“Playgrounds and Toys”, è una manifestazione internazionale itinerante che riunisce i progetti per parchigioco e giocattoli realizzati da una trentina di artisti, architetti e designer di tutto il mondo. La mostra è già stata a Ginevra da settembre a novembre e dopo la tappa romana approderà in altre importanti capitali, come Parigi, Hong Kong e San Paolo. In ognuna delle città ospitanti una giuria di esperti seleziona un progetto diverso, che poi viene fabbricato ed inviato nei campi profughi dall’Associazione Art for the World, ideatrice della mostra. La destinazione dei progetti è stabilita dall’UNHCR (l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati) e dall’UNICEF, che insieme ad Art for the World sperano di realizzare, al termine dell’itinerario, tre parchigioco ed almeno tre serie di giochi educativi (10.000 esemplari ciascuno).
I progetti esposti sono talmente belli ed originali che sarebbe bello poterli realizzare tutti. A cominciare ad esempio dal “Nikinu System” dell’architetto cileno Alfredo Jaar, una casetta a misura di bambino realizzata in plastica gonfiabile, secondo la definizione del suo ideatore, “a space a child can enter and where she can find refuge, upon which she can draw and create a better world than what was given to her”. Tra tutti i progetti, la giuria romana (composta, tra gli altri, da Sandra Pinto, da Achille Bonito Oliva e dal piccolo Giordano Boetti, figlio del pittore Alighiero) ha deciso di premiare quello dell’artista cinese Chen Zen, “Danser la Musique”. Si tratta di una sorta di “bunging-jumping” sonoro: al di sotto della rete per saltare sono appese delle grandi campane e degli oggetti metallici in materiale riciclato che “suonano” ad ogni salto dei bambini. Giordano Boetti, il piccolo giurato, ha motivato così il suo giudizio: “tutti i bambini sognano di volare”. Accanto ai modellini dei parchigioco, sui quali i piccoli visitatori possono divertirsi a fantasticare, ci sono anche tanti giocattoli d’artista, alcuni dei quali messi a disposizione per giocare. Divertente quanto geniale ad esempio la “Soft reality” di Andreas Angelidakis, secondo classificato per la giuria romana, un grande cuscino colorato, contenente oggetti di varie forme e dimensioni, che i bimbi possono toccare e riconoscere.
Tra gli altri partecipanti si ricordano infine gli artisti Enzo Cucchi e Paolo Canevari, gli architetti Pip Horne, Dunning e Versteegh, i designer Denis Santachiara e Lauda-Dodegani.
Germana Mudanò
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