Sabato 27 febbraio, alle ore 19:00 a Salerno in via Giovanni da Procida, 34, la galleria “Leggermente Fuori Fuoco” inaugurerà la personale di Pierpaolo Lista dal titolo “Fotografie” a cura di Laurence Debeque-Michel.

Le opere, 17 fotografie di medio formato, saranno esposte fino al 3 aprile.

Gli orari di apertura sono da martedì al sabato dalle ore 18:00 alle 21:00 e per appuntamento.

“I lavori fotografici di Pierpaolo Lista, che si collocano in continuità con il suo approccio pittorico, creano un mondo ludico, manuale e minimale non antropomorfo, popolato di oggetti e materiali comuni, manipolati e assemblati con un’abilità artigianale che appare antica nella scrupolosità della costruzione e tuttavia moderna nell’energia creativa e nella rielaborazione linguistica del procedimento di riproduzione fotografica…

L’artista taglia, forgia, modella, organizza, compone, ricostruisce, trasmettendo l’idea che il valore dell’immagine fotografica non derivi più dalla qualità estetica della composizione e dalla sua perfezione formale di oggetto dato per il godimento dello sguardo, ma, al contrario, dall’apporto concettuale dell’autore, che produce un significato-soggetto all’interno dell’inquadratura, attraverso un intervento manuale che crei o ricrei la realtà da fissare sulla pellicola. Oltrepassa così l’estetica di una fotografia intesa come registrazione di una realtà preesistente, colta sul fatto, ed esplicita invece la natura fittizia della creazione estetica, dichiarandone l’originalità e il valore per mezzo di una dimensione manuale antica, volutamente umile e ludica, eppure profondamente interconnessa con la sperimentazione fotografica d’avanguardia…

Muovendo dalla semplice bidimensionalità della tradizione delle immagini di Epinal, passando per l’esile scultura circense di Calder o la sperimentazione fotografica futurista, fino alle più moderne e attuali istallazioni internazionali, Pierpaolo Lista ritaglia, incolla, dipinge e compone il suo immaginario, privato eppure universale, ironico e concettualmente impegnativo. Assimila un denso bagaglio di esperienze culturali antecedenti, ma rielaborandole con la sensibilità estetica di un osservatore moderno, che trova, nel percorso di una riduzione formale minimalista, tutte le possibilità linguistiche necessarie per articolare la propria personale visione del mondo. Il tutto, giocando la partita sul campo più pericoloso, potente e affascinante, sul quale l’estetica e la sensibilità soggettiva possano incontrarsi, alla ricerca del significato ultimo: la manipolazione artigianale di un’immagine che viene riportata regressivamente alla sua matrice naturale più esplosiva: la forma ridotta a se stessa.”

Laurence Debecque-Michel