Spazio Munari, courtesy Corraini Edizioni, ph. Luca Weste
A Milano, Corraini Edizioni ha trasformato la ormai fedele libreria di quartiere in via Savona 17/5, Libreria exTemporanea 121+, in uno spazio dedicato interamente all’artista e designer Bruno Munari (Milano, 1907-1998). Dopo 14 anni dall’apertura della libreria pop-up, temporanea, che doveva rimanere aperta solo 121 giorni ma è diventata un punto culturale di riferimento per il quartiere di porta Genova, lo spazio cambia completamente pelle, Corraini mette un “punto e a capo” per dare vita ad un luogo nuovo. Un luogo di scoperta, un tentativo per immergersi nel “mondo Munari”, un invito a rimanere curiosi e in contatto con la nostra parte creativa, il nostro essere bambini.
Spazio Munari palesa lo stretto legame che vi era tra “l’artista totale” e l’editore. Una sinergia palpabile che si manifesta già dal piccolo logo che accompagna ogni pubblicazione Corraini. È proprio di Munari il logo realizzato per la casa editrice, un lavoro grafico che parte dalla riprogettazione di un disegno di Giosetta Fioroni.
Ma lo stretto legame tra i due si evince anche da tutta una serie di pubblicazioni, dal catalogo Corraini, che testimoniano un rapporto lungo oltre vent’anni. Un catalogo che conta oggi circa 60 titoli di e su Bruno Munari, tra cui la collana di Block Notes, creata nel 1992, molte favole per bambini, o i famosi Libri illeggibili (1949), che testimoniano l’enorme importanza per Munari di sperimentare e abbandonare logiche preimpostate. Questi ultimi, i Libri illeggibili, sono un chiaro esempio del modo di pensare e progettare di Munari. Essi rinunciano alla comunicazione testuale a favore della sola funzione estetica e ludica. Un progetto editoriale privo di parole ma ricco di tagli insoliti e carte colorate.
Spazio Munari diventa un luogo da scoprire, dove imparare e relazionarsi con il vissuto e i lavori del maestro milanese, uno spazio interstiziale tra ricerca, memoria e famiglia. Sono proprio questi concetti che stanno alla base dell’idea dello spazio. Sono i ricordi intimi e familiari che prendono forma nella mostra inaugurale dello spazio stesso.
Piccole cose di famiglia è il titolo dell’esposizione inaugurale. Per festeggiare l’apertura di Spazio Munari, Corraini, insieme ai nipoti Bruno e Valeria, porta in luce una selezione di disegni, foto, immagini e oggetti che raccontano un lato del tutto inedito del lavoro dell’artista. Lavori intimi e di famiglia, opere realizzate con e per i suoi nipoti.
La prima mostra dello spazio non racconta i grandi successi, gli oggetti famosi e ciò per cui è celebre Munari ma è più un album di famiglia, un mettere in mostra un vecchio scatolone dei ricordi. Ecco che allora è possibile leggere un piccolo biglietto di ringraziamento, da parte del nipote Bruno, per il regalo di stelle filanti. Si mostrano ritratti della quotidianità, che tuttavia hanno sempre qualcosa di improvviso, di non scontato.
Piccole cose di famiglia è più una lettera d’amore verso l’artista, verso il nonno, verso l’amico, che una semplice e pura esposizione.
Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…
La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…
Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…
È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…
La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…
Talk, inaugurazioni, musei aperti, gallerie in rete, nuove mostre e il Premio WineWise per una gita fuori porta: gli appuntamenti…