Con queste parole si apre la prima esposizione parigina dedicata interamente al disegno di Alberto Giacometti (1901- 1966) in occasione del centenario dalla sua nascita.
Contrariamente a molti pittori e scultori per i quali il disegno è una tappa preparatoria all’esecuzione di un’opera maggiore, per Giacometti il disegno rappresenta un bisogno vitale che permette di catturare attraverso la sua visione immediata e fuggevole tutto ciò che viene offerto al suo sguardo. Il disegno di Giacometti non funziona come la cattura di un’immagine ma piuttosto come un’immagine della cattura del tempo, lo spazio è un’illusione, solo il tempo è reale. Alberto Giacometti è riuscito a dare un ritratto dell’uomo del XX secolo con i suoi tormenti, le sue difficoltà senza cercare di tradurre i sentimenti ma provando ad esprimere in maniera diretta la sua relazione con gli altri. Il suo disegno è un indice della realtà.
Ed è proprio il peso della realtà che aleggia nelle sale dei questa interessante esposizione, più di 150 disegni che rappresentano l’estro geniale di un’artista conosciuto più per i suoi quadri e le sue sculture che per i suoi disegni. Autoritratti, ritratti, paesaggi, interiori, nudi, nature morte sono i temi centrali delle sue opere dai primi anni di tirocinio (1918) fino agli anni 60’ i cui tratti nervosi ricordano quelli del cubismo.
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Adriana Pascale
Mostra visitata il 14 febbraio
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COmplimenti amici,
fate anche servizi dall'Europa???