Categorie: altrecittà

Quando Piazza del Popolo era una scuola |

di - 22 Luglio 2005

Il premio Vasto, giunto quest’anno alla sua trentottesima edizione, oltre che omaggiare le esperienze artistiche romane degli Anni Sessanta, vuole essere uno spunto di riflessione critica sul presente, trattandosi di poetiche ancora attuali e di riferimento per molti artisti contemporanei. Curata da Maurizio Calvesi e Alberto Dambruoso, la mostra ripercorre gli sviluppi della scuola di Piazza del Popolo, concentrati pressoché in un decennio (1958/1968), accentuandone la singolarità, le contaminazioni e soprattutto l’attualità.
L’attenzione si sposta dunque sugli anni Sessanta: gli anni del boom economico, di una nuova emancipazione dei costumi e delle abitudini. L’avvento della televisione e dei media trasforma il panorama artistico: l’arte ora dialoga con il flusso delle informazioni trasmesse, ne prende in prestito gli strumenti, ne rielabora il contenuto. Diversi i campi d’indagine: c’è chi prende spunto dalle immagini mediatiche, come Fabio Mauri (Schermi, 1958) o Sergio Lombardo, che ingigantisce gesti stereotipati d’uomini politici, in un linguaggio ancora vicino a quello della pop art. Chi invece parte direttamente dalla strada, come Mimmo Rotella (i manifesti strappati del ’57), Franco Angeli e Giuseppe Uncini che, insieme a Mario Schifano, si lascia suggestionare della portata innovativa del cemento armato.

Infine, come non considerare il gran merito di Mario Ceroli, che da una parte si dedica alla citazione còlta del passato (I mobili nella valle, oltre che riportare il medesimo titolo, ricordano quelli di de Chirico), dall’altra si fa interprete della frammentazione tipica del postmoderno: sagome di legno i cui gesti bloccati, sembrano voler, in qualche modo, fermare il tempo per un secondo.
È, anche questa, ricerca di una nuova spazialità, che nella stagione dei monocromi (1958-61) si era espressa come un tentativo di ridurre la rappresentazione pittorica ai minimi termini. Un tentativo che sembrava nascondere l’esigenza di uscire dal “caos” generato dall’Informale, ormai a suo compimento. Più tardi fa la sua prima comparsa anche l’arte ambientale di Marotta (Natura modulare, 1965) e Mattiacci (Tubo metallico – colore giallo Agip, 1967). Tra il 1964 e il 1968 s’inaugura infatti, una nuova stagione, quella che vede un recupero della creazione artigianale, del quale si fanno portavoci Pascali, Tacchi, Ceroli, Patella, quest’ultimo costantemente alla ricerca di nuovi modi di visione e primo ad usare la macchina da presa con intenzioni estetiche.

Siamo ormai agli sgoccioli della parabola romana. Nella mostra della ‘67 Fuoco – Immagine – Acqua – Terra sono esposte opere che sconfinano i generi tradizionali: si predilige l’installazione alla pittura e alla scultura, si scelgono materiali deperibili, non propriamente artistici. Si preannuncia l’arte povera. La scuola è al suo esito e compimento. Ciò che resta è lo spirito di questi artisti, capaci di porsi in alternativa alle logiche capitalistiche e in grado ci cercare ancora una possibile via d’uscita.

articoli correlati
Premio Vasto 2003
Nuove prospettive per il Premio Vasto

valentina rapino
mostra visitata il 16 luglio 2005


XXXVIII Premio Vasto – Piazza del Popolo e dintorni
Vasto (ch), Musei Civici in Palazzo d’Avalos; dal 16 luglio al 16 ottobre 2005; orari d’apertura: 10.30 – 12.30/ 17-24 (luglio – agosto); 10-12.30/16.30/20.30 (settembre – ottobre), ingresso gratuito. Info: www.premiovasto.it, info@premiovasto.it


[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Mercato

Il Signore degli Anelli fissa un nuovo record d’asta

Da Heritage Auctions, la raccolta composta da "La Compagnia dell'Anello", "Le Due Torri" e "Il Ritorno del Re" ha raggiunto un nuovo traguardo…

29 Dicembre 2025 12:45
  • Progetti e iniziative

Humans, quando gli oggetti diventano un ricordo: la mostra a Campobasso

Al Circolo Sannitico di Campobasso, nell’ambito del festival Welcome Home, un progetto espositivo di Mino Pasqualone ridà voce ai ricordi…

29 Dicembre 2025 12:30
  • Libri ed editoria

La storia della luce è la storia delle donne: il saggio di Jacqueline Ceresoli

Edito da Postmedia Books e dedicato alle donne che hanno lavorato con il tema e con il medium della luce,…

29 Dicembre 2025 11:37
  • Mostre

Nelle sue opere, Umberto Manzo lascia emergere la persistenza della memoria

Allo Studio Trisorio di Napoli, Umberto Manzo rilegge i suoi archivi della memoria tra incisioni, stratificazioni e riferimenti al mondo…

29 Dicembre 2025 10:30
  • Danza

Giocasta, l’amore contro la guerra: il mito riletto da Michela Lucenti

La coreografa e danzatrice Michela Lucenti mette in scena, con il suo teatrodanza, la Giocasta di Euripide: una tragedia che…

29 Dicembre 2025 9:50
  • Progetti e iniziative

Capodanno in laVoratorio in provincia di Brescia con ARTOUR-O il MUST e Il Terzo Occhio

È in programma per il 31 dicembre, a Poncarale, l’inaugurazione del magnifico incontro tra il laboratorio di Giuliana Geronazzo e Giacomo…

29 Dicembre 2025 0:02