Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Baldo Diodato – Metalli due
In questa mostra Diodato ci fa assaporare alcuni brandelli della sua ricerca, passando dallo spazio orizzontale della strada allo spazio verticale delle pareti della galleria.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 14 novembre, alle ore 19.00 la galleria Hybrida Contemporanea presenterà la mostra personale di Baldo Diodato dal titolo Metalli due, a cura di Martina Sconci.
Baldo Diodato, artista di origini napoletane, non si è accontentato di calcare la scena dell'arte italiana. Dopo esperienze significative nell'ambito dei gruppi che animavano l'arte partenopea dei primi anni 60' (risale al '66 una sua importante mostra al Modem Art Agency di Lucio Amelio) decide di trasferirsi a New York, dove avrà l'occasione di realizzare mostre significative in importanti gallerie e musei. Rimarrà nella “Grande Mela” per circa ventisei anni fino a quando, stanco del ritmo incalzante della metropoli decide nel 1992 di tornare in Italia, in particolare a Roma, dove continua la sua ricerca artistica.
Importanti critici hanno seguito con grande interesse il suo lavoro: Achille Bonito Oliva, con cui formò il gruppo operativo 64, lo definisce “artista eccentrico, estraneo ad ogni definita scuola o corrente. Diodato si muove senza rigidità tra pittura, scultura e performance”. Dopo la tecnica surrealista del frottage, sperimenta varie soluzioni riguardanti l'impronta del tempo sulla materia dell'opera. Affascinato dal ritmo inarrestabile della gente che cammina sui marciapiedi di New York, stende una tela a terra e lascia che i passanti vi imprimano le loro tracce.
Negli ultimi anni la tela è stata sostituita da sottili lastre di alluminio che formano come una pellicola metallica. Camminandoci sopra si crea un calco del pavimento e dunque un “calco della storia”: la lastra di alluminio diventa il risultato di tanti camminamenti, flusso ininterrotto dell'esistenza umana che si imprime sul terreno.
In questa mostra Diodato ci fa assaporare alcuni brandelli della sua ricerca, passando dallo spazio orizzontale della strada allo spazio verticale delle pareti della galleria. Partendo da La Matador, un lavoro del 1985, si passa a Trittico Marco Aurelio, un calco in alluminio dei sampietrini di Piazza del Campidoglio, realizzato nel 2002. In Casa Calenda, invece, il calco viene rielaborato creando una particolare spaesamento, come fosse un tessuto di velluto. Infine alcune incisioni in alluminio e un frottage realizzato sul momento, permetteranno allo spettatore di essere autore consapevole o inconsapevole dell'opera e di analizzarne allo stesso tempo anche il processo creativo.
Baldo Diodato, artista di origini napoletane, non si è accontentato di calcare la scena dell'arte italiana. Dopo esperienze significative nell'ambito dei gruppi che animavano l'arte partenopea dei primi anni 60' (risale al '66 una sua importante mostra al Modem Art Agency di Lucio Amelio) decide di trasferirsi a New York, dove avrà l'occasione di realizzare mostre significative in importanti gallerie e musei. Rimarrà nella “Grande Mela” per circa ventisei anni fino a quando, stanco del ritmo incalzante della metropoli decide nel 1992 di tornare in Italia, in particolare a Roma, dove continua la sua ricerca artistica.
Importanti critici hanno seguito con grande interesse il suo lavoro: Achille Bonito Oliva, con cui formò il gruppo operativo 64, lo definisce “artista eccentrico, estraneo ad ogni definita scuola o corrente. Diodato si muove senza rigidità tra pittura, scultura e performance”. Dopo la tecnica surrealista del frottage, sperimenta varie soluzioni riguardanti l'impronta del tempo sulla materia dell'opera. Affascinato dal ritmo inarrestabile della gente che cammina sui marciapiedi di New York, stende una tela a terra e lascia che i passanti vi imprimano le loro tracce.
Negli ultimi anni la tela è stata sostituita da sottili lastre di alluminio che formano come una pellicola metallica. Camminandoci sopra si crea un calco del pavimento e dunque un “calco della storia”: la lastra di alluminio diventa il risultato di tanti camminamenti, flusso ininterrotto dell'esistenza umana che si imprime sul terreno.
In questa mostra Diodato ci fa assaporare alcuni brandelli della sua ricerca, passando dallo spazio orizzontale della strada allo spazio verticale delle pareti della galleria. Partendo da La Matador, un lavoro del 1985, si passa a Trittico Marco Aurelio, un calco in alluminio dei sampietrini di Piazza del Campidoglio, realizzato nel 2002. In Casa Calenda, invece, il calco viene rielaborato creando una particolare spaesamento, come fosse un tessuto di velluto. Infine alcune incisioni in alluminio e un frottage realizzato sul momento, permetteranno allo spettatore di essere autore consapevole o inconsapevole dell'opera e di analizzarne allo stesso tempo anche il processo creativo.
14
novembre 2008
Baldo Diodato – Metalli due
Dal 14 novembre al 10 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
HYBRIDA CONTEMPORANEA
Roma, Via Reggio Emilia, 32, (Roma)
Roma, Via Reggio Emilia, 32, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 16-20
Vernissage
14 Novembre 2008, ore 19,00
Autore
Curatore