Categorie: altrecittà

fino al 30.X.2011 | Palazzo Collicola Arti Visive | Spoleto

di - 8 Luglio 2011

Sede storica della famiglia Collicola, l’omonimo palazzo a Spoleto, ha visto rinascere l’appartamento nobile con il suo ultimo restauro nel 2010, per dare nuova vita al Museo Carandente, già patrimonio culturale spoletino, ed oggi ad un nuovo spazio espositivo, adibito a piano mostre. Alla sua apertura con la sezione Arti Visive, curata da Gianluca Marziani, direttore artistico di Palazzo Collicola, la sede è stata divisa idealmente in quattro sezioni Aria, Acqua, Terra e Fuoco, fil rouge del percorso espositivo.

Ad inaugurare le mostre di Palazzo Collicola – Arti Visive,  è il lavoro della gallerista Valentina Moncada, che non a caso, qui prende il nome di Cosmogonia, Odissea Contemporanea e rientra nella “sezione Terra” che porta in scena i nomi degli artisti che hanno fatto la storia della sua rinomata galleria romana. Fra questi, diversi inediti di artisti come Anselm Kiefer (Donaueschingen, Germania, 1945) con Star Book, Richard Avedon (New York, 1923 – San Antonio, 2004) con sei fotografie alla modella Theo Graham, Luigi Ontani (Grizzana Morandi, 1943) con una “sfilata” di maschere e in parte mai esposte in Italia. Affianco nomi di artisti emergenti come Carlo Gavazzeni (Milano, 1965) e Francesco Mernini (Roma, 1981). Ma un’opera in particolare suona come ultimo omaggio per l’artista appena scomparso Cy Twombly (Leington, 1928- Roma, 2011). Roman Notes, infatti, è un lavoro del 1970 mai esposto e dedicato alla sua città adottiva, Roma.

Negli altri progetti della sezione Terra rientrano i vincitori delle ultime tre edizioni del Premio Terna 1…2…3…Stella, a cura di Cristiana Collu e Gianluca Marziani e la mostra in stereoscopia dei due fotografi  Antonello&Montesi (Philippe Antonello, Ginevra; Stafano C. Montesi, Roma), Ypsilon, ICON Attrazioni fatali tra immagin(ar)i e nuove tecnologie.

Nell’area dedicata all’elemento Aria, all’interno dello spazio CollicolaLab vi è un progetto della Fondazione Rocco Guglielmo. La Fondazione presenta un lavoro di Latifa Echakhch (El Khansa, Marocco, 1974), A chaque stencil une revolution (for each stencil a revolution), artista marocchina che indaga sul concetto di identità attraverso diverse interpretazioni e sfumature. Qui l’artista presenta un lavoro realizzato con fogli carbone intrisi d’alcol, così da privarli del loro potere moltiplicatore e giocando con le qualità intrinseche dei materiali. All’interno dello spazio Collicola Ring, nato proprio come una sorta di ring dove ogni artista mette in atto progettualità trasversali, un lavoro di Gianni Politi (Roma, 1986), Le cose non saranno mai più come prima a cura di Alessandro Facente, e un altro all’interno della chiesa di San Giovanni e Paolo nella quale l’artista, attraverso la pittura di mucche sacrificali, opera un processo di sublimazione dell’anima. Nella sezione Acqua, al Terminal Collicola, Maurizio Mochetti (Roma, 1940)con l’opera Bachem Natter 349 B 1944 entra ufficialmente nella Collezione del Palazzo insieme all’esposizione della scultura appena restaurata di Isamu Noguchi (Los Angeles, 1904 – New York, 1988), Octetra.

Ma vi è un progetto in particolare che attrae l’attenzione dello spettatore nella sezione Acqua. E’ un lavoro di Alberto di Fabio (Avezzano, L’Aquila, 1966), artista italiano internazionale, affermato particolarmente a New York, e che qui per Palazzo Collicola, realizza un’opera site specific, che prende il nome Oasi Collicola, Fotoni. L’eclettico artista, unico nel suo genere, ha infatti, progettato un nuovo arredamento per lo spazio esterno del Palazzo.

Dei veri e propri lettini da esterni sono stati trasformati in opere d’arte e di design. La seduta dei letti è interamente realizzata con le tele dipinte policrome che contraddistinguono le opere di Di Fabio. E quale altro lavoro se non il suo è il più adeguato in un’esposizione “cosmogonica” come quella di Palazzo Collicola? Cellule, atomi e nuclei sono, infatti, al centro della sua pittura, attraverso un percorso che indaga i ritmi, gli equilibri e le relazioni dell’universo. Una nota di vita, dunque, creata grazie alla collaborazione di Emu, azienda d’arredamenti umbra che da sempre collabora con importanti nomi del design e che oggi espande i suoi orizzonti aprendosi al settore artistico. Il Museo presenta anche un altro lavoro di Di Fabio a completamento della sezione Aria.

E’ un’opera murale dal titolo Paesaggi della mente, che ben si contestualizza all’interno del Palazzo e che riprende le tematiche a lui care. Catene d’atomi, che appaiono qui come catene montuose, come paesaggi fra il reale e l’invisibile, divengono lo spunto per riflessioni ecologiste e di salvaguardia del nostro Pianeta.

A completare una collettiva polimorfa di tal genere, non poteva mancare anche una sede distaccata della discussa Biennale di Sgarbi con il Padiglione Italia – sezione Umbria e uno spazio dedicato interamente alla musica, Collicola Sound con Bosconi Sound System alla ricerca di nuove sonorità, espressioni undeground.

giorgia salerno

mostra visitata il 3 luglio 2011

Palazzo Collicola Arti Visive

Piazza Collicola, 1. 06049 Spoleto (Pg)

Ingresso: gratuito fino a 6 anni

Orari: dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00 martedì chiuso

Mostre piano nobile dal venerdì alla domenica 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Biglietto: intero € 4,00,  ridotto € 3,00 (da 15 a 25, oltre 65 anni, min.15 persone) ridotto € 1,50 (da 7 a 14 anni)

info: http://www.palazzocollicola.it, tel 39 0743 46434

info@palazzocollicola.it

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