Sono tutti spettacoli refrattari alle etichette, quelli ospitati al Teatro Comunale Alfredo Tesori di Casalecchio di Reno nella rassegna Il rumore del tempo curata da Andrea Nanni, già consulente artistico per il Teatro Metastasio Stabile della Toscana e condirettore delle ultime due edizioni di Santarcangelo dei Teatri. Otto appuntamenti in bilico tra il teatro e la danza, a sottolineare la costante attenzione dell’ERT -che da questo anno gestisce il teatro- verso le generazioni più giovani e gli artisti emergenti.
Dal 28 febbraio al 18 maggio, con intervallo ad aprile, saranno in scena, ogni settimana, spettacoli accomunati da un caparbio interrogarsi sullo statuto della rappresentazione e sulle possibilità di rapporto col pubblico, voci che attraversano il teatro in tutti i suoi registri. Si comincia il 28 febbraio con Fine, una versione delle Presidentesse di Schwab che Luca Camilletti ha realizzato per la compagnia Laboratorio Nove di Settimo Fiorentino. Il 9 marzo è la volta di Francesca Proia con Qualcosa da Sala, un solo danzato senza volto che si è aggiudicato una segnalazione speciale al Premio Scenario 2005. A seguire Grand Guignol di Massimiliano Civica, capace di coniugare assenza e intensità attraverso un approccio sorprendentemente inedito al celebre teatro del terrore. Antonio Taglierini, attore e coreografo romano, chiude la prima parte della rassegna il 23 marzo con Titolo provvisorio: senza titolo, solo di teatro danza che si sviluppa intorno ad un’unica e ossessiva riflessione: tutto è al contempo vero e falso.
Si continua il 27 aprile con Diecimilaottocento mattoni da Mahābhārata, evento che raggruppa gli episodi finora realizzati da Fabrizio Favale all’interno del progetto ispirato alla celebre epopea indiana. Il 4 maggio tocca al duo Captano-Abbiati, gemelli immaginari, Pasticceri alle prese con torte e bignè cucinate in diretta e offerte al pubblico a conclusione di un’immersione in una quotidianità sgangherata.
Doppio appuntamento, 10 e 11 maggio con quattro repliche al giorno, per Turma infantium suite, scatola ottica per dodici spettatori in cui i pisani Sacchi di Sabbia danno corpo alle visioni e alle voci della Crociata dei bambini di Schwob. Conclude la rassegna il 18 maggio Fessure, in cui Silvia Traversi si interroga sui ruoli che vestono e investono la quotidianità al femminile. Quella proposta da Andrea Nanni è una rassegna che sembra non dare nulla per scontato. Che ricerca, nella moltitudine delle forme e delle possibilità sceniche, una concreta corrispondenza con una quotidianit¨¤ frammentaria di sempre più difficile interpretazione. “Ci muoviamo a gran velocità contro un astro della Via Lattea. Mi batte forte il cuore. Per il resto, tutto in ordine.” (Bertolt Brecht)
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jacopo lanteri
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