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Enrico Mitrovich – Un passo avanti e due indietro
La mostra dal titolo “ UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO”, nasce dall’incontro tra Davide Cagliani, direttore e fondatore della Galleria – normalmente sede operativa dello storico laboratorio di restauro della famiglia – e l’eclettico artista Enrico Mitrovich. Buona parte dei lavori presentati sono opere pittoriche ispirate ad alcune foto di autori noti e di altri sconosciuti, dove il tema fotografico è, in sostanza, il baricentro di questi lavori, anche se il titolo vuole richiamare un metodo piuttosto che uno spunto concettuale.
Comunicato stampa
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A Milano, presso la Galleria Temporanea ABC Milano, verrà inaugurata la mostra dal titolo “ UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO”, nata dall’incontro tra Davide Cagliani, direttore e fondatore della Galleria – normalmente sede operativa dello storico laboratorio di restauro della famiglia - e l’eclettico artista Enrico Mitrovich.
Buona parte dei lavori presentati sono opere pittoriche ispirate ad alcune foto di autori noti e di altri sconosciuti, dove il tema fotografico è, in sostanza, il baricentro di questi lavori, anche se il titolo vuole richiamare un metodo piuttosto che uno spunto concettuale.
La fotografia si ritiene abbia determinato una profonda amletica crisi del linguaggio pittorico tradizionale, imponendone comunque, anche, nella migliore delle ipotesi, una riformulazione;
parallelamente, però, ha dotato i pittori di un formidabile strumento: “milioni di occhi diaframmati registrano miliardi di immagini, fornendo una costellazione di potenziali stimoli e modelli (Mitrovich)”. Nella simbolica rappresentazione del quadro utilizzato come “rappresentativo” della mostra, “Un gattopardo”, questo passaggio viene rappresentato con il balzo compiuto dal gattopardo appunto che riesce ad avanzare verso un ordine superiore all’interno di uno sfondo che richiama le campiture degli studi sugli animali in movimento di Muybridge.
La seconda parte del titolo, “i due passi indietro”, sono invece rivolti all’aspetto tecnico con cui sono stati realizzati questi dipinti. Per l’imprimitura delle tele come per la scelta dei pigmenti e delle ricette per la preparazione dei colori l’artista ha seguito le indicazioni desumibili dalla lettura dei testi di Giorgio De Chirico, di Gaetano Previati e di Eric Hebborn.
I dipinti sono stati, infatti, costruiti come prodotti “artigianali”, riutilizzando vecchie tele, dove le numerose cuciture sono la risultante del loro valore d’uso protratto nel tempo. Rispetto alla prassi industriale che fornisce supporti predefiniti, con certezza di risultato, Mitrovich si è avventurato nel mondo empirico delle tecniche pittoriche tradizionali cercando di attenersi ai consigli dei maestri di cui sopra.
Questo è anche uno dei motivi che hanno reso possibile definire una convergenza di intenti con Davide Cagliani che, oltre alla sua ormai più che decennale attività di gallerista, è il continuatore di una prestigiosa centenaria tradizione di restauratori ( www.caglianirestauri.it), la cui passione e dedizione per il loro lavoro si coniugano con la sfida immane di combattere il tempo.
La mostra, la cui inaugurazione sarà solo su invito, rimarrà in essere fino a sabato 11 ottobre ‘08, con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 21, sabato e domenica dalle 14 alle 19.
*In occasione dell’inaugurazione è previsto un reading di VITALIANO TREVISAN
Enrico Mitrovich – Biografia
Nato a Vicenza nel 1962, Enrico Mitrovich e' uno degli artisti italiani piu' sensibili alle potenzialita' del medium videoludico. Mitrovich, infatti, e' stato tra i primi in Italia a usare l'estetica del videogame come strumento espressivo, e, insieme, come tema di riflessione.
L'arte di Mitrovich è "corale, anche se in apparenza del tutto singolare; drammatica, perché il comico, che pure vi si trova in abbondanza, è sopraffatto dall'irreparabile in agguato tra le righe, il vinavil, le pennellate, i bytes e qualsiasi altro mezzo l'artista senta di poter usare impunemente".
Il suo percorso artistico spazia infatti dalla pittura alla net art, dal video alla grafica, rincorrendo "la scansione analitica del reale, il suo proiettarsi nella virtualità, l'esplorazione dei luoghi del pensiero e del gioco, della matematica e dell'infanzia", nascondendo una forte predilezione per la materia "dietro l'arguzia e la vertigine".
Vitaliano Trevisan - Biografia
Nato a Sandrigo, vive a Vicenza. Raggiunge il successo nazionale con il romanzo I quindicimila passi (Einaudi, 2002), per cui vince il premio Lo Straniero e, nel 2008, il Premio Campiello Francia. Ha inoltre pubblicato Un mondo meraviglioso. Uno standard (Einaudi, 2003), Wordstar(s). Triologia della memoria (Einaudi, 2004), Shorts (Einaudi, 2004) e Il ponte, un crollo (Einaudi, 2007). Per il teatro, Trevisan ha curato nel 2004 l’adattamento di Giulietta di Federico Fellini e scritto, tra gli altri, Il lavoro rende liberi, messo in scena da Toni Servillo nel 2005, e Note sui sillabari, presentato con la Thelonius Monk Big Band nel 2007 a Treviso. Per il cinema è stato sceneggiatore e attore in Primo amore di Matteo Garrone e attore in Riparo di Marco Simon Puccioni.
Buona parte dei lavori presentati sono opere pittoriche ispirate ad alcune foto di autori noti e di altri sconosciuti, dove il tema fotografico è, in sostanza, il baricentro di questi lavori, anche se il titolo vuole richiamare un metodo piuttosto che uno spunto concettuale.
La fotografia si ritiene abbia determinato una profonda amletica crisi del linguaggio pittorico tradizionale, imponendone comunque, anche, nella migliore delle ipotesi, una riformulazione;
parallelamente, però, ha dotato i pittori di un formidabile strumento: “milioni di occhi diaframmati registrano miliardi di immagini, fornendo una costellazione di potenziali stimoli e modelli (Mitrovich)”. Nella simbolica rappresentazione del quadro utilizzato come “rappresentativo” della mostra, “Un gattopardo”, questo passaggio viene rappresentato con il balzo compiuto dal gattopardo appunto che riesce ad avanzare verso un ordine superiore all’interno di uno sfondo che richiama le campiture degli studi sugli animali in movimento di Muybridge.
La seconda parte del titolo, “i due passi indietro”, sono invece rivolti all’aspetto tecnico con cui sono stati realizzati questi dipinti. Per l’imprimitura delle tele come per la scelta dei pigmenti e delle ricette per la preparazione dei colori l’artista ha seguito le indicazioni desumibili dalla lettura dei testi di Giorgio De Chirico, di Gaetano Previati e di Eric Hebborn.
I dipinti sono stati, infatti, costruiti come prodotti “artigianali”, riutilizzando vecchie tele, dove le numerose cuciture sono la risultante del loro valore d’uso protratto nel tempo. Rispetto alla prassi industriale che fornisce supporti predefiniti, con certezza di risultato, Mitrovich si è avventurato nel mondo empirico delle tecniche pittoriche tradizionali cercando di attenersi ai consigli dei maestri di cui sopra.
Questo è anche uno dei motivi che hanno reso possibile definire una convergenza di intenti con Davide Cagliani che, oltre alla sua ormai più che decennale attività di gallerista, è il continuatore di una prestigiosa centenaria tradizione di restauratori ( www.caglianirestauri.it), la cui passione e dedizione per il loro lavoro si coniugano con la sfida immane di combattere il tempo.
La mostra, la cui inaugurazione sarà solo su invito, rimarrà in essere fino a sabato 11 ottobre ‘08, con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 21, sabato e domenica dalle 14 alle 19.
*In occasione dell’inaugurazione è previsto un reading di VITALIANO TREVISAN
Enrico Mitrovich – Biografia
Nato a Vicenza nel 1962, Enrico Mitrovich e' uno degli artisti italiani piu' sensibili alle potenzialita' del medium videoludico. Mitrovich, infatti, e' stato tra i primi in Italia a usare l'estetica del videogame come strumento espressivo, e, insieme, come tema di riflessione.
L'arte di Mitrovich è "corale, anche se in apparenza del tutto singolare; drammatica, perché il comico, che pure vi si trova in abbondanza, è sopraffatto dall'irreparabile in agguato tra le righe, il vinavil, le pennellate, i bytes e qualsiasi altro mezzo l'artista senta di poter usare impunemente".
Il suo percorso artistico spazia infatti dalla pittura alla net art, dal video alla grafica, rincorrendo "la scansione analitica del reale, il suo proiettarsi nella virtualità, l'esplorazione dei luoghi del pensiero e del gioco, della matematica e dell'infanzia", nascondendo una forte predilezione per la materia "dietro l'arguzia e la vertigine".
Vitaliano Trevisan - Biografia
Nato a Sandrigo, vive a Vicenza. Raggiunge il successo nazionale con il romanzo I quindicimila passi (Einaudi, 2002), per cui vince il premio Lo Straniero e, nel 2008, il Premio Campiello Francia. Ha inoltre pubblicato Un mondo meraviglioso. Uno standard (Einaudi, 2003), Wordstar(s). Triologia della memoria (Einaudi, 2004), Shorts (Einaudi, 2004) e Il ponte, un crollo (Einaudi, 2007). Per il teatro, Trevisan ha curato nel 2004 l’adattamento di Giulietta di Federico Fellini e scritto, tra gli altri, Il lavoro rende liberi, messo in scena da Toni Servillo nel 2005, e Note sui sillabari, presentato con la Thelonius Monk Big Band nel 2007 a Treviso. Per il cinema è stato sceneggiatore e attore in Primo amore di Matteo Garrone e attore in Riparo di Marco Simon Puccioni.
30
settembre 2008
Enrico Mitrovich – Un passo avanti e due indietro
Dal 30 settembre all'undici ottobre 2008
arte contemporanea
Location
ABC MILANO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Vincenzo Civerchio, 5, (Milano)
Milano, Via Vincenzo Civerchio, 5, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 21, sabato e domenica dalle 14 alle 19
Vernissage
30 Settembre 2008, dalle ore 18.00 alle ore 22.00, su invito
Ufficio stampa
BULLETS
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