Era il 1903. Un prode pioniere solcava la terraferma con un apparecchio a motore. Di lì a poco avrebbe costituito una svolta nella vita degli esseri umani, nelle tattiche di guerra fino allo spostamento di merci e persone. In modo simile a quanto era avvenuto con il secolo delle navigazioni, il pianeta si rivelava piuttosto limitato. Era il 1991. Maurizio Nichetti firmava il film VolereVolare, dove cartoons e “realtà” si intersecavano con esiti surreali. Coniugando queste due date si comprenderà l’intento dei curatori della mostra. Trasmettere il sogno del volo e non tanto la tecnica, come spesso è avvenuto negli eventi che hanno celebrato il centenario. Coraggiosamente, questa rêverie è stata rintracciata in due giovani artisti che, aldilà della differenza dei paesi d’origine, interpretano il tema in modo fondamentalmente simile.
Al pianterreno della galleria si trovano i lavori di Fabio Viale (Cuneo 1975. Vive a Torino). Con fanciullesca ostinazione, deve aver piegato infiniti fogli di carta per far volare quei rudimentali aeroplanini, con i quali tutti ci siamo cimentati per anni. Poi, passato qualche tempo, Viale si è recato a Carrara per studiare in loco le
caratteristiche del marmo, acquisendo una tecnica sopraffina. In questo modo sono nati velivoli affetti da gigantismo, sia per quanto riguarda le dimensioni (fino a un metro e mezzo) che per la pesantezza. Aeroplani di marmo che sfidano la legge di gravità, per quanto sono paradossalmente leggiadri, solcati da minuscole stropicciature e ondulazioni. Uno è poggiato a terra – già presente a Nuovi Arrivi edizione 2003 –, un altro è appeso a una corda, infine c’è un tripudio di esemplari più ridotti. Sfruttando il trompe l’oeil dello specchio, su due pareti ortogonali sono applicate decine di emi-modellini in marmo che si riflettono sia sulla parete adiacente che su quella opposta. Fino al paradosso di un aereo che è frutto di una speculazione al quadrato ed esiste solo nel sogno del riflesso.
Al piano inferiore sono installati i due video di Hiraki Sawa (Ishikawa 1977. Vive a Londra). Su uno schermo-leggìo, le pagine digitali di un libro scorrono velocemente per animare il passaggio di aerei sulle pagine. Il video Dwelling è più articolato. L’ambiente è quello dell’abitazione londinese dell’artista, dove si aggirano frotte di aerei di linea. Fantasia infantile portata all’estremo, quando da bambini si osservavano le evoluzioni aereoportuali. Ora imponenti Boeing atterrano sul letto, planano in cucina, sfrecciano nel corridoio. Per riflettersi, anche qui, in un decollo “reale” aldilà della finestra.
Una mostra tematica come non se ne vedono spesso, per nulla forzata. Poche le opere, così da non soffocare il piccolo spazio della galleria. Un allestimento curato e intelligente. Insomma, una piccola perla che val bene una puntata a Piacenza.
articoli correlati
“Nuovi Arrivi” 2003
link correlati
Il sito ufficiale di Maurizio Nichetti
marco enrico giacomelli
mostra visitata il 3 aprile 2004
Al Museo di Capodimonte di Napoli, una mostra mette in dialogo le opere di 21 artisti contemporanei con reperti antropologici…
A New York si respira un’atmosfera natalizia multiculturale, nelle strade e nei musei: a Brooklyn, due mostre da non perdere…
L'artista Ugo Nespolo firma una collezione di 12 giacche da sci per il brand tecnico JAMM: il ricavato delle vendite…
Proseguono le aggiudicazioni stellari della casa d’aste di Dallas, la maison famosa per i cimeli cinematografici e i fumetti (e…
In attesa dell’apertura della nuova sede, la GAMeC di Bergamo presenta il programma del 2026 dedicato all’educazione: in calendario due…
Archeologia, architettura e trasporto pubblico si incontrano lungo la Metro C di Roma: le nuove stazioni Colosseo/Fori Imperiali e Porta…