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Francesco Candeloro – Città delle città
Ospitata nei vasti spazi al pianoterra di Palazzo Fortuny, recentemente ampliati e recuperati, Città delle Città è una grande installazione site specific di Francesco Candeloro (Venezia, 1974), articolata in una serie di grandi opere – lastre di plexiglas di due metri tagliate a laser e stampate a raggi UV -, in cui i temi dell’architettura, della città e dell’ambiente si legano a fotografia, scultura e segno creando un percorso/labirinto.
Comunicato stampa
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Ospitata nei vasti spazi al pianoterra di Palazzo Fortuny, recentemente ampliati e recuperati, Città delle Città è una grande installazione site specific di Francesco Candeloro (Venezia, 1974), articolata in una serie di grandi opere - lastre di plexiglas di due metri tagliate a laser e stampate a raggi UV -, in cui i temi dell’architettura, della città e dell’ambiente si legano a fotografia, scultura e segno creando un percorso/labirinto.
Il pubblico potrà viaggiare tra le città protagoniste da Seul a New York per passare in Europa attraverso Lisbona, Londra, Kassel, Palermo e altre città ancora fino a Venezia.
Promossa dall’Associazione Culturale Villa Pisani Contemporary Art in parternariato con la Regione Veneto (che la sostiene ai sensi dell’art 45, L.R. 1/2004, Azioni Regionali per l’Arte Contemporanea), la mostra, curata da Walter Guadagnini, si connette infatti a Luoghi e segni, una serie di interventi dell’artista sul territorio, che si svolgono contemporaneamente alla mostra veneziana, in cui Candeloro offre uno sguardo contemporaneo su città e architetture con una installazione tutt’ora allestita a Padova nel portico antistante Piazza Petrarca, ed una nella straordinaria Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo (architetto Andrea Palladio) , già sede di importanti iniziative volte alla promozione del contemporaneo, che inaugurerà sabato 10 aprile.
L’insieme del progetto si documenta, si arricchisce e si integra con uno stupefacente libro d’artista, a tiratura limitata, con testi del curatore, di Elena Forin, Teresa Macrì, Angelica Nollert Francesca Pola, Tommaso Trini.
In Città delle Città, ogni singola opera restituisce una visione multipla dei contesti con cui l’artista si è misurato, evidenziando l’idea della città come identità in mutazione, che rivela le tensioni della società e del suo sviluppo.
La scansione spaziale dell’esposizione ricostruisce, nell’alternarsi dei lavori, una vera e propria architettura urbana nelle sale del Museo, che diventano esse stesse la Città delle Città. “L'installazione – scrive Walter Guadagnini - potrebbe essere dunque rappresentata come la pianta di una città, con le sue strade, i suoi angoli, e lo spettatore è invitato a trasformarsi nel flaneur di baudelairiana memoria, che si aggira senza meta all'interno di questo labirinto”, in cui le singole sculture emergono emblematicamente dal buio come singole visioni e come un unico corpo.
È dunque una nuova lettura del concetto di luogo, che diventa in queste opere un corpo complesso, uno sguardo stratificato sul reale, sui suoi segni e sulla loro lettura: i tagli, le immagini serigrafate e i colori del plexiglass, restituiscono un’idea personale di ogni contesto fotografato, attribuendogli l’unicità di un’esperienza che Candeloro offre al pubblico perché la possa vivere a partire dal suo punto di vista.
Monumenti, luoghi famosi e luoghi anonimi, vivono in questo modo una costante rilettura, e creano la reale possibilità di un differente approccio a ciò che già si conosce, e che qui si costituisce come nuovo ambiente e realtà urbana. Anche il rapporto tra la luce e il tempo diventa importante, specialmente in relazione all’anima più intima dell’arte: “lastre di plexiglas di differenti colori- dice Candeloro- diventano lastre trasparenti ma colorate, come un’infinità di velature del tempo di una pittura fatta di segni, di vuoti, di materia, un’articolata stratificazione di luoghi del tempo, immagini di città e forme rivelate in un continuo mutamento dato dallo spostamento della visione dell’insieme, dal cambio della visuale e del punto di vista, che si sofferma invece su un particolare di un frammento chiaro di un istante”.
In tutto ciò si conferma, nelle scelte espositive di palazzo Fortuny, la vocazione alla sperimentazione e alla ricerca sulla percezione visiva già care a Mariano
| Altro
Il pubblico potrà viaggiare tra le città protagoniste da Seul a New York per passare in Europa attraverso Lisbona, Londra, Kassel, Palermo e altre città ancora fino a Venezia.
Promossa dall’Associazione Culturale Villa Pisani Contemporary Art in parternariato con la Regione Veneto (che la sostiene ai sensi dell’art 45, L.R. 1/2004, Azioni Regionali per l’Arte Contemporanea), la mostra, curata da Walter Guadagnini, si connette infatti a Luoghi e segni, una serie di interventi dell’artista sul territorio, che si svolgono contemporaneamente alla mostra veneziana, in cui Candeloro offre uno sguardo contemporaneo su città e architetture con una installazione tutt’ora allestita a Padova nel portico antistante Piazza Petrarca, ed una nella straordinaria Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo (architetto Andrea Palladio) , già sede di importanti iniziative volte alla promozione del contemporaneo, che inaugurerà sabato 10 aprile.
L’insieme del progetto si documenta, si arricchisce e si integra con uno stupefacente libro d’artista, a tiratura limitata, con testi del curatore, di Elena Forin, Teresa Macrì, Angelica Nollert Francesca Pola, Tommaso Trini.
In Città delle Città, ogni singola opera restituisce una visione multipla dei contesti con cui l’artista si è misurato, evidenziando l’idea della città come identità in mutazione, che rivela le tensioni della società e del suo sviluppo.
La scansione spaziale dell’esposizione ricostruisce, nell’alternarsi dei lavori, una vera e propria architettura urbana nelle sale del Museo, che diventano esse stesse la Città delle Città. “L'installazione – scrive Walter Guadagnini - potrebbe essere dunque rappresentata come la pianta di una città, con le sue strade, i suoi angoli, e lo spettatore è invitato a trasformarsi nel flaneur di baudelairiana memoria, che si aggira senza meta all'interno di questo labirinto”, in cui le singole sculture emergono emblematicamente dal buio come singole visioni e come un unico corpo.
È dunque una nuova lettura del concetto di luogo, che diventa in queste opere un corpo complesso, uno sguardo stratificato sul reale, sui suoi segni e sulla loro lettura: i tagli, le immagini serigrafate e i colori del plexiglass, restituiscono un’idea personale di ogni contesto fotografato, attribuendogli l’unicità di un’esperienza che Candeloro offre al pubblico perché la possa vivere a partire dal suo punto di vista.
Monumenti, luoghi famosi e luoghi anonimi, vivono in questo modo una costante rilettura, e creano la reale possibilità di un differente approccio a ciò che già si conosce, e che qui si costituisce come nuovo ambiente e realtà urbana. Anche il rapporto tra la luce e il tempo diventa importante, specialmente in relazione all’anima più intima dell’arte: “lastre di plexiglas di differenti colori- dice Candeloro- diventano lastre trasparenti ma colorate, come un’infinità di velature del tempo di una pittura fatta di segni, di vuoti, di materia, un’articolata stratificazione di luoghi del tempo, immagini di città e forme rivelate in un continuo mutamento dato dallo spostamento della visione dell’insieme, dal cambio della visuale e del punto di vista, che si sofferma invece su un particolare di un frammento chiaro di un istante”.
In tutto ciò si conferma, nelle scelte espositive di palazzo Fortuny, la vocazione alla sperimentazione e alla ricerca sulla percezione visiva già care a Mariano
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26
marzo 2010
Francesco Candeloro – Città delle città
Dal 26 marzo al 18 luglio 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO FORTUNY
Venezia, Campo San Beneto (San Marco), 3958, (Venezia)
Venezia, Campo San Beneto (San Marco), 3958, (Venezia)
Biglietti
Ingresso con il biglietto del museo
intero 9,00 euro
ridotto 6,00 euro
agazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI Gratuito
residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi
Orario di apertura
10/18 (biglietteria 10/17); chiuso martedì
Vernissage
26 Marzo 2010, dalle ore 18
Autore
Curatore