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Belcaro | Morello | Soldini – Idee della pittura
Alcune “idee della pittura” rivisitate da Flaminio Gualdoni, alimentano le riflessioni e i dubbi dei tre pittori presenti nella mostra che ancora oscillano fra certezze e ambiguità del momento di passaggio dalla modernità al postmoderno.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Visarte-Ticino prosegue nel suo costante impegno di analizzare i problemi del mondo dell’arte contemporanea.
Alla Pinacoteca Züst, nell’ambito della pittura si mettono a fuoco alcune possibilità della sua rivisitazione, sollevando altrettanti interrogativi sulla sua possibile sopravvivenza.
La mostra è in sintonia con il pensiero guida dell’associazione che, negli ultimi cinque anni, ne ha motivato culturalmente l’attività espositiva.
La pittura possiede un limite invalicabile, che è quello della sua superficie. Su di essa si sono giocati i destini della forma e del contenuto di tutte le grandi narrazioni mimetiche, rappresentative e ideologiche almeno fino al Novecento.
Alcune “idee della pittura” rivisitate da Flaminio Gualdoni, alimentano le riflessioni e i dubbi dei tre pittori presenti nella mostra che ancora oscillano fra certezze e ambiguità del momento di passaggio dalla modernità al postmoderno.
Roberto Belcaro sorprende per la raffinata perizia tecnica della contaminazione inventiva dei parametri rivisitati della tradizione classica italiana con la manipolazione delle icone e del lettering pop. L’immagine formale, sostenuta dall’equilibrio compositivo e coloristico, raggiunge l’obiettivo del recupero espressivo del reale ai fini di un messaggio etico-estetico fortemente emotivo.
Sergio Morello, dopo la pittura d’impegno civile degli anni sessanta/settanta e dopo le esperienze di arte ambientale nel Ticino fin dal 1979, riflette sulle possibilità di rivisitazioni semantiche della pittura attraverso il ritaglio del supporto ligneo dei suoi dipinti. Sagomando il vuoto, verifica, confronta e rianima le narrazioni pittoriche, ormai concluse, attraverso la memoria delle loro forme. Il gioco tende a caricare di senso i postulati della loro continuità.
Fabrizio Soldini appartiene ad una generazione che si affaccia all’arte visiva negli anni ottanta con inquietudine, ma sorretto dal piacere di creare rispettando la forma sia nella spontaneità gestuale sia nella rigorosità progettuale. La formazione essenzialmente figurativa, dal graffitismo all’onnipresente espressionismo, lo porta ad affermare perentoriamente la costante efficacia comunicativa della pittura.
In questa prospettiva possiamo affermare che la salvaguardia dell’espressione pittorica concorre a consolidare l’autorevolezza del sistema arte, nella sua globalità, al quale tutte le attività umane cariche di senso creativo tendono.
Visarte-Ticino
Sergio Morello
Idee della pittura
Roberto Belcaro, Sergio Morello, Fabrizio Soldini
Presentazione degli artisti
Roberto Belcaro
Via Tagliaferri 15
6811 Campione d’Italia
Tel. 091 649 43 93
belca@bluewin.ch
Roberto Belcaro (Lugano 1972) è originario di Campione d’Italia.
Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1996, dal 2000 è membro di Visarte.
Il mio amore per il disegno nasce anni fa, quando, bambino, conobbi i fumetti di Moebius e Pazienza, gradualmente, poi, scoprii i maestri del passato, cosicché decisi di studiare pittura.
Artisti del calibro di Andrea Del Sarto, Sebastiano Del Piombo, Tiziano, Veronese, Moroni, Caravaggio, Jusepe De Ribera, Saraceni, Velazquez, Valentin De Boulogne, Cagnacci e cento altri ancora, mi hanno conquistato con il fascino e la seducente bellezza dei loro dipinti.
Oggigiorno parlare di pittura nel mondo dell’arte potrebbe sembrare fuori luogo; bistrattata come non mai da critici e artisti è stata emarginata e relegata a un ruolo secondario.
Sono convinto che solo attraverso una rilettura del passato sia possibile ripensare il presente; nasce da qui, quindi, la volontà di instaurare un dialogo, di ricercare un’affinità elettiva, con i grandi artisti della storia. Si tratta quasi di un processo teso a esplorare il nostro retroterra culturale e approfondire il concetto di “Bello”: può esso esistere come pura forma di assoluto e di sublime? Può l’uomo, la cui natura terrena e finita si contrappone alla sua capacità di concepire l’infinito, trovare consolazione e risolvere
le sue inquietudini accostandosi al “Bello”? Quesiti di non facile soluzione: ammetto che l’idea di bellezza esula da una semplice e oggettiva definizione, vista come desiderio di ricerca dell’eterno nell’effimero, risulta appartenere quasi a una categoria astratta.
In definitiva, partendo dal presupposto che il “Bello” assoluto, positivo, risulta essere un miraggio che, ahimè, mai sarò in grado di raggiungere, tutta la mia ricerca si impronta sul lato oscuro del “Bello”. I termini della discussione potrebbero anche essere rovesciati
riconoscendo il fascino e il compiacimento negativo nelle cose ripugnanti e nel brutto. Paradossalmente posso affermare che amo rappresentare il “Brutto”. Guidato, perciò, da un’estetica quasi neo gotica-barocca gioco a proporre figure decadenti e fuori dal tempo che, come moderni reperti archeologici della nostra psiche, vogliono ritagliarsi un angolo di vita nell’inconscio della nostra memoria. Non esistono ma è come se ci fossero sempre state.
Sergio Morello
Via G. Albertolli 1
6830 Chiasso
Tel./Fax 091 682 46 85
Studi di arte applicata a Ginevra, poi Liceo artistico e diploma dell’Accademia di Belle arti di Brera a Milano nel 1968.
1968/1978: Pittura d’impegno civile
Mostre a Milano, provincia e Parigi. “Ateliers populaires” della Sorbona e “Movimento arte contro” a Brera (Mario De Micheli, Alik Cavaliere, Giorgio Seveso, Eros Bellinelli).
1979/1988: Pittura ambientale
1979 Prima installazione ambientale nel Ticino sotto il ponte in ferro di Castel San Pietro con Claudio Olivieri.
1982 “Bateau ivre” sulla collina di Mezzana, con L. Caramel.
1984 “Mare in scatola”nel cortile di Casa Rusca (SPSAS) Locarno.
1988 “Cassa cromatica” in piazza Boffalora a Chiasso con Giuseppe Curonici.
1989/2010: “Nuova pittura dipinta” su supporti di legno curvato
1997/98 Sala Diego Chiesa Comune di Chiasso con F. Gualdoni.
2000 Sala Patriziale Riva San Vitale con Flaminio Gualdoni.
2001 Galleria SPSAS Locarno con Maria Will.
2003 Torre Fiorenzana Grono con Gianluigi Bellei.
2004 Sale del Torchio e Nunziatura Balerna con Luigi Cavadini.
2006/2010 Presidenza Visarte-Ticino.
Per continuare a fare pittura
L’arte contemporanea tende all’oggettivazione, rischiando la perdita dell’emozione dalla quale deriva la dimensione etica della bellezza.
Ho alle spalle un tempo in cui ho condiviso la certezza illusoria dell’impegno politico in arte.
Oggi riconsidero la dimensione etica quale strumento privilegiato per riprendere l’impegno poetico, smarrito nella disaffezione cinica della società dei consumi che non ha preservato la forza morale atta a conservare
valori e coscienza.
In quanto pittore, dopo le esperienze di installazioni ambientali con le quali cercavo di andare oltre la superficie della pittura, sono ritornato dentro i limiti del supporto tradizionale.
Se è vero che l’arte nasce dall’emozione, dalla tensione intellettuale e dalla memoria storica, allora sarà possibile praticare, fra tutti i mezzi, anche la pittura.
Metodologia
• I ritagli dipinti sono funzionali alla mia riflessione.
• La mia pittura si rivela nel pieno e nel vuoto della sagoma ritagliata.
• Si delineano le rivisitazioni storiche: C.D. Friedrich, Giorgione, Matisse, Manet, Picasso.
• Il procedimento è irrilevante linguisticamente, ma necessario per ricomporre la continuità narrativa.
• La narrazione pittorica è infatti giunta al capolinea della sua unicità, ma, nel pluralismo dell’universo artistico contemporaneo, può recuperare la peculiarità di rendere visibile l’invisibile.
• Oggi la nuova pittura si confronta via via con la tridimensionalità della scultura, con il dinamismo temporale
dell’installazione, della performance e della corporeità.
Fabrizio Soldini
Piazza C. Fontana 4
6883 Novazzano
Tel. 091 683 58 68
soldinifabrizio@sunrise.ch
www.fabriziosoldini.ch
Fabrizio Soldini è nato nel 1957 a Mendrisio, Canton Ticino.
Vive e lavora a Novazzano, suo paese di origine, nella casa-atelier dove aveva trascorso la sua prima infanzia.
La musica “black sound”, la cultura “on the road”, le filosofie religiose orientali, la letteratura esistenzialista, soprattutto hanno contribuito alla formazione della sua cultura estetica ed artistica.
Opere in collezioni pubbliche e private. Mostre personali e collettive in Svizzera e all’estero.
Pittura
Dal sogno nasce l’idea.
L’idea si espande al progetto.
Il progetto lascia lo spazio
alla realizzazione: alla pittura.
La pittura è la concretezza
realizzata del sogno:
la realtà che da effimera
diventa reale.
(febbraio 2010)
“Fabrizio Soldini opera da trent’anni sulla frontiera della ricerca pittorica, fra declinazioni espressioniste e una cifra figurativa che lo inserisce nell’evoluzione di una tradizione che nasce dall’esperienza radicale di Segantini in val Bregaglia, si evolve nei comportamenti libertari dei Giacometti di Gondo e del Varlin di Stampa, infine trova conferma nel percorso appena concluso di Felice Filippini. Questa interessante evoluzione “locale” di un mondo artistico caratterizzante, che la critica internazionale ha finora faticato a focalizzare ma costituisce invece un linguaggio specifico dell’area alpina di lingua italiana, trova echi nel lavoro concettuale di un altro artista da poco venuto alla ribalta, Not Vital. Ed ha parentele automatiche nel lavoro lombardo di Franco Francese, di Ossola e di un gruppo attento e determinato di giovani artisti tra Milano, Bergamo e Varese (Orazio e Verdi).
Nel dibattito attuale fra chi reputa necessario uno stile uniforme e globale e chi, sulla scia di scelte filosofiche e antropologiche ben diverse, tenta di ridare dignità individuale all’artista lasciandolo responsabilmente libero di elaborare una visione autonoma, il lavoro di Soldini diventa di particolare interesse. Confrontare un proprio percorso di “radice” con le tematiche più moderne di un mondo in costante e rapidissima evoluzione è il motore effettivo di questo suo lavoro.
Una cultura visiva ed esistenziale ticinese contemporanea, inserita oggi in una realtà antica in via di riscoperta e di rivalutazione, quella insubrica, può giocare un ruolo di primaria importanza nei confronti dialettici oggi in corso”.
Philippe Daverio
Alla Pinacoteca Züst, nell’ambito della pittura si mettono a fuoco alcune possibilità della sua rivisitazione, sollevando altrettanti interrogativi sulla sua possibile sopravvivenza.
La mostra è in sintonia con il pensiero guida dell’associazione che, negli ultimi cinque anni, ne ha motivato culturalmente l’attività espositiva.
La pittura possiede un limite invalicabile, che è quello della sua superficie. Su di essa si sono giocati i destini della forma e del contenuto di tutte le grandi narrazioni mimetiche, rappresentative e ideologiche almeno fino al Novecento.
Alcune “idee della pittura” rivisitate da Flaminio Gualdoni, alimentano le riflessioni e i dubbi dei tre pittori presenti nella mostra che ancora oscillano fra certezze e ambiguità del momento di passaggio dalla modernità al postmoderno.
Roberto Belcaro sorprende per la raffinata perizia tecnica della contaminazione inventiva dei parametri rivisitati della tradizione classica italiana con la manipolazione delle icone e del lettering pop. L’immagine formale, sostenuta dall’equilibrio compositivo e coloristico, raggiunge l’obiettivo del recupero espressivo del reale ai fini di un messaggio etico-estetico fortemente emotivo.
Sergio Morello, dopo la pittura d’impegno civile degli anni sessanta/settanta e dopo le esperienze di arte ambientale nel Ticino fin dal 1979, riflette sulle possibilità di rivisitazioni semantiche della pittura attraverso il ritaglio del supporto ligneo dei suoi dipinti. Sagomando il vuoto, verifica, confronta e rianima le narrazioni pittoriche, ormai concluse, attraverso la memoria delle loro forme. Il gioco tende a caricare di senso i postulati della loro continuità.
Fabrizio Soldini appartiene ad una generazione che si affaccia all’arte visiva negli anni ottanta con inquietudine, ma sorretto dal piacere di creare rispettando la forma sia nella spontaneità gestuale sia nella rigorosità progettuale. La formazione essenzialmente figurativa, dal graffitismo all’onnipresente espressionismo, lo porta ad affermare perentoriamente la costante efficacia comunicativa della pittura.
In questa prospettiva possiamo affermare che la salvaguardia dell’espressione pittorica concorre a consolidare l’autorevolezza del sistema arte, nella sua globalità, al quale tutte le attività umane cariche di senso creativo tendono.
Visarte-Ticino
Sergio Morello
Idee della pittura
Roberto Belcaro, Sergio Morello, Fabrizio Soldini
Presentazione degli artisti
Roberto Belcaro
Via Tagliaferri 15
6811 Campione d’Italia
Tel. 091 649 43 93
belca@bluewin.ch
Roberto Belcaro (Lugano 1972) è originario di Campione d’Italia.
Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1996, dal 2000 è membro di Visarte.
Il mio amore per il disegno nasce anni fa, quando, bambino, conobbi i fumetti di Moebius e Pazienza, gradualmente, poi, scoprii i maestri del passato, cosicché decisi di studiare pittura.
Artisti del calibro di Andrea Del Sarto, Sebastiano Del Piombo, Tiziano, Veronese, Moroni, Caravaggio, Jusepe De Ribera, Saraceni, Velazquez, Valentin De Boulogne, Cagnacci e cento altri ancora, mi hanno conquistato con il fascino e la seducente bellezza dei loro dipinti.
Oggigiorno parlare di pittura nel mondo dell’arte potrebbe sembrare fuori luogo; bistrattata come non mai da critici e artisti è stata emarginata e relegata a un ruolo secondario.
Sono convinto che solo attraverso una rilettura del passato sia possibile ripensare il presente; nasce da qui, quindi, la volontà di instaurare un dialogo, di ricercare un’affinità elettiva, con i grandi artisti della storia. Si tratta quasi di un processo teso a esplorare il nostro retroterra culturale e approfondire il concetto di “Bello”: può esso esistere come pura forma di assoluto e di sublime? Può l’uomo, la cui natura terrena e finita si contrappone alla sua capacità di concepire l’infinito, trovare consolazione e risolvere
le sue inquietudini accostandosi al “Bello”? Quesiti di non facile soluzione: ammetto che l’idea di bellezza esula da una semplice e oggettiva definizione, vista come desiderio di ricerca dell’eterno nell’effimero, risulta appartenere quasi a una categoria astratta.
In definitiva, partendo dal presupposto che il “Bello” assoluto, positivo, risulta essere un miraggio che, ahimè, mai sarò in grado di raggiungere, tutta la mia ricerca si impronta sul lato oscuro del “Bello”. I termini della discussione potrebbero anche essere rovesciati
riconoscendo il fascino e il compiacimento negativo nelle cose ripugnanti e nel brutto. Paradossalmente posso affermare che amo rappresentare il “Brutto”. Guidato, perciò, da un’estetica quasi neo gotica-barocca gioco a proporre figure decadenti e fuori dal tempo che, come moderni reperti archeologici della nostra psiche, vogliono ritagliarsi un angolo di vita nell’inconscio della nostra memoria. Non esistono ma è come se ci fossero sempre state.
Sergio Morello
Via G. Albertolli 1
6830 Chiasso
Tel./Fax 091 682 46 85
Studi di arte applicata a Ginevra, poi Liceo artistico e diploma dell’Accademia di Belle arti di Brera a Milano nel 1968.
1968/1978: Pittura d’impegno civile
Mostre a Milano, provincia e Parigi. “Ateliers populaires” della Sorbona e “Movimento arte contro” a Brera (Mario De Micheli, Alik Cavaliere, Giorgio Seveso, Eros Bellinelli).
1979/1988: Pittura ambientale
1979 Prima installazione ambientale nel Ticino sotto il ponte in ferro di Castel San Pietro con Claudio Olivieri.
1982 “Bateau ivre” sulla collina di Mezzana, con L. Caramel.
1984 “Mare in scatola”nel cortile di Casa Rusca (SPSAS) Locarno.
1988 “Cassa cromatica” in piazza Boffalora a Chiasso con Giuseppe Curonici.
1989/2010: “Nuova pittura dipinta” su supporti di legno curvato
1997/98 Sala Diego Chiesa Comune di Chiasso con F. Gualdoni.
2000 Sala Patriziale Riva San Vitale con Flaminio Gualdoni.
2001 Galleria SPSAS Locarno con Maria Will.
2003 Torre Fiorenzana Grono con Gianluigi Bellei.
2004 Sale del Torchio e Nunziatura Balerna con Luigi Cavadini.
2006/2010 Presidenza Visarte-Ticino.
Per continuare a fare pittura
L’arte contemporanea tende all’oggettivazione, rischiando la perdita dell’emozione dalla quale deriva la dimensione etica della bellezza.
Ho alle spalle un tempo in cui ho condiviso la certezza illusoria dell’impegno politico in arte.
Oggi riconsidero la dimensione etica quale strumento privilegiato per riprendere l’impegno poetico, smarrito nella disaffezione cinica della società dei consumi che non ha preservato la forza morale atta a conservare
valori e coscienza.
In quanto pittore, dopo le esperienze di installazioni ambientali con le quali cercavo di andare oltre la superficie della pittura, sono ritornato dentro i limiti del supporto tradizionale.
Se è vero che l’arte nasce dall’emozione, dalla tensione intellettuale e dalla memoria storica, allora sarà possibile praticare, fra tutti i mezzi, anche la pittura.
Metodologia
• I ritagli dipinti sono funzionali alla mia riflessione.
• La mia pittura si rivela nel pieno e nel vuoto della sagoma ritagliata.
• Si delineano le rivisitazioni storiche: C.D. Friedrich, Giorgione, Matisse, Manet, Picasso.
• Il procedimento è irrilevante linguisticamente, ma necessario per ricomporre la continuità narrativa.
• La narrazione pittorica è infatti giunta al capolinea della sua unicità, ma, nel pluralismo dell’universo artistico contemporaneo, può recuperare la peculiarità di rendere visibile l’invisibile.
• Oggi la nuova pittura si confronta via via con la tridimensionalità della scultura, con il dinamismo temporale
dell’installazione, della performance e della corporeità.
Fabrizio Soldini
Piazza C. Fontana 4
6883 Novazzano
Tel. 091 683 58 68
soldinifabrizio@sunrise.ch
www.fabriziosoldini.ch
Fabrizio Soldini è nato nel 1957 a Mendrisio, Canton Ticino.
Vive e lavora a Novazzano, suo paese di origine, nella casa-atelier dove aveva trascorso la sua prima infanzia.
La musica “black sound”, la cultura “on the road”, le filosofie religiose orientali, la letteratura esistenzialista, soprattutto hanno contribuito alla formazione della sua cultura estetica ed artistica.
Opere in collezioni pubbliche e private. Mostre personali e collettive in Svizzera e all’estero.
Pittura
Dal sogno nasce l’idea.
L’idea si espande al progetto.
Il progetto lascia lo spazio
alla realizzazione: alla pittura.
La pittura è la concretezza
realizzata del sogno:
la realtà che da effimera
diventa reale.
(febbraio 2010)
“Fabrizio Soldini opera da trent’anni sulla frontiera della ricerca pittorica, fra declinazioni espressioniste e una cifra figurativa che lo inserisce nell’evoluzione di una tradizione che nasce dall’esperienza radicale di Segantini in val Bregaglia, si evolve nei comportamenti libertari dei Giacometti di Gondo e del Varlin di Stampa, infine trova conferma nel percorso appena concluso di Felice Filippini. Questa interessante evoluzione “locale” di un mondo artistico caratterizzante, che la critica internazionale ha finora faticato a focalizzare ma costituisce invece un linguaggio specifico dell’area alpina di lingua italiana, trova echi nel lavoro concettuale di un altro artista da poco venuto alla ribalta, Not Vital. Ed ha parentele automatiche nel lavoro lombardo di Franco Francese, di Ossola e di un gruppo attento e determinato di giovani artisti tra Milano, Bergamo e Varese (Orazio e Verdi).
Nel dibattito attuale fra chi reputa necessario uno stile uniforme e globale e chi, sulla scia di scelte filosofiche e antropologiche ben diverse, tenta di ridare dignità individuale all’artista lasciandolo responsabilmente libero di elaborare una visione autonoma, il lavoro di Soldini diventa di particolare interesse. Confrontare un proprio percorso di “radice” con le tematiche più moderne di un mondo in costante e rapidissima evoluzione è il motore effettivo di questo suo lavoro.
Una cultura visiva ed esistenziale ticinese contemporanea, inserita oggi in una realtà antica in via di riscoperta e di rivalutazione, quella insubrica, può giocare un ruolo di primaria importanza nei confronti dialettici oggi in corso”.
Philippe Daverio
12
giugno 2010
Belcaro | Morello | Soldini – Idee della pittura
Dal 12 giugno al 15 agosto 2010
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CANTONALE GIOVANNI ZUST
Rancate, Via Pinacoteca Züst, (Mendrisio)
Rancate, Via Pinacoteca Züst, (Mendrisio)
Orario di apertura
giugno 9-12 / 14-17
luglio-agosto 14-18
lunedì chiuso
Vernissage
12 Giugno 2010, ore 17
Sito web
www.visarte-ticino.ch
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