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Gigino Falconi – Il teatro del tempo
Vasta mostra antologica che ripercorre gli ultimi trent’anni di lavoro dell’artista Gigino Falconi, presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare. La cerimonia di inaugurazione sarà preceduta da una presentazione critica di Sandro Parmiggiani e da un intervento del prof. Vittorio Sgarbi
Comunicato stampa
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Il Museo Michetti di Francavilla a Mare (Chieti), dal 19 luglio al 6 settembre pv., dedica al maestro Gigino Falconi (Giulianova, 1933), uno dei pittori italiani di più sicuro interesse, una vasta mostra antologica che ripercorre gli ultimi trent’anni di lavoro di un artista che ha sempre dimostrato di credere nei valori e negli strumenti della pittura, alla sua tradizione, non solo tecnica, ma anche e soprattutto etica e spirituale.
La mostra, organizzata dall’Associazione Culturale Trifoglio, in collaborazione con la Presidenza della Regione Abruzzo ed il Comune di Francavilla al Mare, e con il patrocinio della Provincia di Chieti e la Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, sarà allestita presso le sale del MuMi, che già in passato, in occasione del Premio Michetti, hanno ospitato le tele del Maestro.
Le opere dell’artista Falconi sono esposte nelle più prestigiose gallerie italiane e ha tenuto mostre personali a Francoforte, Dusseldorf, Parigi, New York, Toronto, Hamilton, Tokio.
La cerimonia di inaugurazione, alle ore 19:00 alla presenza dell’artista, delle autorità politiche e religiose, sarà preceduta da una interessante presentazione critica a cura di Sandro Parmiggiani direttore di Palazzo Magnani di Reggio Emilia, curatore scientifico della mostra e da un intervento del prof. Vittorio Sgarbi.
Scrive Parmiggiani, curatore del testo in catalogo: “Sembrano metafore dell’esistenza, delle sue soavi illusioni iniziali e delle sue amare verità ultime, le opere di Gigino Falconi. S’offrono spesso al nostro sguardo, i suoi dipinti, attraverso il movimento lento, pervaso di un antico languore, di una figura in primo piano che se ne sta davanti a noi, sul palcoscenico del teatro della vita – pare, in verità, la posizione raffigurata da Falconi, il frammento di una lunga immobilità, una sorta di paralisi dell’agire, come se chi se ne sta di fronte a noi non volesse abbandonare il bozzolo del tempo in cui è racchiuso, e temesse di avventurarsi nel tempo “altro” che s’avanza, e che peraltro s’annuncia pieno di sfide e insidie. Nello stesso tempo, la figura che a noi si mostra sembra volerci invitare, con la grazia seducente di un corpo che dà profondità all’immagine e magneticamente attira il nostro sguardo, ad abbandonare il nostro mondo abituale, per inoltrarci nella rappresentazione di cui lei è, insieme, protagonista e passiva spettatrice, per diventare anche noi attori, o supini, silenziosi astanti, di un altrove che, procedendo verso il fondo del dipinto, si rivela sempre più enigmatico, talvolta inquietante e sinistramente allusivo.”
Questa insistita esigenza “teatrale”, da qui il titolo della mostra antologica qui presentata, questa insinuante rêverie erotica, questa fortissima tensione al viaggio verso l’ignoto, questo pervasivo desiderio d’altrove fanno sì che l’opera di Falconi respiri metafisica – intesa nel senso molto banale, se si vuole, dell’affiorare di una presenza inaspettata, incongrua, nel luogo e nel tempo dove mai ci saremmo aspettati di incontrarla.
I dipinti di Falconi si reggono, vivono di una continua rivisitazione della forma, di una rappresentazione dell’essenza stessa del trascorrere del tempo, nell’illusione di poterlo arrestare, di un insanabile conflitto tra luce e ombra – che talvolta esplode in sciabolate di luce o pare ricomporsi in un idillio cromatico che tutto pervade – di un incessante riaffiorare nella memoria di tramandi della pittura, del mito, della letteratura, del cinema e della fotografia.
La mostra, organizzata dall’Associazione Culturale Trifoglio, in collaborazione con la Presidenza della Regione Abruzzo ed il Comune di Francavilla al Mare, e con il patrocinio della Provincia di Chieti e la Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, sarà allestita presso le sale del MuMi, che già in passato, in occasione del Premio Michetti, hanno ospitato le tele del Maestro.
Le opere dell’artista Falconi sono esposte nelle più prestigiose gallerie italiane e ha tenuto mostre personali a Francoforte, Dusseldorf, Parigi, New York, Toronto, Hamilton, Tokio.
La cerimonia di inaugurazione, alle ore 19:00 alla presenza dell’artista, delle autorità politiche e religiose, sarà preceduta da una interessante presentazione critica a cura di Sandro Parmiggiani direttore di Palazzo Magnani di Reggio Emilia, curatore scientifico della mostra e da un intervento del prof. Vittorio Sgarbi.
Scrive Parmiggiani, curatore del testo in catalogo: “Sembrano metafore dell’esistenza, delle sue soavi illusioni iniziali e delle sue amare verità ultime, le opere di Gigino Falconi. S’offrono spesso al nostro sguardo, i suoi dipinti, attraverso il movimento lento, pervaso di un antico languore, di una figura in primo piano che se ne sta davanti a noi, sul palcoscenico del teatro della vita – pare, in verità, la posizione raffigurata da Falconi, il frammento di una lunga immobilità, una sorta di paralisi dell’agire, come se chi se ne sta di fronte a noi non volesse abbandonare il bozzolo del tempo in cui è racchiuso, e temesse di avventurarsi nel tempo “altro” che s’avanza, e che peraltro s’annuncia pieno di sfide e insidie. Nello stesso tempo, la figura che a noi si mostra sembra volerci invitare, con la grazia seducente di un corpo che dà profondità all’immagine e magneticamente attira il nostro sguardo, ad abbandonare il nostro mondo abituale, per inoltrarci nella rappresentazione di cui lei è, insieme, protagonista e passiva spettatrice, per diventare anche noi attori, o supini, silenziosi astanti, di un altrove che, procedendo verso il fondo del dipinto, si rivela sempre più enigmatico, talvolta inquietante e sinistramente allusivo.”
Questa insistita esigenza “teatrale”, da qui il titolo della mostra antologica qui presentata, questa insinuante rêverie erotica, questa fortissima tensione al viaggio verso l’ignoto, questo pervasivo desiderio d’altrove fanno sì che l’opera di Falconi respiri metafisica – intesa nel senso molto banale, se si vuole, dell’affiorare di una presenza inaspettata, incongrua, nel luogo e nel tempo dove mai ci saremmo aspettati di incontrarla.
I dipinti di Falconi si reggono, vivono di una continua rivisitazione della forma, di una rappresentazione dell’essenza stessa del trascorrere del tempo, nell’illusione di poterlo arrestare, di un insanabile conflitto tra luce e ombra – che talvolta esplode in sciabolate di luce o pare ricomporsi in un idillio cromatico che tutto pervade – di un incessante riaffiorare nella memoria di tramandi della pittura, del mito, della letteratura, del cinema e della fotografia.
19
luglio 2009
Gigino Falconi – Il teatro del tempo
Dal 19 luglio al 06 settembre 2009
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
MUMI – MUSEO MICHETTI
Francavilla Al Mare, Piazza San Domenico, 1, (Chieti)
Francavilla Al Mare, Piazza San Domenico, 1, (Chieti)
Orario di apertura
18.00-24.00
Vernissage
19 Luglio 2009, ore 19.00
Autore
Curatore