Grande artista, Paul Signac è forse poco conosciuto al grande pubblico, perché il suo nome è stato per troppo tempo nascosto dietro l’ombra di Seurat. Alle Galeries nationales du Grand una grande mostra ricostruisce il suo cammino artistico, dagli esordi sino alla fine, restituendoci un protagonista dell’arte del XIX secolo.
Ottantuno opere e 54 disegni provenienti da collezioni e musei di tutto il mondo, sono divise in quattro grandi sezioni tematiche, che raggruppano i momenti essenziali del suo percorso: Impressionismo, Neo impressionismo, Saint Tropez, e Porti e viaggi.
Nato nel 1861, Signac comincia relativamente tardi a dipingere, perché la sua famiglia desiderava diventasse un architetto. Il primo quadro datato che si conosca è del 1881. La sua è una formazione autodidatta, è subito interessato all’arte impressionista, studia con Monet ed è attratto da Manet. Le sue opere di questo periodo, come “ La Route de Gennevilliers”, si inseriscono quindi nel percorso impressionista.
L’incontro con Seurat, e la nuova arte che lui proponeva, avviene nel 1884, durante la prima mostra della “Société des Artistes Indépendants”, che protestavano per la loro esclusione dal Salon ufficiale. In questa occasione Seurat presentò la “Bagnade”, prima opera dimostrativa di un nuovo modo di dipingere, fondato sulla legge dell’ottica dei colori. Sulla scia di alcune scoperte scientifiche sul contrasto simultaneo e i colori complementari, che già avevano contribuito a determinare un fondamento scientifico dell’Impressionismo, Seurat muove il problema della scomposizione della luce in più colori, i quali non vanno resi attraverso un impasto, ma mediante l’accostamento di piccoli punti di colore puro, così come è in realtà. Visti da lontano, i piccoli punti si fondono in un unico tono e rendono la vibrazione luminosa, grazie anche ai piccoli spazi bianchi della tela che sono lasciati tra un puntino ed un altro di colore.
Da questo incontro nasce un sodalizio umano e lavorativo tra i due artisti, che fonderanno il movimento del Neo –impressionismo, che si prefiggeva di riproporre il programma impressionista, ma in termini rigorosamente scientifici, sui quali sarà chiamato a vegliare un critico, Félix Fénéon. Sino al 1891, anno della morte di Seurat, Signac elaborò composizioni con figure, come “La Salle à manger”, e “Un Dimanche”, di cui sono esposte un disegno preparatorio ed una prima bozza di quadro.
Dopo il 1891 Signac continuerà da solo la strada intrapresa, sviluppandone direzioni impreviste.
Con il passare del tempo la sua produzione si orienta sempre più verso l’uso dell’aquarello, tecnica più veloce e più consona al suo continuo peregrinare. Non a caso l’ultima fase è dedicata al tema dei porti e dei viaggi.
Signac si spegne nel 1935, pittore famoso tra la critica e il mercato dell’arte come grande colorista.
Dal 18 giugno sino al 9 settembre, l’esposizione sarà allestita dal Museo Van Gogh di Amsterdam, e dal ottobre al 30 dicembre sarà a New York, al Metropolitan Museum of Art.
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Link:
www.musee-orsay.fr
Silvia Giabbani
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