Categorie: altrecittà

Fino al 25.VIII.2014 | Mont Blanc | Les Maisons de Judith, Val Ferret, Courmayeur

di - 4 Agosto 2014
D’estate si tende a decentrare iniziative artistiche in luoghi impegnativi da raggiungere: per esempio i concerti in montagna, dove a volte la parte più ardua dell’ ”esecuzione” sta nel percorso di avvicinamento di musicisti e pubblico al rifugio o all’altopiano teatri della perfomance.
Tranquilli, per Les Maisons de Judith, due accoglienti baite in Val Ferret, 1632 metri, non si fanno ferrate: ci si arriva in auto, un quarto d’ora da Courmayeur. Lassù Glorianda Cipolla s’è inventata un originale spazio per presentare opere nuovissime, di cui l’Associazione Art Mont Blanc è committente.

Undici artisti di prestigio internazionale che hanno risposto alla richiesta di lasciare un segno originale ispirato all’immagine reale o interiore del Tetto d’Europa. I lavori si apprezzano come ascoltando variazioni musicali, ognuna legata al tema dato, eppure segnata dalla Stimmung dell’autore. Poesia per Laura Pugno che gioca sul contrasto fra bianco-neve/nero-roccia da un lato e dall’altro venature crepuscolari liberate da un sottotraccia di caratteri solcati della scrittura Braille; fascino nella robusta proiezione visiva dell’immagine della luna, motivo costante nell’opera di Edoardo Romagnoli, stavolta “scolpita” nella montagna; lucidità di costruzione del libro d’artista di Silvia Camporesi, inquietante progressione di immagini che attraverso la tecnica del kirigami (tagli e piegature della carta) ridisegnano le volumetrie della montagna fino a inventare al suo interno aberranti speculazioni edilizie; e ancora, suggestivo ribaltamento prospettico di un azzurro mare che spinge verso l’azzurro cielo, il candore del monte a fare da segnale indicatore della spinta verso l’alto che allude all’origine geologica delle Alpi, il tutto leggibile nella sequenza delle grandi foto e nel libro di Olivo Barbieri.
Allusioni geologiche che si ritrovano nelle geometrie di vetri smerigliati di Chicco Margaroli, valdostana come Giuliana Cuneaz, l’installazione della quale è equamente suddivisa fra percezione visivo-tattile della microscultura lignea del Bianco e gourmandise nell’occhieggiare un video “interno” al monte, dove i suoi cristalli di fluorite si fanno per magia elfi.
Di miti e favole montane parlano anche le foglie aggettanti sull’Albero della Gratitudine di Manuela Carrano, mentre la montagna come “raccoglitore di oggetti” (Just Things) torna protagonista nel bel libro d’artista di Francesco Iodice. Ancora oggetti: orgoglio della committenza, il site specific di Richard Nonas, i cui Bones, bianchi sassi di granito messi in fila a coppie, proiettano l’immaginario verso petrose colonne vertebrali e chiosano Samuel Beckett: «Ripristinare il silenzio è il ruolo degli oggetti»; silenzio che si fa alter ego del cromatismo pittorico su legno di David Tremlett, o ancora nel dittico stilizzato e concettoso di Hamish Fulton.
Immagini ben riprodotte nell’agile catalogo-portfolio, godibilissime nell’incantevole contesto en plein air che il Wanderer e il cultore della materia in viaggio da quelle parti non possono mancare.
Luigi Abbate
mostra visitata il 19 luglio
Dal 20 luglio al 25 agosto 2014
Mont Blanc,
Les Maisons de Judith
Località Pra Sec – Val Ferret,
Courmayeur (Ao)

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