18 giugno 2020

‘Materiche’: 9 artiste al Chiostro M9 con Venice Galleries View

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All'M9 di Mestre la collettiva "Materiche" con nove artiste e, nei fine settimana, una serie di proiezioni video. Un progetto dell'associazione Venice Galleries View, che ce lo ha raccontato

Materiche, installation view, 2020, M9 - Venice Galleries View, courtesy Venice Galleries View

“Materiche” è il progetto espostivo a cura di Venice Galleries View in collaborazione con Distretto M9 di Mestre e allestito nel Chiostro dell’M9 Museo del ‘900 (fino al 31 luglio): «le artiste coinvolte – Mariateresa Sartori, Katarzyna Kozyra, Silvia Levenson, Romina De Novellis, Lore Bert, Silvia Infranco, Margherita Morgantin, Sonia Costantini e Ylenia Deriu – presentano opere che oscillano delicatamente tra concetti come la memoria, il tempo, la forza, la coesistenza, l’individualità, l’appartenenza, la materialità, la realtà e l’immaginazione» ha spiegato l’organizzazione.

Per tutta la durata della mostra , ogni venerdì, sabato e domenica dalle 21.00 alle 23.00, nello spazio espositivo «verrà proiettata una selezione di video per dar voce allo spazio urbano circostante al museo e renderlo parte integrante del progetto espositivo». Le selezione di video raccoglie lavori di alcuni artiti che lavorano con le gallerie di Venice Galleries View : Marie Denis, Romina De Novellis, Ilaria Abbiento, Margherita Morgantin, Arthur Duff, Francesco Candeloro, Graziano Folata, Penzo+Fiore, Matteo Attruia, Antonio Guiotto, Silvano Tessarollo.

Materiche, installation view, 2020, M9 – Venice Galleries View, courtesy Venice Galleries View

L’associazione Venice Galleries View ci ha raccontato la mostra.

Come è nato il progetto “Materiche”?


«Il progetto “Materiche” è nato poco prima del lockdown, alla fine di febbraio, in collaborazione con M9, per essere inserito tra gli eventi del programma “Marzo Donna 2020” promosso dal Comune di Venezia».

Come avete selezionato le artiste invitate?

«Le artiste sono state selezionate con l’intento di mettere in luce le diverse ricerche delle gallerie di Venice Galleries View, ma anche per dimostrare come opere così diverse possano dialogare armonicamente tra loro e con lo spazio.
 “Materiche” è infatti una mostra potente e includente, dove ogni opera è da osservare come una sostanza materica, che genera un rapporto intimo ed energico tra l’artista e il pubblico».

“Materiche” è un progetto tutto al femminile: tutte galleriste e artiste. Nel comunciato stampa di legge che si tratta di una scelta molto precisa in relazione all’identità femminile, in che termini?

«
Il titolo “Materiche” richiama la materia in quanto sostanza primordiale e mera potenza, ma allude anche alla derivazione latina mater – madre, in questo caso donna, intesa come principio, come fonte, ma anche radice.
 Madre e dunque donna è tutto ciò che occupa spazio, che ha corpo e forma. L’esposizione, che sarà visitabile sino al 31 luglio, si focalizza proprio su un’indagine perenne e inesauribile alla ricerca di un’identità che faccia emergere un Io forte e femminile».

Materiche, installation view, 2020, M9 – Venice Galleries View, courtesy Venice Galleries View

Potete ricordarci gli obiettivi di VGV?

«VGV è nata con l’intento di creare una rete di gallerie d’arte contemporanea, attiva, solida e inserita nel contesto culturale cittadino, che arricchisse l’offerta culturale di musei e fondazioni.
Durante i mesi di lockdown le gallerie hanno avvertito la necessità di formalizzare questa volontà comune, dando vita ad una vera e propria associazione culturale, con scopi più ampi e definiti, come promuovere la cultura e l’interscambio culturale, organizzare mostre ed eventi, favorire il dialogo tra artisti, imprenditori e artigiani non solo a Venezia e in Italia, ma in tutto il mondo.
Le nove gallerie fondatrici, tutte dirette da donne, sono: Alberta Pane, Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery, Caterina Tognon, La Galleria Dorothea van der Koelen, Ikona Gallery, Marignana Arte, marina bastianello gallery, Michela Rizzo e Victoria Miro.».

Come è la situazione nell’area di Venezia dall’inizio della riapertura?

«
Durante i mesi di lockdown e chiusura forzata degli spazi espositivi, abbiamo avvertito il desiderio e la necessità di mantenere comunque il più possibile attivi i rapporti con il nostro pubblico, nonostante la distanza fisica ci separasse. 
Da qualche settimana la maggior parte delle gallerie dell’associazione ha riaperto nel pieno rispetto delle norme sanitarie, e in alcuni casi anche con nuovi progetti espositivi.
Siamo molto fiduciose che il mercato possa riprendersi nonostante le difficoltà degli ultimi mesi ma riteniamo anche fondamentale che il governo stanzi fondi per la cultura, riveda il regime fiscale e fornisca nuovi strumenti per far fronte alle perdite, ma soprattutto per riavviare il settore».

Quali sono i prossimi progetti che proporrà VGV?

«Stiamo attivamente lavorando per lanciare un progetto negli spazi di Forte Marghera, che rappresenta un frammento urbano perfetto per ripensare un insediamento artistico. Il progetto prevede l’assegnazione di spazi creativi ad artisti meritevoli, selezionati attraverso una call pubblica.
Per questo progetto gli artisti prescelti andranno ad affiancarne altri che già lavorano con le gallerie di VGV, per intrecciare progettualità ed esperienze sul campo, ma soprattutto per contaminare e far crescere i loro ambiti di ricerca.
Nei prossimi mesi proseguirà anche la nostra attività online con il progetto “STORAGE“, iniziato durante il lockdown, come portale virtuale che possa essere utilizzato dai visitatori come un’esperienza diretta per incontrare opere d’arte solitamente non accessibili e per valorizzare il lavoro degli stessi artisti».

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