Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Level one #2 – Alessandro Sciaraffa
Il secondo appuntamento di LevelOne# vede protagonista Alessandro Sciaraffa (Torino, 1976) con il progetto “Akasha”. Laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino, Sciaraffa vive e lavora a Torino. Il suo è un lavoro di ricerca che esplora la multi-modalità e le infinite connessioni creative legate alle esperienze sensoriali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cardi Black Box prosegue con il percorso rivolto alla promozione dell’arte emergente, cui ha dedicato il primo piano della galleria, presentando progetti monografici di giovani artisti, invitati a realizzare opere site-specific. Il secondo appuntamento di LevelOne# vede protagonista Alessandro Sciaraffa (Torino, 1976) con il progetto “Akasha”.
Laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino, Sciaraffa vive e lavora a Torino. Il suo è un lavoro di ricerca che esplora la multi-modalità e le infinite connessioni creative legate alle esperienze sensoriali.
Akasha (in sanscrito ‘etere’) ci coinvolge in un’esperienza sensoriale totale, in cui l’esperienza sonora si somma a quella visiva. Agendo come un demiurgo, Alessandro Sciaraffa crea un microcosmo, capace di indagare i cambiamenti fisici della materia e i processi meccanici del plasma, attraverso opere che sono in costante trasformazione, e che reagiscono alla presenza del visitatore, ala suo calore corporeo, all’acqua, all’aria, creando una molteplicità di visioni.
L’artista esplora attraverso i suoi lavori i cambiamenti e la composizione dell’universo, facendo dell’ambiente espositivo un laboratorio di alterazioni visive e oscillazioni sonore. Le sue opere sono infatti veri e propri meccanismi visivi in continuo cambiamento, la rappresentazione dell’energia, della materia e del suono. Il lavoro di Sciaraffa resta aperto, infinito nelle sue possibilità di variazione sfuggendo al controllo dell’artista che diventa il primo spettatore delle sue opere.
Akasha è un’installazione, composta da una parete ricoperta da cristalli liquidi montati attraverso fogli adesivi, due nebulizzatori posti frontalmente alla parete, controllati da una centralina che distribuisce il flusso e il tempo dell’acqua secondo algoritmi aleatori e una serie di lampade a incandescenza che illuminano diversi punti della superficie. La parete, a prima vista monocroma, si trasforma in un continuo succedersi di colori e forme che evocano nebulose stellari e universi in espansione. I cristalli liquidi quando vengono eccitati entrano in vibrazione, mutando di stato e trasformandosi in plasma. Il plasma è il quarto stato della materia, che si distingue quindi dallo stato solido, dal liquido e dall’aeriforme. Il plasma, a eccezione di fulmini, aurore boreali e fiamme, non si manifesta sul pianeta terra, mentre al contrario costituisce più del 99% dell’universo.
Un dodecaedro al centro della sala emette frequenze radio a onda lunga e si trasforma costantemente. Secondo Platone, l’elemento terra è legato al cubo, il fuoco al tetraedro, l’aria alla forma dell’ottaedro e l’acqua allo sfaccettato icosaedro. Il quinto solido, il dodecaedro, secondo Platone rappresenta l’universo nel suo insieme: “Il dodecaedro è la forma usata dalla divinità per ricamare le costellazioni sull’insieme dei cieli”.*
*Tratto da “La sezione Aurea” di Livio
Testo di Ilaria Bonacossa - Art At Work
Laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino, Sciaraffa vive e lavora a Torino. Il suo è un lavoro di ricerca che esplora la multi-modalità e le infinite connessioni creative legate alle esperienze sensoriali.
Akasha (in sanscrito ‘etere’) ci coinvolge in un’esperienza sensoriale totale, in cui l’esperienza sonora si somma a quella visiva. Agendo come un demiurgo, Alessandro Sciaraffa crea un microcosmo, capace di indagare i cambiamenti fisici della materia e i processi meccanici del plasma, attraverso opere che sono in costante trasformazione, e che reagiscono alla presenza del visitatore, ala suo calore corporeo, all’acqua, all’aria, creando una molteplicità di visioni.
L’artista esplora attraverso i suoi lavori i cambiamenti e la composizione dell’universo, facendo dell’ambiente espositivo un laboratorio di alterazioni visive e oscillazioni sonore. Le sue opere sono infatti veri e propri meccanismi visivi in continuo cambiamento, la rappresentazione dell’energia, della materia e del suono. Il lavoro di Sciaraffa resta aperto, infinito nelle sue possibilità di variazione sfuggendo al controllo dell’artista che diventa il primo spettatore delle sue opere.
Akasha è un’installazione, composta da una parete ricoperta da cristalli liquidi montati attraverso fogli adesivi, due nebulizzatori posti frontalmente alla parete, controllati da una centralina che distribuisce il flusso e il tempo dell’acqua secondo algoritmi aleatori e una serie di lampade a incandescenza che illuminano diversi punti della superficie. La parete, a prima vista monocroma, si trasforma in un continuo succedersi di colori e forme che evocano nebulose stellari e universi in espansione. I cristalli liquidi quando vengono eccitati entrano in vibrazione, mutando di stato e trasformandosi in plasma. Il plasma è il quarto stato della materia, che si distingue quindi dallo stato solido, dal liquido e dall’aeriforme. Il plasma, a eccezione di fulmini, aurore boreali e fiamme, non si manifesta sul pianeta terra, mentre al contrario costituisce più del 99% dell’universo.
Un dodecaedro al centro della sala emette frequenze radio a onda lunga e si trasforma costantemente. Secondo Platone, l’elemento terra è legato al cubo, il fuoco al tetraedro, l’aria alla forma dell’ottaedro e l’acqua allo sfaccettato icosaedro. Il quinto solido, il dodecaedro, secondo Platone rappresenta l’universo nel suo insieme: “Il dodecaedro è la forma usata dalla divinità per ricamare le costellazioni sull’insieme dei cieli”.*
*Tratto da “La sezione Aurea” di Livio
Testo di Ilaria Bonacossa - Art At Work
16
novembre 2010
Level one #2 – Alessandro Sciaraffa
Dal 16 novembre 2010 al 29 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
CARDI GALLERY
Milano, Corso Di Porta Nuova, 38, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Nuova, 38, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10-19. Lunedì chiuso
Vernissage
16 Novembre 2010, ore 19
Ufficio stampa
PAOLA MANFREDI
Autore