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london eye #7 | La flessibile celebrazione del tempo

di - 22 Febbraio 2011
Space Studios – Nam June Paik
Documento storico prima ancora
che estetico, Good Morning Mr. Orwell ripropone
l’omonimo evento televisivo globalizzante diretto da Nam Jun Paik nel letterario 1984. Apologia di avanguardie, pop
commerciale e delle zone d’ombra che i due estremi uniscono, l’evento si rese
visibile a 25 milioni di persone tra New York, Parigi e la Corea del Sud.
Disomogenei e relativamente
strillati gli interventi che lo cuciono assieme, ma che contano la
partecipazione di un’altrettanto variegata umanità artistica, da Peter Gabriel a Merce Cunningham. Grandiosa finestra su un passato più lungimirante
di quello che abbia forse lasciato credere. Splendido lo spazio.
Hauser & Wirth – Martin Creed
Personale londinese del più
creativo degli artisti inglesi. Martin
Creed
occupa le sale di Savile Row con Mothers, installazione bipolare sull’onnipresenza
genitrice. Da una parte un’enorme e potenzialmente pericolosa insegna in
metallo che recita appunto “mothers”,
roteando placida in attesa che una malcapitata vittima ci lasci la testa (si
consiglia di fare attenzione). Dall’altra, un collage di piccole tele astratte
straordinariamente intelligenti nella posata corposità delle pennellate;
sembrano un saggio illustrativo di paradigmatici esempi d’arte del secolo
scorso. Per concludere, un fermo immagine su un capezzolo femminile che si
lascia intirizzire dal freddo e che completa l’esplicita riflessione sul corpo
già ripetutamente esplorata dall’artista.

Mostra al solito divertente e
sottilmente perfida, colta e innocente. Un capolavoro di pensosa leggerezza. Mothers non segna una svolta, ma
sancisce la felice maturità del multiforme Creed, attivissimo al momento con
produzioni di teatro-danza e musicali, tra cui il singolo Thinking. Not thinking (2011),
autoprodotto e presentato in occasione dell’opening. Allestimento
intelligente, costipato da una parte, arioso dall’altra. Da non perdere.
Green Cardamom – Nazgol Ansarinia
Prima personale inglese
dell’iraniana Nazgol Ansarinia, già
nota al pubblico internazionale per la meritata vittoria di diversi concorsi
artistici e la partecipazione alla Biennale
di Istanbul
nel 2007. Green Cardamom la
ospita con grande garbo, quasi a voler sancire la nascita preziosa di una
futura stella. Tre corpi di lavoro sono presentati: Mendings (2010), sofferta
riflessione sulla limitazione e la mancanza tradotti in mutilati contesti
abitativi; Non-flammable, Non-stick, Non-stain (2009), panoramica sociale sulle mutate
condizioni economico-decorative della contemporanea Teheran, viste attraverso
la plastificazione inarrestabile del tradizionale telo da tavola sofreh; Patterns (2007-10), dove arabeschi vecchi di secoli si traducono
in combinazioni contemporanee e ci danno la possibilità di spiare dalla finestra
l’Iran di oggi.

I lavori sono bellissimi e capaci di legare discorso estetico e politico
senza fratture o attriti. Incantevole lo spazio e promotore di un interessante
programma di eventi.

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silvia colaiacomo

mostre
visitate dal 25 gennaio al 10 febbraio 2011


dal 20 gennaio al 5 marzo 2011

Nam
June Paik – Good Morning Mr. Orwell

Space Studios

129-131, Mare Street – E8 3RH London

Orario: da lunedì a venerdì ore 10-17; sabato ore 10-16

Ingresso libero

Info: tel. +4402085254330; mail@spacestudios.org.uk; www.spacestudios.org.uk

dal 20 gennaio al 5 marzo 2011

Martin
Creed – Mothers

Hauser
& Wirth – Savile Row

23,
Savile Row – W1J 9DY London

Orario: da martedì a sabato ore 10-18

Ingresso libero

Info: tel. +44 2072872300; london@hauserwirth.com; www.hauserwirth.com

dal 20 gennaio al 25 febbraio 2011

Nazgol
Ansarinia – Interior Renovations, Tehran, 2010

Green
Cardamom

5a, Porchester Place – W2 2BS
London

Orario: da
martedì a sabato ore 10-18

Ingresso
libero

Info: tel. +44 02074027125; info@greencardamom.net; www.greencardamom.net

[exibart]

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