Se ne sta nel gotha del contemporaneo Andres Serrano (New York, 1950), artista che ha saputo costruire la propria carriera e la propria fama con la provocazione e lo scandalo, valga per tutte la foto Piss Christ che mostra il Cristo immerso in un bagno di urina. E se i suoi soggetti possono suscitare reazioni controverse nello spettatore e perfino nei critici più quotati (tanto da dichiarare in una recente intervista ad Exibart di sentirsi non solo ignorato, ma evitato da grandi istituzioni come la Biennale del Whitney o dal MoMA), il suo stile lucido, diretto e cinico sembra la manna dal cielo, in un mondo così falso da aver inventato categorie linguistiche e mentali -come il politically correct– che negano la crudezza della realtà affondando nell’ipocrisia della buona educazione.
In mostra sono raccolte differenti tirature di lavori già noti ai collezionisti e al grande pubblico, montati in cornici rigorosamente nere, dal costo elevato anche se non ancora proibitivo. Tra i più celebri (oltre al dittico con il vecchio papa in versione piss) colpiscono i ritratti dei membri del Ku Klux Klan. Fieri della loro appartenenza ad una congrega non proprio raccomandabile, il viso nascosto dal rituale cappuccio bianco che incute soggezione, i tre uomini mostrano senza ritegno la propria intima malvagità, negando alla vista i propri connotati. Il ricorso alla maschera stimola Serrano a realizzare così uno studio evidentemente psicologico senza alcun ricorso alla fisiognomica, in opposizione agli sviluppi del genere ritratto -per come si è sviluppato nella nostra storia dell’arte- dal Rinascimento alle Avanguardie. Una simile dinamica di uso allusivo degli oggetti avviene nel ritratto del Monsigneur
É stilisticamente differente invece la serie America, i cui protagonisti sono rigorosamente ritratti in mezzo busto. Ecco così sulle pareti della galleria il pompiere Darrel Dunbar o l’impiegata delle poste, o l’Homeless Lucas Suarez oppure il tossico dipendente. Ciascuno è ripreso in studio con posa frontale, anche se talvolta gli occhi del soggetto guardano altrove; e ciascuno reca il proprio nome nel titolo, anche quando si sottolineano elementi della persona non piacevoli (come la tossicodipendenza o l’estrema indigenza). Ne escono così, senza compiacimenti, personaggi composti e reali, lontani da ogni retorica o valutazione morale. Non dissimili da quelli che, quelle foto, si trovano a guardare.
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trite e ritrite. non ne combini una giusta.
un pò in ritardo per presentare serrano in italia!
lo si presenta meglio quando l'artista diventa una garanzia di vendite.
serie interminabili per ogni singolo scatto.
serrano per tutti.
costa meno un serrano che un italianucolo di poca forza ma con quotazioni autoelevate
Ma che pallosi!!
Invece complimenti a Bonelli per la buona riuscita!
Voglio far notare che non è perchè Cy Twombly è ottantenne e che è stato presentato ovunque nel mondo che allora una sua mostra diviene scontata e fuori tempo massimo! L'arte è l'arte, il rezzo son ca..i vostri e vostre frustrazioni!