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Francesco Stefanini – Outland. Pastelli 1993-2008
L’indagine sulle variazioni del colore e sulla deformazione della visione, indotte dal perenne conflitto tra luce e ombra, motivo poetico costante dell’opera di Stefanini, trovano, nel pastello, un approfondimento e una esaltazione che danno vita a esiti pittorici assolutamente straordinari
Comunicato stampa
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A Francesco Stefanini, uno dei più interessanti protagonisti della pittura italiana di questi ultimi decenni, Palazzo Magnani dedica una mostra che avrà luogo, in Palazzo Casotti (nella piccola, deliziosa Piazza Casotti su cui s'affaccia il retro del Palazzo Municipale), dall'11 ottobre al 16 novembre 2008. Promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio Pietro Manodori e CCPL di Reggio Emilia, e di Euromobil di Falzè di Piave (TV), in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, Assessorato alla Città Storica, l'esposizione presenta quasi cinquanta pastelli, di cui alcuni di grandi dimensioni, realizzati dall'artista dal 1993 ad oggi.
Si tratta di una tecnica, quella del pastello, antica e nobile, che Stefanini ha praticato negli ultimi quindici anni con alterna assiduità e nella quale, proprio in vista di questa mostra, si è totalmente ed esclusivamente dedicato nel corso dell'ultimo anno. L'indagine sulle variazioni del colore e sulla deformazione della visione, indotte dal perenne conflitto tra luce e ombra, motivo poetico costante dell'opera di Stefanini, trovano, nel pastello, un approfondimento e una esaltazione che danno vita a esiti pittorici assolutamente straordinari. "Stefanini", come scrive Sandro Parmiggiani nel testo in catalogo, "compie un'operazione sul linguaggio del pastello che intende esplorarne ogni possibilità, spingendosi fino al limite estremo di ciò che può essere detto con questo mezzo, fino all'abisso ultimo in cui la visione è perduta e resta solo la polvere del fantasma dell'immagine." Frammenti di paesaggio immersi in luci stordenti, più spesso in quelle dell'alba e del crepuscolo, in cui alternativamente il mondo s'annuncia o prende da noi commiato, luci che s'accendono nel colore puro a indicare una misteriosa presenza interna o il riverbero di qualcosa che se ne sta altrove, finestre che s'aprono su una vegetazione, con il colore che tutto impregna e avvolge nel suo canto: ecco ciò che Stefanini mette in scena, in una oscura limpidezza, che esprime, insieme, una impossibilità di nitore, un vuoto di dettagli precisi, e un'oscura presenza, un pieno di ciò che ci viene incontro come il tessuto perenne delle cose che diede loro origine. In fondo, questi pastelli diventano immagini di una Outland - la terra, il mondo che ciascuno di noi può intravedere, e che si colloca fuori dalle frontiere che definiscono le appartenenze e circondano i luoghi rassicuranti in cui viviamo. Di fronte a questi fantasmi di paesaggio, viene naturale porsi all'ascolto delle misteriose vibrazioni, tonali e musicali, che emanano, e fare silenzio, come se, davanti a questa atmosfera così pura e rarefatta del colore, dovessimo trattenere il respiro temendo che la polvere del colore che l'artista ha depositato sul foglio di carta potesse alzarsi, e l'incanto della visione svanire.
Il catalogo della mostra, edito da Skira (con la riproduzione a colori di quasi cento pastelli), è introdotto da un testo del curatore, Sandro Parmiggiani, dal titolo Polvere di fantasmi, e da una conversazione tra il curatore e l'artista. Fa seguito una vasta antologia dei testi di storici e critici dell'arte dedicati a Stefanini nel corso degli ultimi vent'anni, da autori quali: Marco Goldin, Vittorio Sgarbi, Flaminio Gualdoni, Elena Pontiggia, Fabrizio D'Amico, Luigi Meneghelli, Walter Guadagnini, Giuseppe Cordoni, Gianluca Marziani, Maurizio Sciaccaluga, Martin Stather. Francesco Stefanini espone regolarmente dalla metà degli anni Settanta; ha tenuto mostre personali in Italia e all'estero - tra queste ultime, ricordiamo quella alla Kunstverein di Mannheim nel 2005 - e ha partecipato a numerose esposizioni di gruppo, organizzate da Musei pubblici e da gallerie private.
Francesco Stefanini, nato nel 1948 a Pietrasanta (LU), vive e lavora a Volpago del Montello (TV).
La mostra sarà presentata alla stampa sabato 11 ottobre, alle ore 11, nella Sala Conferenze di Palazzo Magnani, Corso Garibaldi 31, e sarà inaugurata nella stessa giornata, nella sede di Palazzo Casotti, alle ore 18.00.
Si tratta di una tecnica, quella del pastello, antica e nobile, che Stefanini ha praticato negli ultimi quindici anni con alterna assiduità e nella quale, proprio in vista di questa mostra, si è totalmente ed esclusivamente dedicato nel corso dell'ultimo anno. L'indagine sulle variazioni del colore e sulla deformazione della visione, indotte dal perenne conflitto tra luce e ombra, motivo poetico costante dell'opera di Stefanini, trovano, nel pastello, un approfondimento e una esaltazione che danno vita a esiti pittorici assolutamente straordinari. "Stefanini", come scrive Sandro Parmiggiani nel testo in catalogo, "compie un'operazione sul linguaggio del pastello che intende esplorarne ogni possibilità, spingendosi fino al limite estremo di ciò che può essere detto con questo mezzo, fino all'abisso ultimo in cui la visione è perduta e resta solo la polvere del fantasma dell'immagine." Frammenti di paesaggio immersi in luci stordenti, più spesso in quelle dell'alba e del crepuscolo, in cui alternativamente il mondo s'annuncia o prende da noi commiato, luci che s'accendono nel colore puro a indicare una misteriosa presenza interna o il riverbero di qualcosa che se ne sta altrove, finestre che s'aprono su una vegetazione, con il colore che tutto impregna e avvolge nel suo canto: ecco ciò che Stefanini mette in scena, in una oscura limpidezza, che esprime, insieme, una impossibilità di nitore, un vuoto di dettagli precisi, e un'oscura presenza, un pieno di ciò che ci viene incontro come il tessuto perenne delle cose che diede loro origine. In fondo, questi pastelli diventano immagini di una Outland - la terra, il mondo che ciascuno di noi può intravedere, e che si colloca fuori dalle frontiere che definiscono le appartenenze e circondano i luoghi rassicuranti in cui viviamo. Di fronte a questi fantasmi di paesaggio, viene naturale porsi all'ascolto delle misteriose vibrazioni, tonali e musicali, che emanano, e fare silenzio, come se, davanti a questa atmosfera così pura e rarefatta del colore, dovessimo trattenere il respiro temendo che la polvere del colore che l'artista ha depositato sul foglio di carta potesse alzarsi, e l'incanto della visione svanire.
Il catalogo della mostra, edito da Skira (con la riproduzione a colori di quasi cento pastelli), è introdotto da un testo del curatore, Sandro Parmiggiani, dal titolo Polvere di fantasmi, e da una conversazione tra il curatore e l'artista. Fa seguito una vasta antologia dei testi di storici e critici dell'arte dedicati a Stefanini nel corso degli ultimi vent'anni, da autori quali: Marco Goldin, Vittorio Sgarbi, Flaminio Gualdoni, Elena Pontiggia, Fabrizio D'Amico, Luigi Meneghelli, Walter Guadagnini, Giuseppe Cordoni, Gianluca Marziani, Maurizio Sciaccaluga, Martin Stather. Francesco Stefanini espone regolarmente dalla metà degli anni Settanta; ha tenuto mostre personali in Italia e all'estero - tra queste ultime, ricordiamo quella alla Kunstverein di Mannheim nel 2005 - e ha partecipato a numerose esposizioni di gruppo, organizzate da Musei pubblici e da gallerie private.
Francesco Stefanini, nato nel 1948 a Pietrasanta (LU), vive e lavora a Volpago del Montello (TV).
La mostra sarà presentata alla stampa sabato 11 ottobre, alle ore 11, nella Sala Conferenze di Palazzo Magnani, Corso Garibaldi 31, e sarà inaugurata nella stessa giornata, nella sede di Palazzo Casotti, alle ore 18.00.
11
ottobre 2008
Francesco Stefanini – Outland. Pastelli 1993-2008
Dall'undici ottobre al 16 novembre 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO CASOTTI
Reggio Nell'emilia, Piazza Antonio Casotti, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Piazza Antonio Casotti, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 15-19; sabato e domenica 10-13 e 15-19; lunedì chiuso
Vernissage
11 Ottobre 2008, ore 18
Editore
SKIRA
Autore
Curatore