Che si tratti di unâopera dâarte, non ci sono dubbi. Le opinioni, semmai, subentrano tra chi la preferisce nella classica tragedia teatrale, e chi la adora nella sua interpretazione melodrammatica e musicale, a cura di una maestro come Giuseppe Verdi. In pochi, però, potevano immaginare di poterla apprezzare in chiave semi-comica. A proporla â in modo efficace â in questa insolita versione è lâistrionica Marina Massironi, che riporta lâOtello in teatro, in giro per lâItalia, ma a modo suo: narrando la fosca vicenda del Moro di Venezia, attraverso una divertente cavalcata fra passioni e intrighi del Cinquecento e dellâOttocento, dove sfodera tutto il suo talento, mettendo anche in mostra le facoltĂ vocali e non solo quelle attoriali. Ma lâopera, nel tramutarsi in un racconto tragi-comico, propone una serie di inaspettate e pungenti irruzioni nella stretta attualitĂ . Toccando temi di estremo interesse e serietĂ , come quello del femminicidio, dellâimmigrazione o del razzismo. In una performance di unâora e mezza circa, tra parole, musica, risate e pensieri per capire che alla domanda âMa che razza di Otello?â, esiste una sola risposta, ovvero quella di Albert Einstein: âRazza: umanaâ.
Ma che razza di Otello? con Marina Massironi
Uno spettacolo basato sulla narrazione, con testi a cura di Lia Celi, che si inserisce nel lungo filone di riscritture che hanno da sempre caratterizzato e rinnovato nel tempo le opere di Shakespeare. Solo che qui, grazie alla narrazione ironica ma fondata sulla storia reale della composizione verdiana (partendo dai modelli di Giraldi Cinthio e Shakespeare), il gioco della rivisitazione mette in campo un inedito punto di vista al femminile rispetto alle eroine del melodramma e divertenti cortocircuiti con lâattualitĂ . Con un sapiente adattamento musicale che ripropone arie, recitativi e fantasie di temi, arrangiate da Augusto Vismara, con un trio di musicisti che evoca i colori dellâorchestra. Il risultato, è uno spettacolo piacevole: merito anche del lavoro di regia che riesce a valorizzare il dialogo tra i diversi ingredienti espressivi, quelli musicali e quelli messi in campo dal testo: tra notizie storiche curiose, spunti dâattualitĂ , riflessioni sulle dinamiche umane di cui il triangolo Otello-Iago-Desdemona si fa emblema, e che unâattrice dalla grazia sensibile come Marina Massironi restituisce al pubblico con umorismo sottile e spiazzante.
Alessio Crisantemi
Ma che razza di Otello?
con: Marina Massironi
Regia di Massimo Navone
Testi di Lia Celi
Musiche di Augusto Vismara (al violino) con Fabio Battistelli (al Clarinetto) e Neruda (al pianoforte).
una produzione: mdspettacoli
Ultima data: 14 aprile 2018 SOGLIANO (RN)