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L’Angolo del Collezionista – What to do with poetry
L’esposizione “What to do with poetry.” presenta le opere provenienti dalla raccolta del collezionista e gallerista milanese Gianfranco Bellora.
Comunicato stampa
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L’esposizione “What to do with poetry.” presenta le opere provenienti dalla raccolta del collezionista e gallerista milanese Gianfranco Bellora. Scomparso nel 1999, Bellora ha lasciato la gestione della propria collezione alla moglie, l’artista Anna Spagna, che nel 2003 ha deciso di lasciare al Mart come deposito a lungo termine un nucleo di circa 140 opere.
Ora questa panoramica, curata da Giorgio Zanchetti e Daniela Ferrari, è l’occasione per scoprire una parte della ricerca artistica italiana degli ultimi quarant’anni, ancora poco nota, e che riguarda quegli artisti attratti dal gesto e dalla scrittura, che furono i protagonisti nel 2008 dell’importante mostra del Mart “La Parola nell’Arte”.
Sono queste ricerche che, in coincidenza e in parallelo con la feconda stagione dell’arte concettuale, a partire dalla metà degli anni Sessanta hanno prodotto esiti particolarmente felici da parte di artisti come Emilio Isgrò, Ben Vautier, Lamberto Pignotti, Gastone Novelli.
Bellora, di formazione imprenditoriale, negli anni Sessanta fu “sedotto alla poesia visiva” proprio da Emilio Isgrò. Nel 1968 aprì a Milano la galleria e centro culturale “Studio Santandrea”, e cominciò a proporre, tra il novembre del 1969 e l’ottobre del 1971, mostre personali di Mimmo Rotella, Gianni Bertini, Bernar Venet e Ben Vautier.
“Il mio desiderio – disse Bellora nel 1990 ricordando quegli anni – era quello di inglobare le opere di scritturisti veri e propri e di pittori scrittori”.
In generale, in quegli anni fu grazie a Bellora che a Milano si poterono vedere gli artisti del Nouveau Réalisme, di Fluxus e, dal 1970, delle ricerche verbo visuali, presentati in un ambito di costante contaminazione fra parola e immagine, che favoriva l’incontro tra artisti e critici.
Tra gli artisti valorizzati da Bellora, e visibili in questa mostra, oltre al già ricordato Emilio Isgrò, vanno segnalati Paul De Vree, Alain Arias-Misson, William Xerra, Lamberto Pignotti, Mirella Bentivoglio, Vincenzo Accame, Alessandro Algardi, Adriano Spatola, Arrigo Lora-Totino, Ugo Carrega.
Ora questa panoramica, curata da Giorgio Zanchetti e Daniela Ferrari, è l’occasione per scoprire una parte della ricerca artistica italiana degli ultimi quarant’anni, ancora poco nota, e che riguarda quegli artisti attratti dal gesto e dalla scrittura, che furono i protagonisti nel 2008 dell’importante mostra del Mart “La Parola nell’Arte”.
Sono queste ricerche che, in coincidenza e in parallelo con la feconda stagione dell’arte concettuale, a partire dalla metà degli anni Sessanta hanno prodotto esiti particolarmente felici da parte di artisti come Emilio Isgrò, Ben Vautier, Lamberto Pignotti, Gastone Novelli.
Bellora, di formazione imprenditoriale, negli anni Sessanta fu “sedotto alla poesia visiva” proprio da Emilio Isgrò. Nel 1968 aprì a Milano la galleria e centro culturale “Studio Santandrea”, e cominciò a proporre, tra il novembre del 1969 e l’ottobre del 1971, mostre personali di Mimmo Rotella, Gianni Bertini, Bernar Venet e Ben Vautier.
“Il mio desiderio – disse Bellora nel 1990 ricordando quegli anni – era quello di inglobare le opere di scritturisti veri e propri e di pittori scrittori”.
In generale, in quegli anni fu grazie a Bellora che a Milano si poterono vedere gli artisti del Nouveau Réalisme, di Fluxus e, dal 1970, delle ricerche verbo visuali, presentati in un ambito di costante contaminazione fra parola e immagine, che favoriva l’incontro tra artisti e critici.
Tra gli artisti valorizzati da Bellora, e visibili in questa mostra, oltre al già ricordato Emilio Isgrò, vanno segnalati Paul De Vree, Alain Arias-Misson, William Xerra, Lamberto Pignotti, Mirella Bentivoglio, Vincenzo Accame, Alessandro Algardi, Adriano Spatola, Arrigo Lora-Totino, Ugo Carrega.
04
giugno 2010
L’Angolo del Collezionista – What to do with poetry
Dal 04 giugno al 22 agosto 2010
arte contemporanea
Location
MART – Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Rovereto, Corso Angelo Bettini, 43, (Trento)
Rovereto, Corso Angelo Bettini, 43, (Trento)
Biglietti
intero: euro 10
ridotto: euro 7
gratuito fino a 18 anni e sopra i 65
scolaresche: euro 1 per studente
biglietto famiglia (valido per tutti i componenti di un nucleo famigliare): euro 20
gratuito per gli Amici del Museo
Orario di apertura
mar. – dom. 10.00 - 18.00 ven. 10.00 - 21.00 lunedì chiuso
Vernissage
4 Giugno 2010, ore 18
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
ELECTA
Autore
Curatore