“Luce da toccare” dice lui “da portare con sé e con la quale si può giocare. Luce che si abbraccia, e con la quale si può dormire. Luce Tangibile… che apre un nuovo capitolo nell’interminabile flusso della comunicazione fra l’uomo e la luminosità…”
Proprio queste le parole di Atsushi Oya per introdurre Bomboli, Soshi, Origami II, le sue innovative sperimentazioni nell’universo della luce, pronte a sconvolgere e rivoluzionare ogni ben radicata sensibilità percettiva nei confronti della tradizionalissima lampada da camera, da studio, da salotto. Lampade pensate e create non più come semplice complemento d’arredo, ma come vere protagoniste di uno scambio interattivo. Tra sorgente luminosa ed ambiente illuminato, ma anche e soprattutto tra uomo e luce.
Dopo una Laurea in Industrial Design alla Chiba University in Giappone, un Master of Arts alla Wales University in Gran Bretagna, e l’esperienza presso Domus Academy a Milano, nel settembre 2004 Oya apre il suo studio a pochi passi dal cuore della pulsante “city” milanese, deciso a misurarsi con gli stimoli e le regole del made in Italy.
Alle spalle circa dodici anni di esperienza, maturata a cavallo tra Giappone ed Europa, in numerosi allestimenti per mostre, show rooms, musei, locali, eventi, sempre guidati da un unico filo conduttore: le nuove potenzialità espressive della luce.
Nel novembre 2004 nascono così Bomboli e Soshi, due vere e proprie sfide lanciate al mondo dell’illuminotecnica.
“Bomboli in giapponese significa sognante, impalpabile…” spiega il designer “La luce riesce ad espandersi attraverso la struttura a rete polimera di nuova tecnologia; struttura spugnosa, molle, con un’alta permeabilità all’aria. Una possibile alternativa alla Washi, la tradizionalissima carta giapponese, che si contraddistingue proprio per delicatezza ed impalpabilità. La sorgente luminosa è una semplice lampadina rotonda fluorescente, avvitata ad un sostegno in acciaio verniciato. Bomboli è quasi un cuscino luminoso – diametro 360mmx180mm- da abbracciare, da vivere. Soshi invece ” continua “vuol dire Libro di fiabe. Ed è proprio una lampada a forma di libro da disporre sui vari scaffali di una libreria, su una mensola. Un libro di luce, pensato per illuminare e rischiarare i libri di carta. Il materiale è lo stesso usato per Bomboli, ma cambia la sorgente luminosa: non più luce fluorescente, ma LED, e le dimensioni sono quelle piuttosto realistiche di un volume: 182mmx257x75mm.”
Ultimo nato della serie è invece Origami II, già concepito mesi fa, ma realizzato con gli attuali materiali solo nel marzo 2005.
“Origami II è semplicemente un quadrato di tessuto, luminoso, capace di cambiare la sua forma in un gioco di infinite metamorfosi di angoli e pieghe.” dice Oya “ Una interazione continua di manualità e fantasia, proprio come in un origami di carta, dove però è il tessuto ad intrecciarsi ed a diventare tutt’uno con la luce emessa. La sottile struttura è tenuta insieme da un gel soffice – NewSoftGel SPPLAST – che ha sostituito il silicone della prima versione- ed offre così un’esperienza tattile tutta nuova. Anche in questo caso la sorgente luminosa è un LED e le dimensioni non si discostano tanto dagli altri due prodotti: 280mmx280mmx5mm”
Una storia di creatività, di sperimentazioni, di ricerca, ma soprattutto una storia interamente fatta di luce. Un delicato sentire tutto orientale, che sfida ogni tradizione con il fascino, la funzionalità e l’utilizzo di materiali innovati. In attesa della prova del nove: l’impatto col grande pubblico ed i vasti canali della produzione industriale.
link correlati
www.tk3.speed.co.jp/atsushi_oya
www.spplast.com
www.cosmit.it
anna russo
[exibart]
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