Categorie: around

fino al 5.I.2008 | Andrea Mantegna | Paris, Musée du Louvre

di - 20 Ottobre 2008
Londra 1992, Parigi 2008: è nel segno della continuità qualitativa con la grande mostra dedicatagli dalla National Gallery poco più di quindici anni fa che Dominique Thiébaut, conservatrice del Louvre, e Giovanni Agosti, professore di Storia dell’arte moderna alla Statale di Milano, iscrivono la rassegna aperta a Parigi su Andrea Mantegna (Piazzola sul Brenta, Padova, 1431 – Mantova, 1506). Per le ben note ragioni conservative che ne impediscono lo spostamento, non è presente in mostra il Cristo morto della Pinacoteca di Brera, ma all’incirca duecento opere permettono di ritracciare, secondo un percorso cronologico, l’intera carriera dell’artista.
Mostra monografica, percorso cronologico: una semplicità solo in apparenza non mediata dai commissari, che garantisce una lettura chiara della ricchezza espressiva e del talento pittorico di Mantegna. New York, Cincinnati, Dresda, Ferrara, Firenze, tante le città che hanno prestato i dipinti e che completano il già numeroso gruppo di opere del pittore italiano conservate in Francia, tra le quali spiccano ovviamente il San Sebastiano – già a Aigueperse, in Auvergne, e oggi al Louvre – e i dipinti per lo studiolo di Isabella d’Este.
Eppure basterebbe segnalare l’eccezionalità del prestito concesso dalle Regina Elisabetta II di uno dei sette Trionfi di Cesare per comprendere l’importanza del lavoro e delle ricerche svolte dai due curatori. Il dipinto in questione, infatti, acquistato assieme agli altri della stessa serie da Carlo I per le collezioni reali inglesi nel 1631, non è praticamente mai uscito da Hampton Court.
A differenza quindi delle mostre-evento organizzate a Padova, Mantova e Verona, sotto l’egida di Vittorio Sgarbi, per celebrare il cinquecentenario della morte di Mantegna, che di fatto e nonostante il titolo poco o nulla di nuovo dicevano sull’artista, a Parigi è una visione rinnovata che il visitatore è invitato a scoprire, in una mostra che fornisce anche nuove attribuzioni e convincenti chiavi di lettura.
La sua formazione nella bottega padovana di Francesco Squarcione, il suo legame non solo artistico con Giovanni Bellini – Mantegna sposa Nicolosia, sorella dello stesso Giovanni e di Gentile Bellini -, la sua lunga permanenza alla corte estense non prendono però il sopravvento come in passato sulla sua produzione più tardiva. Come testimoniano opere come l’Ecce Homo stupendamente conservato dal Musée Jacquemart-André di Parigi, una delle più belle scoperte di questa mostra è proprio questa costante fedeltà ai paradigmi stilistici della sua gioventù. Mantegna resiste e persevera noncurante della maniera moderna, di Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti, della seducente delicatezza di Leonardo da Vinci. Il suo realismo severo non cede il passo né ai suoi committenti, né al sorgere di nuovi stili.

Nel 1992, in occasione della mostra londinese, Lawrence Gowing scriveva che in Mantegna “non esiste pietà. Il più implacabile supplizio non dà adito nei suoi dipinti a nessuna speranza di salvezza”. In maniera convincente è invece presentato a Parigi un artista profondamente umano e legato alla bellezza del dettaglio naturale. Spetta ormai al visitatore la scelta se lasciarsi sedurre o meno da questo rinnovata visione di quello che il cardinal d’Amboise definiva senza esitazioni “il primo pictore del mondo”.

articoli correlati
Mantegna a Padova, Verona, Mantova

christian omodeo
mostra visitata il 22 settembre 2008


dal 26 settembre 2008 al 5 gennaio 2009
Andrea Mantegna (1431-1506)
a cura di Giovanni Agosti e Dominique Thiébaut
Musée du Louvre
99, rue de Rivoli – 75058 Paris Cedex 01
Orario: da mercoledì a lunedì ore 9-18; mercoledì e venerdì ore 9-22
Ingresso: € 9,50
Catalogo Le Louvre-Hazan, € 42
Info: tel. +33 0140205050; fax +33 0140205452; www.louvre.fr


[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

Una California da mordere: Ed Ruscha crea una barretta di cioccolato in edizione limitata

Il maestro del pop Ed Ruscha reinterpreta uno dei paesaggi simbolo del suo immaginario trasformandolo in una tavoletta di cioccolato…

23 Dicembre 2025 18:30
  • Fotografia

Margaret Bourke-White, creatrice di icone: la mostra a Reggio Emilia

Ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, un percorso affascinante che attraversa il lavoro della grande fotografa Margaret Bourke-White:…

23 Dicembre 2025 15:30
  • Progetti e iniziative

Quasi vero, quando l’opera non è pronta: il progetto di Studio Cervo

A Napoli, Studio Cervo apre le sue porte di laboratorio d’artista e invita sette autori a interagire con i propri…

23 Dicembre 2025 13:30
  • Attualità

Un anno di arte e cultura: le notizie che hanno segnato il 2025

Ripercorriamo insieme l'anno 2025 attraverso i fatti più significativi. Tra nomine, riforme, mostre, proteste e dinamiche internazionali che hanno inciso…

23 Dicembre 2025 13:00
  • Mostre

45 opere per attraversare gli snodi della storia dell’arte, da Signorelli a Burri

Le svolte della storia dell'arte, dal Trecento ai giorni nostri, attraverso 45 opere selezionate dalla collezione della Fondazione Carit: la…

23 Dicembre 2025 12:30
  • Musei

Quattro artiste per il 2026 del MACTE di Termoli: le mostre in programma

Zehra Doğan, Silvia Mariotti, Ingrid Hora ed Elisa Giardina Papa sono le quattro artiste che animeranno la programmazione 2026 del…

23 Dicembre 2025 11:30