Il disegno tradizionalmente è considerato come una pratica di passaggio, una fase di preparazione a lavori di maggior complessità. Se negli anni novanta la pratica artistica ha affermato con forza una particolare attenzione al processo creativo dell’opera, il disegno si è scoperto portatore di un valore artistico che va al di là di un fase meramente progettuale, affermandosi come opera dal valore autonomo, di per se densa di sedimentazioni. La collettiva Spazio Aperto al Disegno, che ha inaugurato a fine novembre negli spazi di Villa delle Rose, si configura come un’interessante
Il disegno come pratica nata dall’attività del ricamo è per David Casini un modo per integrare intervento manuale ed esperienza soggettiva, l’artista ricama un’antica effige di Giovanni Calvino (riformatore religioso francese attivo nel XVI sec. a Ginevra) su tre ovali dal raffinato fondo nero. I delicati interventi di Elisabetta Di Maggio e di Sabrina Mezzaqui sono volti a riplasmare lo spazio in modo leggero e quasi impalpabile, la Di Maggio incide forme floreali direttamente su parete, la Mezzaqui trasforma due pareti di una sala in pagine di quaderno, trasportandoci in una dimensione intima ed evocativa.
francesca pagliuca
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