Testi in catalogo di



Fulvio Abbate

Claudio Canepari

Maria Falcone

Francesco La Licata

Vincenzo Mazzarella

Marcel Padovani

Gabriele Romagnoli



GALLERIA MONSERRATOARTE900

VIA MONSERRATO 14 ROMA

DAL 9 AL 12 APRILE 2010



INAUGURAZIONE 9 APRILE ORE 18





Il pittore Gaspare Mutolo, dopo vari anni di conoscenze mafiose di cui:

Toto’ Riina, Provenzano, Luciano Liggio e altri…

Decide nel 1982 di diventare pittore guardando le opere di un certo Mungo (soprannominato l’Aragonese, aveva ucciso la moglie) nel carcere di Solliciano, dove trasferitosi nella sua cella imparò a dipingere, e fu la svolta. Una svolta contagiosa, tanto che anni dopo a Spoleto anche Luciano Liggio volle provare. Non riuscendo a fare neanche una margherita, le faceva lui e Liggio metteva solo la firma

Nel 1991 per merito di Giovanni Falcone, avviene il pentimento, gli si gonfia il cuore quando racconta:<< Da venerdì ho chiuso i conti con la giustizia. Mi sono sempre assunto tutte le mie responsabilità . Sono stato un rapinatore, un mafioso, ho trafficato droga, partecipato a sequestri, omicidi. Poi ho deciso di collaborare: ho fatto seicento nomi, spiegato centocinquanta omicidi, raccontato i legami tra mafia e la magistratura, la polizia, la politica. Oggi ho pagato il mio conto fino in fondo.>> Trenta anni di galera su per giù.<< Nelle carceri di massima sicurezza il cavalletto non entrava. Poggiavo la tela su un muretto e continuavo così. In isolamento stavo ancora meglio, mi concentravo di più. La pittura mi aiutava. Anche se non tutti mi capivano, ci fu un direttore di carcere che mi proibì i colori dicendo che avrei potuto suicidarmi ingoiandoli.>>

E diviene pittore Naif..

<< Una volta mia figlia mi ha trovato semicongelato...Ero uscito dalla doccia, dipingevo in vestaglia, riscaldamento spento, ho preso una bronchite che quasi ci morivo. E’ che quando sto davanti alla tela dimentico di esistere. Non so più chi sono.>>