Tempo 63 è il titolo della tela di Andrea Chiesi (1966), un’opera realizzata appositamente per il progetto Corporarte – Collezione in azienda, a cura di Antonella Marino e Bice Perrini, per Impresa Valore, società di consulenza aziendale con sede ad Acquaviva delle Fonti.
Estraneo ad ogni formazione accademica, il lavoro di Chiesi si muove per empatie verso tradizioni artistiche lontane fra loro: dalla grafica del Die Brucke, alle siderali fabbriche di Bernd e Hilla Becher, fino alle eco dell’underground berlinese. Ma sono soprattutto le visioni delle grandi città, i loro mondi sociali, a rappresentare per l’artista un’idea da raffigurare, da interpretare attraverso diversi contagi culturali. Queste suggestioni si sovrappongono in una poetica studiata in ormai dieci anni di esperienze nel sistema delle arti, in esercizi che si sono spostati dagli impegni letterari alle sperimentazioni pittoriche, dai disegni ad inchiostro alle collaborazioni con gruppi musicali.
Negli spazi lavorativi della società Impresa Valore sono esposte due tele e un video dove, in lenta sequenza, scorrono gli scatti di un racconto fotografico condotto da Chiesi sui luoghi del lavoro industriale in Puglia. È una piccola ma preziosa esposizione, in cui è il video delle foto scattate a coniugare tra loro ogni “oggetto trovato”. Le immagini di questo viaggio sono accompagnate dalle note e dalle parole recitate di Emilio Clementi (ex Massimo Volume), testimonianza di una nuova collaborazione.
Tempo 63 rappresenta un ponte di metallo sospeso, visto dal basso, di passaggio, ma rappresenta anche un ponte che mentalmente ci trasferisce in una nuova privata metafisica di Chiesi, sospesa nel passato prossimo in cui, come afferma l’artista: “ci si divideva tra Tondelli ed i CCCP Fedeli alla Linea”. Un gioco di associazioni coerenti e unite attorno all’idea di contenere segni e oggetti architettonici metropolitani in una rappresentazione pittorica, realizzata nelle ferree tonalità del grigio, olio su lino; una tecnica personale che ferma nei tratti accurati del pennello ogni sensazione atmosferica. Da queste persuasioni nasce questo lavoro, realizzato da Chiesi come unica grande opera, che si completa nel video e nel testo musicale di Clementi: l’uno il pendant dell’altro, in una poetica che si forma nei polverosi residui metropolitani di un recente passato che non parlano più se non a chi sa interrogarli.
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www.andreachiesi.com
lino sinibaldi
mostra visitata il 17 dicembre 2005
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Mamma mia che novità!!!!!