Categorie: biennale 2003

Francesco Bonami, la prima intervista

di - 8 Aprile 2002

Prima domanda che più classica non si può. Cosa hai fatto in questi giorni? Hai viaggiato o sei rimasto a New York? Dopo due settimane dalla nomina hai già qualcosa di chiaro in mente? Dicci tutto quello che ci puoi dire!
Dopo la nomina sono rientrato a Chicago, io vivo li ora non più a New York. Ho dei progetti da portare avanti con il locale Museo d’arte Contemporanea di cui sono curatore. Riguardo a tutto il resto in testa ci sono tante cose da molto tempo, ora si stanno chiarendo e presto spero che saranno accessibili.

Durante il ‘regno’ di Haraald Szeeman, la Biennale è diventata intercontinentale. Ha smesso di guardare con occhio privilegiato all’occidente aprendosi ai linguaggi dei secondi e dei terzi mondi. E’ una modalità operativa che ti vede d’accordo? Aumenterai lo spazio dedicato gli artisti provenienti da paesi ‘non del giro’?
Il mondo è il mondo, come curatore ho il compito di guardare dovunque o collaborare con gente che guarda quei luoghi che mi potrebbero sfuggire. Ho sempre fatto cosi e continuerò a farlo. Il concetto di ‘giro’ non mi piace perché crea già dei vittimismi inutili.

Lo scorso anno le polemiche hanno riguardato molto la soppressione del padiglione italiano. Da che parte eri in quel frangente? Come pensi di gestire questa particolare situazione?
Non credo che nessuno abbia mai voluto sopprimere niente: l’arte italiana fa parte di un contesto mondiale Non mi piace quando sento dire artisti internazionali ed italiani, gli artisti che fanno un lavoro serio ed in sintonia con i tempi che li circondano sono tutti internazionali. La qualità non si definisce attraverso la nazionalità.

articoli correlati
Impressioni a caldo sulla nomina di Bonami
Un’altra intervista di Francesco Bonami ad Exibart

Massimiliano Tonelli

[exibart]

Visualizza commenti

  • Con questa prepotenza e questa supponenza cominciamo bene......!!!!
    Alle domande correttissime di Massimiliano Tonelli delle risposte così aggressive e sulle difensiva si spiegano se non con una certa coda di paglia....

Articoli recenti

  • Mostre

L’infinito volgere del tempo di Carlo Zoli approda a Milano

Dal prossimo 9 maggio, fino al 15 giugno, Carlo Zoli porta a Milano, nello spin-off di HUB/ART, “L’infinito volgere del…

27 Aprile 2024 10:00
  • Mostre

Stefano Stoppa, dimenticare a memoria: la mostra da InStudio, Padova

Gli spazi dell'atelier InStudio, a Padova, si aprono per la mostra del giovane artista veneziano Stefano Stoppa: in esposizione, una…

27 Aprile 2024 8:15
  • Progetti e iniziative

Oggi, a New York, Now We Have Seen: Women and Art in 1970s Italy

Magazzino Italian Art Museum ospita “Now We Have Seen: Women and Art in 1970s Italy”, una giornata di studi, aperta…

27 Aprile 2024 0:02
  • Musei

Spostare o non spostare la Gioconda? Il dilemma del Louvre

La direttrice del Louvre di Parigi ha ammesso la possibilità di esporre l’opera di Leonardo da Vinci in una sala…

26 Aprile 2024 17:59
  • Progetti e iniziative

Desiderio e modelli sociali: Vanessa Beecroft e Jeff Koons per la docuserie Masterpiece

La terza puntata di Masterpiece, la docu-serie che ci porta alla scoperta della meraviglia dell’arte contemporanea, si svolgerà alla Real…

26 Aprile 2024 15:05
  • Mostre

Le fantasie nere di Jannis Kounellis. Firenze omaggia il disegno del maestro dell’Arte Povera

Il Museo Novecento di Firenze ospita La stanza vede. 1973-1990, la mostra dedicata a Jannis Kounellis che presenta la sua…

26 Aprile 2024 12:26