La mostra-evento è curata da Angelo Bucarelli che l'ha pensata come una visita all'atelier dell'artista: la scelta delle opere e l'allestimento seguono l'ordine di realizzazione e di evoluzione di tre diversi soggetti del saggio di Heidegger.

"... Il colore e il valore della superficie, come anche la dimensione giocano nell'arte di Salvatore un ruolo determinante. È infatti il colore a far emergere con eleganza le emozioni e sembra che metta la forma al suo servizio per poterle suscitare. Il colore è sempre nitido, contrappuntato da tracce e movimenti pittorici che lo definiscono e valorizzano assegnandogli il compito di protagonista nel rapporto con l'osservatore. La superficie lucida specchiante riesce a schiacciare la profondità dell'opera, da una parte riproponendo l'esperienza delle grandi immagini fotografiche che troviamo sempre più spesso nelle rassegne e nei musei di arte contemporanea, dall'altra creando un diaframma necessario per tenere l'osservatore a distanza, l'opposto esatto della grande dimensione che sembra avvolgerlo. E questo gioco degli opposti suscita quella tensione che c'è sempre di fronte a una vera opera d'arte..." Angelo Bucarelli

Lucio Salvatore, nato in Italia, ma giramondo di natura, vanta una serie di mostre di grande successo in ambito internazionale: da New York (Grant Gallery) a St. Barths, dal Giardino Botanico di Rio de Janeiro per la celebrazione dei 200 anni dalla sua fondazione, a Berlino.

Dopo il riconoscimento internazionale l'artista torna in Italia con una grande personale, un riavvicinamento al territorio nazionale che si era già manifestato nell'installazione realizzata presso il Teatro Romano di Montecassino nel mese di luglio 2008.