Il lavoro di Luca Bolognesi si mostra per il suo essere così com’è, tale e quale, nell’immediato, senza indugiare in riferimenti a termini già menzionati nel discorso, in allusioni, in pretese doppie significazioni o rimandi. Sono allora le storie dei personaggi, degli oggetti, degli spazi a farsi largo, a ricavarsi un possibile racconto, ad esporsi con tutte le loro contraddizioni, le loro combinazioni, a mettersi in costante discussione, modificando a poco a poco lo scenario, la situazione di partenza.
Proprio quando un processo sta per giungere a conclusione sembra che l’artista si arresti, si guardi attorno, nell’attesa che il lavoro venga in qualche modo completato da chi guarda, dalle sue sensazioni, dalla sua attenzione, dal suo sguardo.
Così, anche negli spazi di CARprojects, i suoi personaggi si lasciano cercare dall’osservatore, mostrandosi in momenti diversi: mentre al piano terra due “Smilers” sono impegnati in una sfida, nella ghiacciaia al piano interrato un eroe delle favole messo in trappola inutilmente si dimena. Anche nell’ufficio c’è qualcuno che – inconsapevole del furto del suo ritratto ufficiale ora stravolto e ingigantito – è pronto a farsi guardare.
Luca Bolognesi, nato a Ferrara nel 1978, vive e lavora tra Milano e Londra