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Paesaggi Dissonanti
Fotografie e opere incongrue: una ricerca per la legge regionale 16/2002
Comunicato stampa
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Si tratta di oltre 100 immagini frutto di una campagna fotografica che la Regione Emilia-Romagna ha affidato a “Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea” con l’intento di avviare una prima riflessione su cosa debba intendersi per incongruità paesaggistica.
La Regione da qualche anno sta rinnovando la propria legislazione in materia di uso del territorio. Alla legge del 1998 sulla riqualificazione urbana ha fatto seguito la riforma della legge urbanistica nel 2000, quella delle politiche abitative nel 2001, mentre più recente (2002) è la legge 16 sulla promozione della qualità architettonica e paesaggistica. Quest’ultima intende rilanciare una politica della conservazione attiva, allargata anche al moderno e integrata con il sostegno alla produzione di architettura contemporanea di qualità. La legge indica inoltre nell’individuazione delle "opere incongrue" con il paesaggio e nella loro eventuale demolizione uno dei compiti attribuiti ai Comuni.
Ma che cosa si deve intendere per “opere incongrue”?
Nel tentativo di proporne una definizione, la Regione ha coinvolto urbanisti, artisti, scrittori e fotografi, ritenendo che la pluralità di linguaggi e di testimonianze sia utile ad arricchire la discussione e ad analizzare i problemi in profondità. Il lavoro che ora si presenta al pubblico, con un volume e una mostra fotografica, raccoglie alcuni esempi di quelli che abbiamo definito paesaggi dissonanti.
Così il concetto di congruità formale e strutturale introdotto dalla legge regionale n. 16 diviene anche l'occasione per un nuovo dibattito, che deve basarsi sulla conoscenza ravvicinata dei fenomeni, come quella che è stata prodotta con questa indagine, che riguarda alcuni ambiti urbani ed extraurbani dai caratteri mediocri, banali, ripetitivi che possono definirsi incongrui, e alcuni edifici che nella coscienza delle comunità locali sono percepiti come incompatibili con l'assetto dei luoghi.
La campagna fotografica è stata realizzata in alcuni Comuni della regione. I comuni sono stati scelti perché rappresentativi di situazioni territoriali diverse, sia per caratteri naturali (montagna, pianura, costa) che economico-demografici (cintura del capoluogo di regione, capoluogo di provincia, area ad alta industrializzazione) e sono Parma, Castelnuovo ne' Monti, Sassuolo, Castelmaggiore e Cattolica.
Il gruppo di lavoro formato da Linea di Confine si e' avvalso dell'opera di Guido Guidi , Vittore Fossati (fotografi), Paola Di Bello (videoartista), affiancati da Stefano Munarin (urbanista) e Giulio Mozzi (scrittore), con il coordinamento da William Guerrieri. Il catalogo, a cura di Piero Orlandi (Editrice Compositori), è realizzato grazie alla collaborazione con l’Istituto Regionale per i Beni Culturali; la mostra, resa possibile grazie alla disponibilità della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali–Direzione generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea.
Questo lavoro viene portato all'attenzione del pubblico in coincidenza con il Seminario internazionale promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sulla qualità dell’architettura nei territori europei, che, su richiesta della Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura contemporanee, viene ospitato a Bologna il 21 e 22 novembre prossimi. Bologna è stata scelta come sede del Seminario in riconoscimento del fatto che l'Emilia-Romagna, con l'approvazione della L.R. 16/2002 è stata la prima regione d'Italia a dotarsi di una legge per la qualità dell'architettura e del paesaggio, anticipando i contenuti del disegno di legge nazionale approvato nel luglio scorso dal Consiglio dei Ministri.
La Regione da qualche anno sta rinnovando la propria legislazione in materia di uso del territorio. Alla legge del 1998 sulla riqualificazione urbana ha fatto seguito la riforma della legge urbanistica nel 2000, quella delle politiche abitative nel 2001, mentre più recente (2002) è la legge 16 sulla promozione della qualità architettonica e paesaggistica. Quest’ultima intende rilanciare una politica della conservazione attiva, allargata anche al moderno e integrata con il sostegno alla produzione di architettura contemporanea di qualità. La legge indica inoltre nell’individuazione delle "opere incongrue" con il paesaggio e nella loro eventuale demolizione uno dei compiti attribuiti ai Comuni.
Ma che cosa si deve intendere per “opere incongrue”?
Nel tentativo di proporne una definizione, la Regione ha coinvolto urbanisti, artisti, scrittori e fotografi, ritenendo che la pluralità di linguaggi e di testimonianze sia utile ad arricchire la discussione e ad analizzare i problemi in profondità. Il lavoro che ora si presenta al pubblico, con un volume e una mostra fotografica, raccoglie alcuni esempi di quelli che abbiamo definito paesaggi dissonanti.
Così il concetto di congruità formale e strutturale introdotto dalla legge regionale n. 16 diviene anche l'occasione per un nuovo dibattito, che deve basarsi sulla conoscenza ravvicinata dei fenomeni, come quella che è stata prodotta con questa indagine, che riguarda alcuni ambiti urbani ed extraurbani dai caratteri mediocri, banali, ripetitivi che possono definirsi incongrui, e alcuni edifici che nella coscienza delle comunità locali sono percepiti come incompatibili con l'assetto dei luoghi.
La campagna fotografica è stata realizzata in alcuni Comuni della regione. I comuni sono stati scelti perché rappresentativi di situazioni territoriali diverse, sia per caratteri naturali (montagna, pianura, costa) che economico-demografici (cintura del capoluogo di regione, capoluogo di provincia, area ad alta industrializzazione) e sono Parma, Castelnuovo ne' Monti, Sassuolo, Castelmaggiore e Cattolica.
Il gruppo di lavoro formato da Linea di Confine si e' avvalso dell'opera di Guido Guidi , Vittore Fossati (fotografi), Paola Di Bello (videoartista), affiancati da Stefano Munarin (urbanista) e Giulio Mozzi (scrittore), con il coordinamento da William Guerrieri. Il catalogo, a cura di Piero Orlandi (Editrice Compositori), è realizzato grazie alla collaborazione con l’Istituto Regionale per i Beni Culturali; la mostra, resa possibile grazie alla disponibilità della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali–Direzione generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea.
Questo lavoro viene portato all'attenzione del pubblico in coincidenza con il Seminario internazionale promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sulla qualità dell’architettura nei territori europei, che, su richiesta della Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura contemporanee, viene ospitato a Bologna il 21 e 22 novembre prossimi. Bologna è stata scelta come sede del Seminario in riconoscimento del fatto che l'Emilia-Romagna, con l'approvazione della L.R. 16/2002 è stata la prima regione d'Italia a dotarsi di una legge per la qualità dell'architettura e del paesaggio, anticipando i contenuti del disegno di legge nazionale approvato nel luglio scorso dal Consiglio dei Ministri.
15
novembre 2003
Paesaggi Dissonanti
Dal 15 novembre al 14 dicembre 2003
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SALA MAGGIORE EX GAM
Bologna, Piazza Della Costituzione, 3, (Bologna)
Bologna, Piazza Della Costituzione, 3, (Bologna)
Orario di apertura
10-18, chiuso il lunedi
Vernissage
15 Novembre 2003, ore 12
Autore