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Invito all’opera #5
Prosegue il ciclo di mostre dove l’opera è al centro dell’attenzione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Frammenti di Vitruvio 2001
Joseph Kosuth
L’artista americano Joseph Kosuth, uno dei padri dell’arte concettuale, che dagli anni ’60 si dedica a opere in cui indaga la produzione e il ruolo del linguaggio e del suo significato all’interno dell’arte, e che si trova a suo agio con l’arte come con la filosofia, ha realizzato la serie dei Frammenti di Vitruvio nel 2001 per una mostra organizzata nei Fori di Traiano.
Kosuth, che ha scelto da qualche anno di vivere a Roma, è un profondo conoscitore della nostra cultura e un artista che nel suo lavoro incrocia la dimensione architettonica, la riflessione sullo spazio quindi, con la creazione artistica. L’idea di collocare alcuni frammenti, del De Architectura di Vitruvio tra resti, basamenti di colonne, aperture e sconnessioni del Foro, non è quindi casuale, le fa risaltare come frammenti di memoria visiva.
Le scritte sono realizzate su lastre di vetro retroilluminate da luce neon.
Zoo Redux 2010 1993 – 2010
Donatella Landi
Versione ulteriormente integrata della registrazione olofonica effettuata allo Zoo di Roma nel 1993, che riproduce voce e comportamento del Gibbone a Mani Bianche dell'Asia Minore a contatto con i visitatori che lo osservano.
Il sistema di registrazione olofonico usato da Donatella Landi ha permesso di registrare i suoni così come vengono percepiti dall’orecchio umano, ovvero con la possibilità di localizzarne la provenienza nello spazio. Lo spettatore avrà la possibilità di ascoltare la registrazione anche in cuffia percependo così tutta la spazialità del lavoro sonoro, condividendo l’esperienza dell’animale che si muove all'interno della gabbia: obbligato a vivere l’esperienza della contenzione e costetto a sottoporsi all’innaturale relazione con l'essere umano, che qui si presenta in tutta la sua crudeltà.
Lavoro per sala insonorizzata esibito nel 1994 al Museo Luigi Pecci di Prato in occasione della mostra Zoo/ Donatella Landi © 1994 e qui presentato in collaborazione con RAM Radio Arte Mobile.
Cubo 1967
Baldo Diodato
“Arrivato a New York ero affascinato dal passaggio delle persone, camminavano come migliaia di formiche; ma tra me e il passaggio si frapponevano queste finestre a croce tipicamente newyorchesi, costituite da due elementi, uno dei quali si alza. La struttura delle finestre chiuse forma una croce, ed è quello che sono andato a ricreare nell’installazione Cubo.”
L’installazione è costituita un grande cubo, con i lati lunghi 2 metri, e lo spettatore può non solamente entrarvi dentro, ma anche modificarne la struttura, poiché le pareti laterali sono dotate di cerniere che ne permettono lo spostamento. Allo spettatore è quindi richiesto un intervento attivo per fruire l’opera d’arte.
Condomini 2010
Gaia Scaramella
Gaia Scarmella realizza questa installazione site-specific per lo spazio della galleria.
Mediante una forte dose d’ironia, l’artista indaga il divino, la credenza, l’immaginario fantastico e lo contestualizza, arricchendo la propria opera di inaspettate citazioni e allusioni. Utilizzando la tecnica calcografica, rielaborata con collage, ritagli, cuciture, riattualizzata mediante l’inserimento in un contesto installativo, Gaia Scaramella ha prodotto una serie di “personaggi” dalle fattezze umane alle più fantastiche, il tutto in una fusione libera e fiabesca.
Quest’affollamento di figure dai toni scuri, si libra leggermente all’interno dello spazio della terza galleria.
Joseph Kosuth
L’artista americano Joseph Kosuth, uno dei padri dell’arte concettuale, che dagli anni ’60 si dedica a opere in cui indaga la produzione e il ruolo del linguaggio e del suo significato all’interno dell’arte, e che si trova a suo agio con l’arte come con la filosofia, ha realizzato la serie dei Frammenti di Vitruvio nel 2001 per una mostra organizzata nei Fori di Traiano.
Kosuth, che ha scelto da qualche anno di vivere a Roma, è un profondo conoscitore della nostra cultura e un artista che nel suo lavoro incrocia la dimensione architettonica, la riflessione sullo spazio quindi, con la creazione artistica. L’idea di collocare alcuni frammenti, del De Architectura di Vitruvio tra resti, basamenti di colonne, aperture e sconnessioni del Foro, non è quindi casuale, le fa risaltare come frammenti di memoria visiva.
Le scritte sono realizzate su lastre di vetro retroilluminate da luce neon.
Zoo Redux 2010 1993 – 2010
Donatella Landi
Versione ulteriormente integrata della registrazione olofonica effettuata allo Zoo di Roma nel 1993, che riproduce voce e comportamento del Gibbone a Mani Bianche dell'Asia Minore a contatto con i visitatori che lo osservano.
Il sistema di registrazione olofonico usato da Donatella Landi ha permesso di registrare i suoni così come vengono percepiti dall’orecchio umano, ovvero con la possibilità di localizzarne la provenienza nello spazio. Lo spettatore avrà la possibilità di ascoltare la registrazione anche in cuffia percependo così tutta la spazialità del lavoro sonoro, condividendo l’esperienza dell’animale che si muove all'interno della gabbia: obbligato a vivere l’esperienza della contenzione e costetto a sottoporsi all’innaturale relazione con l'essere umano, che qui si presenta in tutta la sua crudeltà.
Lavoro per sala insonorizzata esibito nel 1994 al Museo Luigi Pecci di Prato in occasione della mostra Zoo/ Donatella Landi © 1994 e qui presentato in collaborazione con RAM Radio Arte Mobile.
Cubo 1967
Baldo Diodato
“Arrivato a New York ero affascinato dal passaggio delle persone, camminavano come migliaia di formiche; ma tra me e il passaggio si frapponevano queste finestre a croce tipicamente newyorchesi, costituite da due elementi, uno dei quali si alza. La struttura delle finestre chiuse forma una croce, ed è quello che sono andato a ricreare nell’installazione Cubo.”
L’installazione è costituita un grande cubo, con i lati lunghi 2 metri, e lo spettatore può non solamente entrarvi dentro, ma anche modificarne la struttura, poiché le pareti laterali sono dotate di cerniere che ne permettono lo spostamento. Allo spettatore è quindi richiesto un intervento attivo per fruire l’opera d’arte.
Condomini 2010
Gaia Scaramella
Gaia Scarmella realizza questa installazione site-specific per lo spazio della galleria.
Mediante una forte dose d’ironia, l’artista indaga il divino, la credenza, l’immaginario fantastico e lo contestualizza, arricchendo la propria opera di inaspettate citazioni e allusioni. Utilizzando la tecnica calcografica, rielaborata con collage, ritagli, cuciture, riattualizzata mediante l’inserimento in un contesto installativo, Gaia Scaramella ha prodotto una serie di “personaggi” dalle fattezze umane alle più fantastiche, il tutto in una fusione libera e fiabesca.
Quest’affollamento di figure dai toni scuri, si libra leggermente all’interno dello spazio della terza galleria.
23
marzo 2010
Invito all’opera #5
Dal 23 marzo al 15 giugno 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL PONTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Beatrice Cenci, 9/9a, (Roma)
Roma, Via Beatrice Cenci, 9/9a, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 12,00 – 19,00
Vernissage
23 Marzo 2010, ore 18.00
Autore
Curatore