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Fino al 31.XII.2014 | David Lynch: The Factory Photographs | Fondazione MAST, Bologna

di - 13 Ottobre 2014
«It would be great if the entire film came all at once. But it comes, for me, in fragments. […] It’s a hopeful puzzle piece» – David Lynch.
Questa frase, passaggio del capitolo Ideas del suo testo Catching the Big Fish: Meditation, Consciousness, and Creativity ben esprime la poetica virtuosa, profonda sui generis di questo poliedrico regista, al Mast con l’esposizione “The Factory Photographs”.  Inaugurata il 17 settembre e visitabile fino al 31 dicembre la mostra ospita 111 fotografie scattate da David Lynch tra il 1980 e il 2000 presentate per la prima volta in Italia. Sono immagini dal bianco e nero mai netto, senza titolo e di due soli formati, 28X36,5 e 100X150. Dei volti delle fabbriche e dei poli industriali ai quali il curatore Urs Stahel ci aveva abituato non è rimasto niente.

La curatrice Petra Giloy-Hirtz, che ha collaborato con il MAST e la Photographers Gallery di Londra per questo allestimento ha scelto la via della quasi totale cancellazione dell’uomo. Restano le immagini di un mondo industriale tetro e abbandonato, di edifici in rovina, di cieli fumosi all’imbrunire, paesaggi urbani dal sapore post punk. Uno stile evocativo che si coordina grazie anche ad un’installazione sonora dell’artista (The Air Is On Fire_ I (Station)) e attraverso la proiezione di alcuni dei suoi primi cortometraggi come Industrial Soundscape, Bug Crawls, Intervalometer: Steps all’oggi ancora sconosciuti al grande pubblico.
Per l’inaugurazione e in concomitanza alle aperture straordinarie verrà proiettato, presso l’Auditorium del polo culturale, il mediometraggio (in pellicola, girato nel 1989, di 50 minuti) Industrial Symphony #1: The Dream of the Broken Hearted dove il regista esprime con sguardo misogino e apocalittico la rappresentazione di un amplesso consumato tra donna e macchina, in una spirale di allucinazioni, perdizioni, ritorni alla ragione dal sapore mitteleuropeo e surrealista (con Nicolas Cage, Laura Dern e musiche di Angelo Badalamenti e Julee Cruise).
Dal 25 al 27 Settembre la Cineteca di Bologna ha reso omaggio a Lynch con una retrospettiva dei suoi film da The Elephant man a Mulholland Drive ripercorrendo alcuni dei titoli più significativi della sua filmografia, da Eraserhead a Cuore selvaggio, da Strade perdute a Inland Empire, fino all’ultimo docu-film musicale dedicato ai Duran Duran.
In contemporanea al Mambo verrà ospitata la seconda edizione della biennale di design voluta dalla Fondazione Hospice Seràgnoli, Do ut Do, dal 23 settembre al 19 ottobre, che coinvolge i migliori designer a fini benefici. Padrini d’eccezione, dopo Yoko Ono, che nel 2012 ha donato il suo Wish Tree, sono i MASBEDO che presenteranno il loro video inedito Look Beyond.
Paola Pluchino
mostra visitata il 16 settembre
Dal 17 settembre 31 dicembre 2014
David Lynch: The Factory Photographs
Fondazione MAST
Via Speranza, 42
40133 Bologna
Orari: da martedì a domenica 10:00 – 19:00

Professionista multidisciplinare vive a Bologna dove si interessa di progetti d’eccellenza in ambito culturale, collezionismo, editing, curatela dell’arte contemporanea, crowdfounding, giornalismo e design ltd. Laureata in Scienze della Comunicazione e in Storia dell’Arte Contemporanea ha perfezionato i suoi studi a Venezia con un Master in Art Management in collaborazione con La Biennale. Ha lavorato al riordino del fondo Stefano Tumidei presso la Fondazione Federico Zeri di Bologna e come ufficio stampa per il Festival di Storia dell’Arte Artelibro - Bologna per cui ha curato l’editing del catalogo dei collezionisti antiquari A.L.A.I. A Treviso è stata professoressa in Citizen Journalism. Conclusa l’esperienza durata due anni come direttore editoriale della rivista di ricerca The Artship | Bulletin of Visual Culture specializzata su future e talenti emergenti – con il patrocinio dell’Università degli Studi di Bologna - ha iniziato la sua collaborazione con T.E.C.A periodico del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università degli Studi di Bologna. Ha curato il profilo di ricerca e sviluppo nell’ambito lusso per Archivio delle Opere del Maestro Roberto Paolini e per i tirocini attivati con l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. È corrispondente per il periodico d’arte contemporanea Exibart. Gli articoli di Paola su Exibart.com

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