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Aurelio Gravina – Vivote…Vivote
Il segno pittorico coincide con l’evolversi della ricerca, così le tematiche lette in una lunga storia dove si verifica uno spiazzamento, una deviazione del significato, una fuoriuscita del senso colto sul fatto
Comunicato stampa
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In questa mostra personale Aurelio Gravina presenta 50 lavori pittorici di medio e grande formato più una serie di disegni relativi alla Sua ricerca artistica cominciata diversi anni fa.
Il segno pittorico coincide con l’evolversi della ricerca, così le tematiche lette in una lunga storia dove si verifica uno spiazzamento, una deviazione del significato, una fuoriuscita del senso colto sul fatto.
Scrive Zanchetti:” Il bianco calcinato dei fondi, che lasciano emergere le figure come attraverso infinite stratificazioni bituminose, richiama, nei dipinti del ciclo “LA STORIA” la determinatezza e la validità probatoria del bianco e nero delle fotografie d’archivio del ‘900 o, forse, l’inafferrabile flagranza del documentario filmico o paleotelevisivo. Riconosciamo tutti il magazzino dei modelli fotografici di Aurelio Gravina, ma in nessun caso, o quasi, siamo in grado di identificare con esattezza (come accadeva, ad esempio, nei fantasmi e nelle citazioni anni ’60 di artisti quali Baratella e Spadari, Festa, lo stesso Schifano o gli spagnoli dell’Equipo Cronica) i personaggi o l’azione di ogni scena”.
Il segno pittorico coincide con l’evolversi della ricerca, così le tematiche lette in una lunga storia dove si verifica uno spiazzamento, una deviazione del significato, una fuoriuscita del senso colto sul fatto.
Scrive Zanchetti:” Il bianco calcinato dei fondi, che lasciano emergere le figure come attraverso infinite stratificazioni bituminose, richiama, nei dipinti del ciclo “LA STORIA” la determinatezza e la validità probatoria del bianco e nero delle fotografie d’archivio del ‘900 o, forse, l’inafferrabile flagranza del documentario filmico o paleotelevisivo. Riconosciamo tutti il magazzino dei modelli fotografici di Aurelio Gravina, ma in nessun caso, o quasi, siamo in grado di identificare con esattezza (come accadeva, ad esempio, nei fantasmi e nelle citazioni anni ’60 di artisti quali Baratella e Spadari, Festa, lo stesso Schifano o gli spagnoli dell’Equipo Cronica) i personaggi o l’azione di ogni scena”.
25
novembre 2008
Aurelio Gravina – Vivote…Vivote
Dal 25 novembre al 10 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
SPAZIO BELLINO
Milano, Via Antonio Fontanesi, 4, (Milano)
Milano, Via Antonio Fontanesi, 4, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-sabato dalle 16 alle 19:30 e per appuntamento
Vernissage
25 Novembre 2008, dalle 18.30 alle 22
Sito web
www.aureliogravina.it
Autore
Curatore