Il FIB (festival Internazionale di Benicassim) festeggia il suo decimo anno di vita e come sempre lo fa al meglio, riconfermando i suoi punti di forza: un programma musicale di respiro internazionale e un ampio progetto artistico che cresce con forza ed energia.
Una cittadina completamente invasa da giovani di tutto il mondo e un’atmosfera elettrizzante, questi gli ingredienti consueti: ogni espressione artistica ha il suo spazio e convive insieme alle altre in un unico grande e caleidoscopico contenitore di energia che è la strada, intesa come spazio aperto e contaminato. Il progetto artistico del FIB nasce su un nuovo modo di concepire lo spazio scenico: la strada e l’area concerti sono spazi teatrali e musicali allo stesso tempo, la spiaggia diventa una galleria d’arte contemporanea.
Si comincia dalla musica, dalla regina del festival e dai suo artisti. Dall’impalpabilità degli Air e dei Lali Puna, alla dolcezza dei Tinderstiks, alla visionarietà tecnologica dei Kraftwerk.
Il Colectivo Teatral Plancton, la giovane compagnia cilena, presenta lo stesso giorno El crimen del cura Tato, una commedia dissacrante di denuncia sociale, una riflessione profonda sulla società attraverso una comicità fatta di mimo, satira e di un’allegria così semplice che coinvolge tutti. Si continua con le compagnie spagnole Cirque Vague e Javi Javichi e le francesi Couleurs Mecaniques, Les Tetes Vainqueurs e Kilin Theatre, tra circo, teatro musicale e di strada.
Il Festival continua con Lou Reed che si esibisce in un concerto storico, senza sbavature né delusioni, le sonorità cinematografiche di Yann Tiersen e l’allegria dei frizzanti Belle&Sebastian che chiudono al Fib la loro tournè.
Sicuramente il terzo e ultimo giorno è stato quello più sorprendente per la carica e l’energia liberata dai Franz Ferdinand, dagli indimenticabili Wire, dalla storia di Brian Wilson e dalla chiusura dei Chemical Brothers, che ritornano dopo due anni a far saltare e ad affascinare con una selezione video ipnotica. I tre giorni di concerti non esauriscono l’energia dei fiber, il popolo di ragazzi che sulle spiagge di Benicassim segue gli spettacoli di danza e di teatro, il festival di cortometraggi e le installazioni. In riva al mare -per esempio- si può vedere all’opera il collettivo Trashformaciones, gruppo nato nel 2003 e diretto dai fratelli Montoya, che realizza interventi partendo da oggetti riciclati. E poi, ancora in tema di interattività un altro progetto, presentato all’interno del “recinto” dei concerti, è Infocapsula, una stazione telematica su cui inviare immagini ed sms. Come un grande diario virtuale.
carmela imero
Fino al 27 luglio 2024 sarà visitabile la bipersonale di Maurizio Pellegrin e Verónica Vázquez presso la galleria Marignana Arte…
Nel suo nuovo film, il regista londinese porta l’orrore della guerra nelle decadenti democrazie occidentali e tra i nostri divani.…
Annunciato nei mesi scorsi, è stato presentato oggi a Ferrara lo Spazio Antonioni, il nuovo museo dedicato al grande regista…
Warhol, Magritte, Kusama, Zao Wou-Ki, così la major assegna i capolavori dei maestri orientali e occidentali. Gli acquirenti? I Millennials…
Per la prossima edizione di ArtVerona, Fabio Mauri sarà protagonista in fiera per Habitat, il format originale dedicato alle opere…
Per i suoi 50 anni, la Biennale di Sydney si amplia coinvolgendo tre nuovi spazi, per gettare una luce sulle…