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Ellis Island: italiani d’America
Una mostra fotografica che ripercorre il difficile percorso di chi ha lasciato il proprio paese in cerca di una nuova vita.
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
Roma, 18 dicembre 2008
Ellis Island è una piccola isola che si trova a circa un miglio da Manhattan. Per oltre sessant’anni, dal 1892 al 1954, gli edifici rosso mattone eretti su questo piccolo lembo di terra ospitarono la più grande massa migratoria di tutta la storia contemporanea. Tutti venivano passati in rassegna per verificare malattie o menomazioni, mentre la lunga fila di nuovi arrivati saliva la ripida scala verso la grande, assordante Sala di Registrazione. Iniziava il “labirinto ispettivo” prima di essere ammessi negli Stati Uniti.
Dal 20 dicembre 2008 al 28 febbraio 2009 alla Casa della Memoria e della Storia di Roma la mostra fotografica “Ellis Island: italiani d’America” ripercorre attraverso tre sezioni tematiche - "Partire", "Arrivare" e "Vivere in America" - il difficile percorso di chi ha lasciato il proprio paese in cerca di una nuova vita. Significativa importanza si è data alle immagini, che più di ogni altro stimolo forniscono oggi la ricostruzione di un’epoca ma anche il ritratto di un’umanità, che ha molti tratti in comune con quella sofferente e speranzosa che affolla adesso la vecchia Europa. Oltre alle foto, in mostra saranno esposti alcuni esempi di test intellettivi originali cui venivano sottoposti gli immigranti.
Dalle immagini fotografiche della mostra alla rassegna di “Cinema, Storia e …il sogno dell’emigrante” (giovedì 8, venerdì 9 e sabato 10 gennaio 2009). Un percorso per dare conto di storie personali e collettive, di radici perdute e di bisogni ancora irrisolti.
Lunedì 19 gennaio 2009 nel convegno “Migrazioni di ieri e di oggi” sarà messo in evidenza come l’emigrazione italiana nel mondo abbia rappresentato uno dei tratti peculiari dell’intera storia del nostro paese, come sia stata un’esperienza intensa e diversificata che ha avuto effetti sull’economia, sulla cultura e sull’immaginario collettivo. Da questo ampio scenario si cercherà di trarre gli elementi per un’analisi significativa degli attuali processi migratori, che hanno trasformato il nostro paese da luogo di emigrazioni in terra di approdi. In questa direzione la storia di Ellis Island offrirà uno spunto di riflessione molto appropriato per una struttura come la Casa della Memoria e della Storia, dedicata ad approfondire le tematiche storiche e sociali più importanti del Novecento.
Due serate di intrattenimento mescoleranno spettacolo e riflessione e segneranno l’inizio e la conclusione dell’iniziativa. Venerdì 19 dicembre 2008, per l’inaugurazione della mostra, l’evento di apertura “Letture dell’emigrazione” vedrà Giorgio Albertazzi e Michele Placido interpretare stralci di lettere di chi era in viaggio, di saggi, di riflessioni personali, per dare voce a chi ha deciso di abbandonare il proprio paese, mettendo in luce dubbi e paure, inquietudini e sogni. Giovedì 26 febbraio 2009 la serata di chiusura sarà “in musica”, con Giovanna Marini e Mariano De Simone, profondi conoscitori del repertorio popolare, che ripercorrono in musica quello ispirato alle vicende degli emigranti (iniziativa in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio). Le due serate sottolineano come letteratura e scrittura da una parte e musica dall’altra abbiano rappresentato linguaggi essenziali di questa, che appare sempre di più, come una “cultura”, composita ma non indistinta, della figura dell’emigrante.
“Ellis Island: italiani d’America” è un’iniziativa nata da un’idea di Nino Di Paolo in collaborazione con il Museo dell’Emigrazione di Cansano (L’Aquila), promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Dipartimento IV, Servizio Spazi Culturali, con l’organizzazione e la cura di PAV, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. La creatività è a cura di Stefano Luceri Design.
Più di 100 milioni di americani possono far risalire le loro origini a un uomo, una donna o un bambino che passarono per Ellis Island. Numerosi casi di pungente rifiuto contribuirono a rendere Ellis Island un luogo di incertezza e trepidazione al punto che essa fu chiamata “l’isola delle lacrime”. La stazione dell’isola fu inaugurata il 1° gennaio 1892. Solo nel periodo che va dal 1892 al primo ventennio del Novecento, circa 16 milioni di persone passarono per Ellis Island, da cinque a diecimila al giorno.
Roma, 18 dicembre 2008
Ellis Island è una piccola isola che si trova a circa un miglio da Manhattan. Per oltre sessant’anni, dal 1892 al 1954, gli edifici rosso mattone eretti su questo piccolo lembo di terra ospitarono la più grande massa migratoria di tutta la storia contemporanea. Tutti venivano passati in rassegna per verificare malattie o menomazioni, mentre la lunga fila di nuovi arrivati saliva la ripida scala verso la grande, assordante Sala di Registrazione. Iniziava il “labirinto ispettivo” prima di essere ammessi negli Stati Uniti.
Dal 20 dicembre 2008 al 28 febbraio 2009 alla Casa della Memoria e della Storia di Roma la mostra fotografica “Ellis Island: italiani d’America” ripercorre attraverso tre sezioni tematiche - "Partire", "Arrivare" e "Vivere in America" - il difficile percorso di chi ha lasciato il proprio paese in cerca di una nuova vita. Significativa importanza si è data alle immagini, che più di ogni altro stimolo forniscono oggi la ricostruzione di un’epoca ma anche il ritratto di un’umanità, che ha molti tratti in comune con quella sofferente e speranzosa che affolla adesso la vecchia Europa. Oltre alle foto, in mostra saranno esposti alcuni esempi di test intellettivi originali cui venivano sottoposti gli immigranti.
Dalle immagini fotografiche della mostra alla rassegna di “Cinema, Storia e …il sogno dell’emigrante” (giovedì 8, venerdì 9 e sabato 10 gennaio 2009). Un percorso per dare conto di storie personali e collettive, di radici perdute e di bisogni ancora irrisolti.
Lunedì 19 gennaio 2009 nel convegno “Migrazioni di ieri e di oggi” sarà messo in evidenza come l’emigrazione italiana nel mondo abbia rappresentato uno dei tratti peculiari dell’intera storia del nostro paese, come sia stata un’esperienza intensa e diversificata che ha avuto effetti sull’economia, sulla cultura e sull’immaginario collettivo. Da questo ampio scenario si cercherà di trarre gli elementi per un’analisi significativa degli attuali processi migratori, che hanno trasformato il nostro paese da luogo di emigrazioni in terra di approdi. In questa direzione la storia di Ellis Island offrirà uno spunto di riflessione molto appropriato per una struttura come la Casa della Memoria e della Storia, dedicata ad approfondire le tematiche storiche e sociali più importanti del Novecento.
Due serate di intrattenimento mescoleranno spettacolo e riflessione e segneranno l’inizio e la conclusione dell’iniziativa. Venerdì 19 dicembre 2008, per l’inaugurazione della mostra, l’evento di apertura “Letture dell’emigrazione” vedrà Giorgio Albertazzi e Michele Placido interpretare stralci di lettere di chi era in viaggio, di saggi, di riflessioni personali, per dare voce a chi ha deciso di abbandonare il proprio paese, mettendo in luce dubbi e paure, inquietudini e sogni. Giovedì 26 febbraio 2009 la serata di chiusura sarà “in musica”, con Giovanna Marini e Mariano De Simone, profondi conoscitori del repertorio popolare, che ripercorrono in musica quello ispirato alle vicende degli emigranti (iniziativa in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio). Le due serate sottolineano come letteratura e scrittura da una parte e musica dall’altra abbiano rappresentato linguaggi essenziali di questa, che appare sempre di più, come una “cultura”, composita ma non indistinta, della figura dell’emigrante.
“Ellis Island: italiani d’America” è un’iniziativa nata da un’idea di Nino Di Paolo in collaborazione con il Museo dell’Emigrazione di Cansano (L’Aquila), promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Dipartimento IV, Servizio Spazi Culturali, con l’organizzazione e la cura di PAV, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. La creatività è a cura di Stefano Luceri Design.
Più di 100 milioni di americani possono far risalire le loro origini a un uomo, una donna o un bambino che passarono per Ellis Island. Numerosi casi di pungente rifiuto contribuirono a rendere Ellis Island un luogo di incertezza e trepidazione al punto che essa fu chiamata “l’isola delle lacrime”. La stazione dell’isola fu inaugurata il 1° gennaio 1892. Solo nel periodo che va dal 1892 al primo ventennio del Novecento, circa 16 milioni di persone passarono per Ellis Island, da cinque a diecimila al giorno.
19
dicembre 2008
Ellis Island: italiani d’America
Dal 19 dicembre 2008 al 28 febbraio 2009
fotografia
Location
CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA
Roma, Via Di San Francesco Di Sales, 5, (Roma)
Roma, Via Di San Francesco Di Sales, 5, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 9.00 – 19.00, domenica chiuso
chiuso anche: 25, 26, 27, 31 dicembre 2008, 1, 5, 6 gennaio 2009
Vernissage
19 Dicembre 2008, ore 18,30
Ufficio stampa
ZETEMA