Il comune di Porto Sant’Elpidio propone in questi giorni una splendida mostra fotografica dedicata al cineasta iraniano Abbas Kiarostami. Questo evento rappresenta l’occasione per avere una visione più’ completa dell’ opera e della poetica di un regista che dopo la rivelazione al mondo occidentale nel ‘89 ha proseguito la sua carriera collezionando innumerevoli premi, tra cui nel ‘98 la prestigiosa Palma d’Oro a Cannes con “Il sapore della ciliegia” e nel ‘99 a Venezia Il Gran Premio Speciale della Giuria. Il taglio delle opere é veramente inconfondibile, tanto che nell’eleganza, nella semplicità e nella quiete di questi quarantacinque paesaggi sembra di rivedere scorrere i fotogrammi di un suo film.
La particolarità sta nella freschezza di queste immagini, data dal fatto che sono una sorta di appunti di viaggio, che non sono preparate, o particolarmente studiate, ma scaturiscono semplicemente dalla genialità dell’artista, che trovandosi nel luogo giusto al momento giusto riesce a trasmetterci parte delle emozioni da lui provate al momento dello scatto, sono, parafrasando Cartier-Bresson, delle immagini à la sauvette, rubate ad un mondo che in quel momento, nell’evolversi dei suoi cicli vitali, non si cura della presenza dell’uomo.
Come egli stesso ha affermato le sue foto non scaturiscono dall’amore per la fotografia, ma dall’amore per la natura.
Kiarostami nasce a Teheran (Iran) nel 1940 dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, dopo essersi dedicato alla pittura ed alla fotografia comincia a fare cinema, donandoci grandi capolavori. Pur scegliendo metodi espressivi diversi, la continuità delle passioni e dei sentimenti legate anche alla reiterazione dei temi, donano un carattere di inconfondibilità alle sue opere.
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Naturalmente l'articolo mi piace, e condivido la tua idea riguardo la freschezza delle immagini. Anche in Kieslowski è così; ricordi in "Film Rosso" la "freschezza del vivere"? un tentativo di restituirla attraverso l'immagine: freschezza del vivere e della natura, prima della legislazione definitiva della Kultur. Chissà che la Videoarte non possa dare una spallata agli angusti confini nei quali il cinema sembra essersi chiuso.
Ciao!!
...e amore per la vita; questo è "il sapore della ciliegia": un sapore momentaneo, dolcissimo e inconfondibile, il sapore unico dell'esistenza. Amore per la natura e per la propria terra, sì... ma la propria terra, la patria, è la vita stessa; il resto è solo puro calcolo e vanagloria.