Categorie: biennale 2009

biennale 2009_partecipazioni nazionali | Area conflittuale

di - 17 Luglio 2009
Di fronte allo spettatore, la propria immagine: è riflessa sulla scultura in alluminio, legno e specchio di Doorway, incipit di un percorso narrativo sul tema dell’osservare e dell’essere osservati. Tema che pervade tutta l’opera di Lucas Samaras, contestato rappresentante del Padiglione greco. Trasferitosi in America appena undicenne, infatti, questi è considerato dai più un artista made in Usa. Afferma Samaras in proposito: “Nella mia città natale ho costruito il mio inconscio; Grecia è il sogno, America è ciò che sono da sveglio. La mia arte è un curioso miscuglio di tutto questo”.
La multi-installazione Paraxena riunisce alcune recenti serie di foto e video prodotti dall’artista tra il 2005 e il 2009, affiancati da un gruppo di opere scultoree, realizzate a partire dalla metà degli anni ‘60. Fragili gioielli montati in alluminio, metaforiche rappresentazioni del frammentato sé, forma incompleta di autoritratti che la dice lunga sull’indagine introspettiva compiuta dall’artista.
Di carattere indubbiamente più sociale è il lavoro di Socratis Socratous per il Padiglione cipriota. L’artista mette in scena Rumour, una serie d’installazioni, performance ed eventi. Uno fra tutti: la palma che vaga per la città su una barca. Maestosa e al tempo stesso goffa, in un’ambientazione così impropria, richiama fortemente la metafora dello sradicamento.

Del resto, l’intero lavoro dell’artista s’impernia sulla denuncia della pesante situazione a Cipro, dove a tutt’oggi coesistono le due comunità etniche, greco-cipriota e turco-cipriota, in balia di politici coinvolti in un perpetuo ciclo di negoziati senza apparente sbocco.
Consta di due progetti paralleli invece Lapses, nel Padiglione turco: Exploded City, modello di città con edifici prima e dopo una crisi, di Ahmet Ögüt; e Catalog 2009, foto classificate e presentate come un catalogo di vendita per corrispondenza, di Banu Cennetoglu. È un’indagine filosofico-sociale dal sapore borgesiano sulla percezione e sulla condizione mutevole degli eventi, legata alla loro de-contestualizzazione.
In un flusso lineare e continuo di tempo, Lapse implica un senso di disorientamento o una disconnessione con ciò che ci circonda; solo riconoscendone l’azione sulla nostra memoria collettiva, dipendente dagli archivi visuali creati dai media, si possono ristrutturare i ricordi, distinguendo la realtà in modo soggettivo.

Infine, il Padiglione armeno, che ospita i lavori di Gayané Khachaturian. Quello dell’artista georgiana è una straziante ricerca della propria identità, che utilizza simboli scaturiti da impulsi interiori. La sua Weltanschauung deriva dai panorami e dai costumi tipicamente caucasici. Il mondo della sua pittura è piatto, senza drammi, senza sconvolgimenti sociali: fantastici, i personaggi che popolano la magica scena di stile quasi medioevale.
Scrive Natalia Shkarovskaya: “L’arte di Gayané si apre come un paesaggio senza confini”.

articoli correlati
Samaras e la Polaroid
Ögüt e Cennetoglu a Villa Manin

lori adragna


dal 4 giugno al 22 novembre 2009
Padiglione greco – Lucas Samaras
a cura di Matthew Higgs
Giardini di Castello
Fondamenta dell’Arsenale – 30122 Venezia
Orario: da martedì a domenica ore 10-18
Ingresso: intero € 18; ridotto € 15
Info: tel. +39 0415218711; fax +39 0415218812; vefthi@gmail.com; www.paraxenavenice.gr
dal 6 giugno al 22 novembre 2009
Padiglione cipriota – Socratis Socratous
a cura di Sophie Duplaix
Palazzo Malipiero
Campo San Samuele, 3198 (zona Accademia) – 30124 Venezia
Orario: da martedì a domenica ore 10-18
Ingresso libero
Info: info@socratissocratous.com; www.socratissocratous.com
dal 6 giugno al 22 novembre 2009
Padiglione turco – Banu Cennetoglu / Ahmet Ögüt
a cura di Basak Senova
Arsenale
Castello (Campo della Tana) – 30122 Venezia
Orario: giugno: da mercoledì a lunedì ore 10-18
Ingresso: intero € 18; ridotto € 15
Info: tel. +39 0415218711; fax +39 0415218812; uinanc@iksv.org; www.venicebiennial-turkey.org
dal 6 giugno al 22 novembre 2009
Padiglione armeno – Gayané Khachaturian

a cura di Edward Balassanian
Palazzo Zenobio – Collegio Armeno
Dorsoduro 2596 (Fondamenta del Soccorso) – 30123 Venezia
Ingresso libero
Info: tel. +39 0415228770; fax +39 0415203434; www.accea.info

[exibart]

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30