Mercoledì 07 luglio 2010 alle ore 10,00 si è tenuta l’inaugurazione della nuova sede di Parma Urban Center presso l’ex Oratorio di San Quirino.
Dopo due anni e mezzo di lavoro svolto su temi che spaziano dalla sostenibilità ambientale al dibattito sull’architettura italiana contemporanea, Parma Urban Center, con il costante sostegno del Comune di Parma, restituisce alla città l’ex Oratorio di San Quirino.

L’ex Oratorio di S. Quirino (1719 - 1734), progettato da Edelberto dalla Nave, autore della chiesa di San Tiburzio (1720-23), del campanile della Certosa e del coro dei Cavalieri della Steccata, presenta caratteri ricorrenti nell’opera di questo architetto molto raffinato: la pianta a ottagono schiacciato con cupola ovale, le aperture mistilinee e le deformazioni in curva delle trabeazioni interne.
Gli affreschi sono opera di Giovanni Bolla (restaurati nell’Ottocento) mentre gli stucchi sono di Pietro Reti, così come le quattro statue delle Virtù sotto i pennacchi.
Lo spazio interno presenta quindi importanti segni lasciati dalla stratificazione del tempo e dalle differenti funzioni che si sono susseguite, accentuati dalla mancanza del tinteggio nella parte bassa della superficie muraria e dalla presenza di alcune crepe, che conferiscono però il tipico fascino della rovina.
Partendo proprio dal riconoscimento della qualità di questo spazio, ed in particolare dell’architettura abbandonata, l’allestimento si configura come un diaframma trasparente di vetri incollati che prende le distanze dal perimetro permettendo però di scorgere i segni lasciati dal tempo.
La riapertura della chiesa e la realizzazione del progetto allestitivo sono stati possibili grazie al lavoro di Parma Urban Center e alla proficua collaborazione col del Comune di Parma.

La sede di Parma Urban Center diventerà quindi un luogo di riflessione e di dibattito su alcuni temi oggi cruciali che riguardano la vita di ogni cittadino: il rafforzamento di un’idea di città come appartenenza, il recupero del valore della partecipazione all’interno delle scelte che riguardano le trasformazioni urbane, la sostenibilità ambientale e l’emergenza energetica, la qualità dell’architettura e dello spazio pubblico come patrimonio collettivo.