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Fino al 4.V.2002 | Carta bianca alla nouvelle galerie | Bologna, Galleria plastica

di - 15 Aprile 2002

Il progetto Carta Bianca è teso a lasciare la massima libertà alla galleria ospitata. Successivamente la galleria di Grénoble restituirà il favore a Plastica. I quattro artisti francesi presenti sono accolti nel piccolo spazio della galleria, che ancora una volta si trasforma, coinvolgendo la percezione del luogo stesso. La prima stanza è occupata da un gigantesco cubo morbido, fatto di cuscini di due metri, ad opera di Thierry Brunet. Ovviamente la costruzione per la sua accoglienza, la sua presunta comodità interna, lascia al visitatore molti appigli per differenti interpretazioni, che rimandano l’una all’altra. Intorno all’installazione sono disposte sulle pareti le opere di Cécile Prim; fotomontaggi su alluminio, e una piccola installazione luminosa,Lecture. L’artista si mette in gioco, immergendosi in ambienti artificiali che si trasformano, con la visibile presenza dell’autrice, in scenari onirici: fiori dalla corolla carnosa la inghiottono, ma un ingrandimento ci fa scoprire che trattasi, invece, di una trama di lana morbida dove la Prim si abbandona.
S’innesca un gioco anamorfico, simile al sogno. La prima stanza sembra dedicata all’abbandono, a forme uterine e accoglienti; nella seconda Hubert Marcelly installa due calchi di sé, in gesso, due figure umane, cloni dell’autore in piedi su una parete, che si puntellano al pavimento con due bastoni: la galleria apre alla terza dimensione e, coinvolti nel gioco dell’artista, si ha la sensazione che lo spazio sia percorribile nella sua totalità. A questo si aggiungono i disegni di Sylvain Sorgato, adesivi argentati applicati in vari punti, sui muri, a mo’ di graffiti, i cui originali sono stati realizzati ad occhi chiusi, denotando tra l’altro una grande sensibilità grafica: ancora una volta la moltiplicazione dell’io dell’autore, messo in situazione; Sorgato si racconta e contemporaneamente, in una riuscita sintesi, propone al fruitore questioni sull’arte, sulla società, sulla politica, sulla diversità. Impersonificandole. Ma, a prescindere dalla divisione architettonica delle due sale espositive, si nota la volontà di creare uno spazio continuo, di sospensione dei limiti fisici della galleria. Un lavoro della Prim appare nella seconda sala, collegando una all’altra: anche quest’artista gioca con le duplicazioni del self, che la rende protagonista dell’opera, e fa dell’autore il centro di un’illustrazione della fantasia del soggetto, dei residui del sogno, con la quale il fruitore non necessariamente si deve identificare.

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Niccolò Manzolini


“Carta bianca alla nouvelle galerie”
Dal 6 aprile al 4 maggio 2002.
Bologna, Galleria plastica, via degli Orti 5/i
Ingresso: libero.
Orari: dalle 15.00 alle 18.30. Chiuso Sabato e Domenica, o su appuntamento
Tel: 328.7385273 E–mail: galleriaplastica@tiscali.it


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