Categorie: altrecittà

fino al 29.V.2005 | Boldini | Padova, Palazzo Zabarella

di - 21 Gennaio 2005

Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931) amava il lusso e le belle donne: la sua sorprendente abilità di ritrattista fece sì che a soli trent’anni egli avesse il talento e l’intraprendenza per conquistare quanto desiderava, divenendo uno dei pittori alla moda più acclamati della Belle Epoque. Da Firenze, dove aveva frequentato l’Accademia e i Macchiaioli al Caffè Michelangelo, lasciandosi alle spalle l’esperienza del loro audace proposito di rinnovamento della pittura, nel 1871 the little italian (come verrà chiamato per la sua piccola statura) arrivò a Parigi. E lì ebbe subito uno studio “magnifico” a Montmartre, un contratto col facoltoso mercante Goupil, uno strepitoso successo tra i compratori americani.
Anche il ritratto della bella Berthe, la sua giovane amante, è in esposizione alla mostra di Palazzo Zabarella a Padova: Sulla panchina al Bois (1872) rende con minuziosa eleganza e colori brillanti l’espressività del viso e dell’abito, la vivacità della realtà. Boldini, pur ritraendo la vita moderna, guarda al contempo alla tradizione di Velazquez e di Tiepolo. La sua sorprendente arguzia pittorica, l’infinitesimale delicatezza con cui sa trattare le materie, le stoffe e gli incarnati cogliendo figure di signore importanti, persino la velocità del ductus pittorico, sembra gli rendano semplice ogni mimesi, ogni trasfigurazione: dai velluti neri al punteggiato occhieggiare di un cestino di fragole.
Finché gli Impressionisti dipingono en plein air, realizza ritratti chic e mondani, predilige gli interni e scurisce la tavolozza, frequenta la ricca borghesia e l’aristocrazia cosmopolita: è uno dei ritrattisti più ricercati dall’alta società parigina, raccoglie consensi a Londra e New York. Invidiato e accusato di vendersi al mercato, continua la sua ascesa irresistibile. In mostra sono anche i due ritratti di Giuseppe Verdi che Boldini, appassionato melomane, tanto desiderò conoscere e un curioso triangolo amoroso formato dall’editore parigino Henry Poidatz, la moglie e la cocotte Lanthelme, che fu la loro rovina matrimoniale ed economica. Un pettegolezzo curioso rivela che un pronipote del ricco magnate ha pregato i curatori di non esporre insieme nella stessa sala le tre opere! Anche le avventure galanti di Boldini trovano conferma nel sensuoso ritratto dell’amante, la Contessa Gabrielle de Rasty, o in quelli di Adelaide Banti, figlia del suo amico pittore toscano, amata e mai avuta in sposa. Dagli audaci ritratti di ricchi ragazzini al fantasmagorico svolazzo delle mises delle miliardarie del Nuovo Mondo, il suo linguaggio pittorico muta progressivamente per acquisire linee guizzanti e senso del movimento, come impone lo stare al passo coi tempi nei dipinti attorno agli anni Dieci del Novecento.
Chiude la sorprendente Marchesa Casati, donna fatale e irruente, amica e protettrice del pittore, ritratta con la sua acconciatura preferita: piume di pavone tra i capelli, come un animale acquattato pronto a balzare.

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stefania portinari
mostra visitata il 14 gennaio 2005


Boldini
Padova, Fondazione Palazzo Zabarella
via S. Francesco 27, 35121 Padova Italy
tel. 049 8753100 – mail fondazione@palazzozabarella.it  – www.palazzozabarella.it
dal 15 gennaio al 29 maggio 2005
mostra a cura di: Francesca Dini, Fernando Mazzocca, Carlo Sisi.
mostra promossa da Fondazione Palazzo Zabarella onlus, Comune di Padova, Provincia di Padova in collaborazione con: Museo “G. Boldini”, Ferrara e Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, Firenze.
Orario: tutti i giorni tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 – Chiusi i lunedì non festivi
Biglietti: intero € 10; ridotto speciale € 8 (gruppi da 10 a 25 persone; oltre i 65 anni d’età; soci TouringClub; biglietto ferroviario con destinazione Padova); ridotto di legge € 5 (ragazzi dai 6 ai 18 anni e studenti fino ai 27 anni; PadovaCard). Ingresso gratuito ai bambini sotto i 6 anni. Visite guidate: gruppi € 85, scuole € 50. Prenotazioni € 1 a persona (obbligatoria per gruppi e scolaresche)


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