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Henriette Grindat – La posterità del sole
La mostra presenta i 36 lavori fotografici in cui la fotografa svizzera ritrasse i luoghi del poeta René Char, grande amico di Camus e a cui Camus dedicò nel 1965 il testo inedito da cui il progetto stesso prende il titolo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 8 aprile 2010 alle ore 18, la Casa delle Letterature inaugura il sesto appuntamento di “Doppio Passo. Incontri di arte e letteratura”, rassegna a cura di Maria Ida Gaeta.
A celebrazione del cinquantenario della morte di Albert Camus, Casa delle Letterature dedica al grande scrittore una mostra fotografica di una delle più importanti fotografe svizzere, Henriette Grindat (Losanna, 1923-1986) che negli anni cinquanta fu tra le prime ad usare consapevolmente la fotografia come mezzo di espressione artistica.
La mostra presenta i 36 lavori fotografici in cui la fotografa svizzera ritrasse i luoghi del poeta René Char, grande amico di Camus e a cui Camus dedicò nel 1965 il testo inedito da cui il progetto stesso prende il titolo.
“La posterità del sole”, pubblicato in Francia da Gallimard, è stato tradotto per la prima volta in lingua italiana da Riccardo Corsi per «In forma di parole», rivista internazionale di letteratura diretta da Gianni Scalia, che, in occasione dell’importante mostra antologica di Henriette Grindat presso la Maison René Char a L'Isle-sur-la-Sorgue curata di Franck Planeille, ha dedicato un numero speciale al lavoro della fotografa svizzera e al testo di Camus, entrambi ispirati ai luoghi del poeta francese.
Il progetto prevede, inoltre, l’esposizione della prima edizione del volume “La posterità del sole” e la presentazione di altri numeri della rivista «In forma di parole».
Il progetto si avvale della collaborazione dell’Istituto Svizzero di Cultura di Roma, della Fondazione svizzera per la fotografia di Winterthur e della Maison René Char a l'Isle-sur-la-Sorgue.
HENRIETTE GRINDAT
Henriette Grindat nasce a Losanna nel 1923. Tra il '43 e il '46 studia con la fotografa tedesca Gertrude Fehr, prima a Losanna e poi alla Scuola di Arti e Mestieri di Vevey.
Nel 1948 diventa membro dell'Unione Svizzera dei Fotografi e soggiorna a Parigi dove inizia a lavorare per numerose riviste fotografiche e per le case editrici Bordas, Arthaud e Le Seuil.
Nel 1949 espone a Parigi e Milano e diventa presto famosa. Le sue opere seducono molti artisti tra cui René Char e Albert Camus. Insieme realizzano un libro, La posterité du soleil (pronto nel 1952 e pubblicato nel 1965).
Nel 1952 esce Lausanne, la sua prima pubblicazione con la casa editrice La Ghilda del libro a cui fanno seguito tra le altre, Algérie (1956), Méditerranée (1957), Le Nil des sources à la mer, des piramides aux barrages (1960).
Nel 1971 espone a Boston e a Milano. Negli anni seguenti, a più riprese, a Losanna. Nel 1984 il Kunsthaus di Zurigo le dedica una grande retrospettiva. Si toglie la vita a Losanna nel 1986. Dopo la retrospettiva del 1995 al Musée dell'Elysée di Losanna, l'opera di Henriette Grindat è di nuovo al centro di una mostra. Méditerranées, dedicata alla sua fotografia artistica, rimarrà aperta alla Fondazione Svizzera per la Fotografia di Winterthur fino al 15 febbraio 2009.
È stata la stessa Grindat a lasciare le sue fotografie alla Fondazione di Winterthur. Al momento della sua morte, il Museo dell'Elysée di Losanna – sua città natale – era appena stato fondato e non aveva ancora l'importanza di oggi.
RENÉ CHAR
Il poeta René Char nacque nel 1907 a L'Isle-sur-la-Sorgue. Qui trascorse tutta la giovinezza e vi visse successivamente, dopo aver partecipato al surrealismo e dopo aver condotto una lotta esemplare nella Resistenza. Tra il 1928 e il 1988, pubblicò racconti, moltiplicando al contempo gli interventi nelle riviste letterarie e artistiche, tessendo amicizie con i grandi artisti e scrittori contemporanei. La sua opera è impregnata della sua terra natale: la Sorgue, il Ventoso e tutti i luoghi vicini. Noto da vivo come uno dei più grandi poeti del suo tempo, René Char meritava che l'Isle-sur-la-Sorgue gli dedicasse un luogo di memoria: è cosa fatta, con l’apertura nell’estate del 2003, della Maison René Char.
La mostra ospitata a Casa delle Letterature racconta, attraverso immagini e testimonianze, l’amicizia tra Albert Camus e il poeta René Char.
I due si conoscono nell’immediato dopoguerra e il loro legame fraterno, come entrambi ebbero più volte a dire, non ha origine in modo fortuito. La loro è un’amicizia meditata, scelta, sorta innanzitutto da una necessità del pensiero, da un’assonanza di suggestioni e intenti.
Il luogo di questo rapporto fecondo è la Provenza, terra natale di Char, che ben presto ammalia Camus fino a diventare sua patria adottiva. Proprio in Provenza, parallelamente, avviene l’incontro tra Char e la giovane fotografa svizzera Henriette Grindat, ospitata dal poeta per ritrarre i luoghi di cui, in modo così palpabile, si nutre l’intera sua opera. Char sottopone a Camus il lavoro fotografico di Henriette Grindat, proponendogli di commentarlo. Nasce così “La posterità del sole”, testimonianza del gioco di rimandi tra Char, Camus e Grindat, e prova esemplare di complicità tra versi, parole e immagini.
Un testo con una storia tormentata: inizialmente rifiutato dall’editore francese Gallimard e pubblicato cinque anni dopo la morte di Camus in forma di catalogo d’arte, trova una collocazione nelle Opere complete di Camus soltanto nel 2008. Infine, nel 2009 appare in un volume separato, presso l’editore Gallimard. Ed è grazie all’entusiasmo e all’impegno di una delle più autorevoli ed apprezzate riviste letterarie italiane “In forma di parole”, diretta da Gianni Scalia, che possiamo oggi leggere il testo nella traduzione in lingua italiana a cura di Riccardo Corsi.
L’ultimo numero del 2009 della rivista presenta, infatti, per la prima volta in Italia, il testo inedito di Camus corredato da uno scritto di René Char e dalle 36 fotografie di Henriette Grindat, i cui originali vengono esposti a Casa delle Letterature, dopo essere stati presentati nell’ambito di una importante mostra antologica curata da Franck Planeille che la Maison Char di Isle-sur-la-Sorgue in Provenza ha dedicato alla fotografa svizzera a febbraio 2010.
.
MARIA IDA GAETA
Direttrice della Casa delle Letterature
DI MOMENTO IN MOMENTO
Perché questo cammino piuttosto che un altro?
Dove conduce per sollecitarci con tale forza?
Quali alberi e quali amici sono vivi dietro
l’orizzonte delle sue pietre, nel lontano miracolo
del calore? Siamo venuti fin qui perché là
dove eravamo non era più possibile.
Ci tormentavano e volevano asservirci.
Il mondo, ai giorni nostri, è ostile ai Trasparenti.
Una volta ancora, è stato necessario partire…
E questo cammino, simile a un lungo scheletro,
ci ha condotto a un paese che non aveva se non
il suo respiro per scalare l’avvenire.
Come mostrare, senza tradirle, le cose semplici
che si disegnano tra il crepuscolo e il cielo?
Per la virtù della vita ostinata, nell’anello
del Tempo artista, tra la morte e la bellezza.
RENÉ CHAR
***************
DIDASCALIA IMMAGINE (CASETTA)
Ici vit un homme libre.
Persone ne le sert.
Qui vive un uomo libero.
Nessuno lo serve.
A celebrazione del cinquantenario della morte di Albert Camus, Casa delle Letterature dedica al grande scrittore una mostra fotografica di una delle più importanti fotografe svizzere, Henriette Grindat (Losanna, 1923-1986) che negli anni cinquanta fu tra le prime ad usare consapevolmente la fotografia come mezzo di espressione artistica.
La mostra presenta i 36 lavori fotografici in cui la fotografa svizzera ritrasse i luoghi del poeta René Char, grande amico di Camus e a cui Camus dedicò nel 1965 il testo inedito da cui il progetto stesso prende il titolo.
“La posterità del sole”, pubblicato in Francia da Gallimard, è stato tradotto per la prima volta in lingua italiana da Riccardo Corsi per «In forma di parole», rivista internazionale di letteratura diretta da Gianni Scalia, che, in occasione dell’importante mostra antologica di Henriette Grindat presso la Maison René Char a L'Isle-sur-la-Sorgue curata di Franck Planeille, ha dedicato un numero speciale al lavoro della fotografa svizzera e al testo di Camus, entrambi ispirati ai luoghi del poeta francese.
Il progetto prevede, inoltre, l’esposizione della prima edizione del volume “La posterità del sole” e la presentazione di altri numeri della rivista «In forma di parole».
Il progetto si avvale della collaborazione dell’Istituto Svizzero di Cultura di Roma, della Fondazione svizzera per la fotografia di Winterthur e della Maison René Char a l'Isle-sur-la-Sorgue.
HENRIETTE GRINDAT
Henriette Grindat nasce a Losanna nel 1923. Tra il '43 e il '46 studia con la fotografa tedesca Gertrude Fehr, prima a Losanna e poi alla Scuola di Arti e Mestieri di Vevey.
Nel 1948 diventa membro dell'Unione Svizzera dei Fotografi e soggiorna a Parigi dove inizia a lavorare per numerose riviste fotografiche e per le case editrici Bordas, Arthaud e Le Seuil.
Nel 1949 espone a Parigi e Milano e diventa presto famosa. Le sue opere seducono molti artisti tra cui René Char e Albert Camus. Insieme realizzano un libro, La posterité du soleil (pronto nel 1952 e pubblicato nel 1965).
Nel 1952 esce Lausanne, la sua prima pubblicazione con la casa editrice La Ghilda del libro a cui fanno seguito tra le altre, Algérie (1956), Méditerranée (1957), Le Nil des sources à la mer, des piramides aux barrages (1960).
Nel 1971 espone a Boston e a Milano. Negli anni seguenti, a più riprese, a Losanna. Nel 1984 il Kunsthaus di Zurigo le dedica una grande retrospettiva. Si toglie la vita a Losanna nel 1986. Dopo la retrospettiva del 1995 al Musée dell'Elysée di Losanna, l'opera di Henriette Grindat è di nuovo al centro di una mostra. Méditerranées, dedicata alla sua fotografia artistica, rimarrà aperta alla Fondazione Svizzera per la Fotografia di Winterthur fino al 15 febbraio 2009.
È stata la stessa Grindat a lasciare le sue fotografie alla Fondazione di Winterthur. Al momento della sua morte, il Museo dell'Elysée di Losanna – sua città natale – era appena stato fondato e non aveva ancora l'importanza di oggi.
RENÉ CHAR
Il poeta René Char nacque nel 1907 a L'Isle-sur-la-Sorgue. Qui trascorse tutta la giovinezza e vi visse successivamente, dopo aver partecipato al surrealismo e dopo aver condotto una lotta esemplare nella Resistenza. Tra il 1928 e il 1988, pubblicò racconti, moltiplicando al contempo gli interventi nelle riviste letterarie e artistiche, tessendo amicizie con i grandi artisti e scrittori contemporanei. La sua opera è impregnata della sua terra natale: la Sorgue, il Ventoso e tutti i luoghi vicini. Noto da vivo come uno dei più grandi poeti del suo tempo, René Char meritava che l'Isle-sur-la-Sorgue gli dedicasse un luogo di memoria: è cosa fatta, con l’apertura nell’estate del 2003, della Maison René Char.
La mostra ospitata a Casa delle Letterature racconta, attraverso immagini e testimonianze, l’amicizia tra Albert Camus e il poeta René Char.
I due si conoscono nell’immediato dopoguerra e il loro legame fraterno, come entrambi ebbero più volte a dire, non ha origine in modo fortuito. La loro è un’amicizia meditata, scelta, sorta innanzitutto da una necessità del pensiero, da un’assonanza di suggestioni e intenti.
Il luogo di questo rapporto fecondo è la Provenza, terra natale di Char, che ben presto ammalia Camus fino a diventare sua patria adottiva. Proprio in Provenza, parallelamente, avviene l’incontro tra Char e la giovane fotografa svizzera Henriette Grindat, ospitata dal poeta per ritrarre i luoghi di cui, in modo così palpabile, si nutre l’intera sua opera. Char sottopone a Camus il lavoro fotografico di Henriette Grindat, proponendogli di commentarlo. Nasce così “La posterità del sole”, testimonianza del gioco di rimandi tra Char, Camus e Grindat, e prova esemplare di complicità tra versi, parole e immagini.
Un testo con una storia tormentata: inizialmente rifiutato dall’editore francese Gallimard e pubblicato cinque anni dopo la morte di Camus in forma di catalogo d’arte, trova una collocazione nelle Opere complete di Camus soltanto nel 2008. Infine, nel 2009 appare in un volume separato, presso l’editore Gallimard. Ed è grazie all’entusiasmo e all’impegno di una delle più autorevoli ed apprezzate riviste letterarie italiane “In forma di parole”, diretta da Gianni Scalia, che possiamo oggi leggere il testo nella traduzione in lingua italiana a cura di Riccardo Corsi.
L’ultimo numero del 2009 della rivista presenta, infatti, per la prima volta in Italia, il testo inedito di Camus corredato da uno scritto di René Char e dalle 36 fotografie di Henriette Grindat, i cui originali vengono esposti a Casa delle Letterature, dopo essere stati presentati nell’ambito di una importante mostra antologica curata da Franck Planeille che la Maison Char di Isle-sur-la-Sorgue in Provenza ha dedicato alla fotografa svizzera a febbraio 2010.
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MARIA IDA GAETA
Direttrice della Casa delle Letterature
DI MOMENTO IN MOMENTO
Perché questo cammino piuttosto che un altro?
Dove conduce per sollecitarci con tale forza?
Quali alberi e quali amici sono vivi dietro
l’orizzonte delle sue pietre, nel lontano miracolo
del calore? Siamo venuti fin qui perché là
dove eravamo non era più possibile.
Ci tormentavano e volevano asservirci.
Il mondo, ai giorni nostri, è ostile ai Trasparenti.
Una volta ancora, è stato necessario partire…
E questo cammino, simile a un lungo scheletro,
ci ha condotto a un paese che non aveva se non
il suo respiro per scalare l’avvenire.
Come mostrare, senza tradirle, le cose semplici
che si disegnano tra il crepuscolo e il cielo?
Per la virtù della vita ostinata, nell’anello
del Tempo artista, tra la morte e la bellezza.
RENÉ CHAR
***************
DIDASCALIA IMMAGINE (CASETTA)
Ici vit un homme libre.
Persone ne le sert.
Qui vive un uomo libero.
Nessuno lo serve.
08
aprile 2010
Henriette Grindat – La posterità del sole
Dall'otto al 29 aprile 2010
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
CASA DELLE LETTERATURE
Roma, Piazza Dell'Orologio, 3, (ROMA)
Roma, Piazza Dell'Orologio, 3, (ROMA)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì | ore 9.30 - 18.30.
Vernissage
8 Aprile 2010, ore 18.30
Autore