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Bruno Lucchi – Il silenzio delle forme
Lo scultore trentino che coniuga la scultura ad una ricerca signica che rivela la formazione d’incisore ha scelto i grandi spazi espositivi di DondolandoArte per proporre la più completa mostra mai realizzata.
Comunicato stampa
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La scultura è una riflessione attorno al mondo silenzioso delle forme e quella di Bruno Lucchi appartiene interamente a quest’attitudine di dare plasticità all’inespresso, al non visibile. L’artista sa anche che il mondo delle forme si alimenta di materia e proprio per questo ha coltivato e sviluppato una conoscenza delle tecniche dalla porcellana al bronzo che gli consentono di dominare ogni linguaggio con esperienza diretta. Questa capacità è tanto più importante perché proprio dal sapere incrociare i linguaggi, nel cercare risonanze profonde, nel saper coniugare l’idea di forma con le metamorfosi della materia.
Le sue opere parlano direttamente alla sensibilità dello spettatore cercando sempre un punto d’incontro tra la propria evoluzione personale e lo stato delle sue ricerche. Lucchi non si ferma sui risultati conseguiti, spesso la sperimentazione lo coinvolge in un modo totale perché cerca sempre di spostare il punto di approdo sempre un po’ più avanti. E certamente una sua caratteristica consiste proprio nell’esaltare il silenzio della forma, l’enigma della materia esso le patine, la sensualità delle superfici.
Il suo è un lavoro costantemente in progress in cui le originarie figure androgine sono diventate sempre più delle vere e proprie donne che non nascondono affatto la loro natura. Ma anche qui la capacità dell’artista va proprio in direzione di un’escursione molto ampia di possibilità. Si può dire che le superfici graffiate, incise, di una volta sono diventate masse morbide e tattili. Tra astrazione e figura prevale in un certo senso il segno di una complessità che cerca di affermare la presenza della personalità nei confronti più ampi e diversi della realtà della scultura. Si tratta di avventurarsi tra i mille territori di una tecnica straordinaria che conserva nella contemporaneità una particolare e felice inattualità.
Artista complesso, Lucchi sa coniugare la scultura ad una ricerca segnica che rivela la sua formazione d’incisore e la sua predisposizione ad una lettura unitaria dell’espressività artistica. Sia nei piccoli lavori che in quelli più importanti e museali, mostra la sua anima d’ indagatore della figura umana e delle sue potenzialità espressive, ma sempre con uno sguardo fermo alla sostanza materica della forma e alla percezione di questa come vitalità potenziale, come valore d’unione tra la natura e l’arte. Silenzio delle forme e dialogo con la materia, l’arte di Lucchi si situa tra questi due estremi avvicinandoli e fondendoli in una personalità compiuta e originale.
Sabato 22 Maggio – Cena “Stelle e Champagne” con lo chef Marcello Leoni e Laurent-Perrier
Sabato 29 Maggio – Cena con lo chef Lucia Calafiore e Flauto d’autore con Emilio Galante
Le sue opere parlano direttamente alla sensibilità dello spettatore cercando sempre un punto d’incontro tra la propria evoluzione personale e lo stato delle sue ricerche. Lucchi non si ferma sui risultati conseguiti, spesso la sperimentazione lo coinvolge in un modo totale perché cerca sempre di spostare il punto di approdo sempre un po’ più avanti. E certamente una sua caratteristica consiste proprio nell’esaltare il silenzio della forma, l’enigma della materia esso le patine, la sensualità delle superfici.
Il suo è un lavoro costantemente in progress in cui le originarie figure androgine sono diventate sempre più delle vere e proprie donne che non nascondono affatto la loro natura. Ma anche qui la capacità dell’artista va proprio in direzione di un’escursione molto ampia di possibilità. Si può dire che le superfici graffiate, incise, di una volta sono diventate masse morbide e tattili. Tra astrazione e figura prevale in un certo senso il segno di una complessità che cerca di affermare la presenza della personalità nei confronti più ampi e diversi della realtà della scultura. Si tratta di avventurarsi tra i mille territori di una tecnica straordinaria che conserva nella contemporaneità una particolare e felice inattualità.
Artista complesso, Lucchi sa coniugare la scultura ad una ricerca segnica che rivela la sua formazione d’incisore e la sua predisposizione ad una lettura unitaria dell’espressività artistica. Sia nei piccoli lavori che in quelli più importanti e museali, mostra la sua anima d’ indagatore della figura umana e delle sue potenzialità espressive, ma sempre con uno sguardo fermo alla sostanza materica della forma e alla percezione di questa come vitalità potenziale, come valore d’unione tra la natura e l’arte. Silenzio delle forme e dialogo con la materia, l’arte di Lucchi si situa tra questi due estremi avvicinandoli e fondendoli in una personalità compiuta e originale.
Sabato 22 Maggio – Cena “Stelle e Champagne” con lo chef Marcello Leoni e Laurent-Perrier
Sabato 29 Maggio – Cena con lo chef Lucia Calafiore e Flauto d’autore con Emilio Galante
15
maggio 2010
Bruno Lucchi – Il silenzio delle forme
Dal 15 maggio al 05 giugno 2010
arte contemporanea
Location
DONDOLANDOARTE
Martignana Di Po, via Cadeferro, 11, (Cremona)
Martignana Di Po, via Cadeferro, 11, (Cremona)
Orario di apertura
da giovedi a domenica ore 17.00-20.00
Vernissage
15 Maggio 2010, ore 18.00
Autore