Roma, il cinema, l’istante rubato. In mostra, una quarantina d’immagini: l’occasione è la pubblicazione del volume Caffè & Stars (Damiani, 2004). Diverte in particolare il confine tra verità e finzione, fotografie catturate sul set, dal fluire “reale” della recitazione, o nella pausa, dove spesso però gli attori sono ancora più “in posa”, ma per il paparazzo di turno. Verso il quale si avverte comunque un’evidente benevolenza, al bar, in interni familiari, immaginando che anche il fotografo fosse poi coinvolto nel rito della tazzina da caffè.
Dagli anni ’40 ai primi anni ’70 (poche le foto oltre questa data): ed ecco la tazza grande di Amedeo Nazzari in Catene, a fianco di Yvonne Sanson, Totò con Aldo Fabrizi nei Tartassati e con Peppino de Filippo ne La banda degli onesti, Tognazzi, Gassman, Alberto Sordi, Sofia Loren…
Il libro ospita anche delle vere e proprie sequenze: Sandra Mondaini accende il gas, versa quindi il caffè preparato con la tradizionale moka e lo offre a chi intanto ne cattura il gesto gentile; De Sica divertito allo scatto, gli occhi ridenti, pronto a farsi riprendere nuovamente; ilari, complici nei loro abiti di scena, Anthony Quinn e Ira Fürstenberg; il carattere del personaggio che si svela anche nei gesti con Marcello Mastroianni.
E ancora: Rita Pavone in Gianburrasca, Ugo Tognazzi e Milena Vukotic in Venga a prendere il caffè da noi, Federico Fellini, l’Oscar sul tavolo di fianco al caffè, e così via, il gesto di mescolare, di avvicinare la tazza alle labbra, le smorfie a volte, la bevanda forse troppo calda.
Una decina gli scatti per Peppino che prepara il caffè con la “napoletana” e mostra quindi orgoglioso la sua collezione di
Diversi i modi possibili per far scorrere la mostra / il libro: in primis, ovviamente, il caffè, l’intervallo, il rituale, oppure l’affascinante bianco e nero, i volti delle “stars” (così dice il titolo) -alcuni così giovani e tanti di loro scomparsi- e l’atmosfera d’insieme, Cinecittà, Via Veneto, un’altra Roma. Emozioni d’altri tempi che ingigantivano e rendevano divi i protagonisti, capaci d’incantare anche nel loro svelarsi così “umani”. Magari proprio mentre assaporavano con gusto una fumante tazzina di caffè.
valeria ottolenghi
mostra visitata 22 dicembre 2004
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