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Scafisti Scafati – Ripiglino
Ispirandosi al gioco del ripiglino, gli Scafisti Scafati hanno ideato un progetto sviluppato in due momenti successivi. Una prima azione performativa di gruppo avviene nel cortile interno dove gli inquilini legano assieme i panni, da loro stessi precedentemente donati agli artisti, fino a formare dei “cordoni”, il cui compito sarà quello di collegare le diverse abitazioni tra loro.
La seconda fase del progetto fa invece, per così dire, un passo ulteriore nella prospettiva di “condivisione”, coinvolgendo non più direttamente gli attori del “gioco”, ma lo spettatore
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gli Scafisti Scafati, duo composto dagli artisti albanesi Arta Ngucaj e Arben Beqiraj, presentano da giovedì 28 a domenica 31 gennaio 2010 in via Don Minzoni 13, a Bologna, il loro nuovo progetto Ripiglino, realizzato in occasione di ARTEFIERA 2010 e inserito nel circuito OFF della prossima edizione della manifestazione.
Ispirandosi al gioco del ripiglino, gli Scafisti Scafati hanno ideato un progetto sviluppato in due momenti successivi. Una prima azione performativa di gruppo avviene nel cortile interno dove gli inquilini legano assieme i panni, da loro stessi precedentemente donati agli artisti, fino a formare dei “cordoni”, il cui compito sarà quello di collegare le diverse abitazioni tra loro.
La seconda fase del progetto fa invece, per così dire, un passo ulteriore nella prospettiva di “condivisione”, coinvolgendo non più direttamente gli attori del “gioco”, ma lo spettatore: il pubblico che percorre via Don Minzoni è accolto dalle immagini realizzate durante l’azione performativa, proiettate senza audio su uno schermo visibile dalla strada. Nel corridoio è invece l’audio della performance che guida lo spettatore, il quale, giunto infine nel cortile, nello spazio interno e intimo del condominio, viene catturato visivamente
dall’installazione del cordone di panni che corre da una finestra all’altra degli appartamenti e dalle immagini fotografiche che ritraggono l’azione collettiva degli inquilini, proiettate sui muri dei condomini.
Il nuovo progetto degli Scafisti Scafati lavora sulla creazione di legami tra le abitazioni di questi palazzi fino a costruire una rete di contatti “intimi”, non solo fisici ma soprattutto relazionali. Per la prima volta attori dell’azione performativa non sono solo gli inquilini del civico 13, ma è coinvolta l’intera area condominiale con gli abitanti degli stabili attigui che condividono con il civico 13 il cortile interno. La regia complessiva dell’evento vuole instaurare e rendere visibili i rapporti che uniscono gli individui di una comunità, attraverso l’utilizzo di elementi, quali indumenti, lenzuola, tovaglie, metafora di un’intimità e di un privato che possono aprirsi all’altro e con dialogare, senza per questo sentirsi violati.
Ispirandosi al gioco del ripiglino, gli Scafisti Scafati hanno ideato un progetto sviluppato in due momenti successivi. Una prima azione performativa di gruppo avviene nel cortile interno dove gli inquilini legano assieme i panni, da loro stessi precedentemente donati agli artisti, fino a formare dei “cordoni”, il cui compito sarà quello di collegare le diverse abitazioni tra loro.
La seconda fase del progetto fa invece, per così dire, un passo ulteriore nella prospettiva di “condivisione”, coinvolgendo non più direttamente gli attori del “gioco”, ma lo spettatore: il pubblico che percorre via Don Minzoni è accolto dalle immagini realizzate durante l’azione performativa, proiettate senza audio su uno schermo visibile dalla strada. Nel corridoio è invece l’audio della performance che guida lo spettatore, il quale, giunto infine nel cortile, nello spazio interno e intimo del condominio, viene catturato visivamente
dall’installazione del cordone di panni che corre da una finestra all’altra degli appartamenti e dalle immagini fotografiche che ritraggono l’azione collettiva degli inquilini, proiettate sui muri dei condomini.
Il nuovo progetto degli Scafisti Scafati lavora sulla creazione di legami tra le abitazioni di questi palazzi fino a costruire una rete di contatti “intimi”, non solo fisici ma soprattutto relazionali. Per la prima volta attori dell’azione performativa non sono solo gli inquilini del civico 13, ma è coinvolta l’intera area condominiale con gli abitanti degli stabili attigui che condividono con il civico 13 il cortile interno. La regia complessiva dell’evento vuole instaurare e rendere visibili i rapporti che uniscono gli individui di una comunità, attraverso l’utilizzo di elementi, quali indumenti, lenzuola, tovaglie, metafora di un’intimità e di un privato che possono aprirsi all’altro e con dialogare, senza per questo sentirsi violati.
28
gennaio 2010
Scafisti Scafati – Ripiglino
Dal 28 al 31 gennaio 2010
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
IONART
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 13, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 13, (Bologna)
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore