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Giorgio Milani
I Poetari che caratterizzano la produzione attuale di Giorgio Milani, poeta visivo oggettuale, sono frutto di un percorso che inizia a metà degli anni Sessanta e si sviluppa per l’intero ventennio successivo nello studio del rapporto tra immagine e scrittura.“Un buon poeta – riporta lo stesso Milani
Comunicato stampa
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Sabato 27 novembre 2010, inaugura presso la Galleria Biffi Arte di Piacenza la personale di Giorgio Milani “Dalle lettere alle lettere”. Per la prima volta l’artista piacentino espone nella sua città un’ampia selezione – circa 60 opere fra quadri e sculture – di Poetari, assemblaggi di caratteri tipografici di legno e frottage a olio su tela e una selezione di Frammenti di un discorso amoroso degli anni ’80.
I Poetari che caratterizzano la produzione attuale di Giorgio Milani, poeta visivo oggettuale, sono frutto di un percorso che inizia a metà degli anni Sessanta e si sviluppa per l’intero ventennio successivo nello studio del rapporto tra immagine e scrittura. “Un buon poeta – riporta lo stesso Milani citando una frase del critico Tommaso Trini – risale di solito all’origine delle parole e dei suoni”. Con i Poetari Milani è risalito a monte della stampa Gutenberg e ha scovato una miniera di caratteri tipografici dai quali libera vene di poesia.
“Lettere e parole da toccare oltre che da vedere – spiega il critico d’arte Luciano Caramel – Lettere e parole non come calco, ombra di un matrice altra, ma lettere-oggetto, parole oggetto”. Ed è, lo si può capire facilmente, UN fatto veramente nuovo nella storia della scrittura visiva.
“I caratteri tipografici – aggiunge Marco Senaldi, scrittore e docente di Cinema e Arti Visive all’Università di Milano Bicocca – non vengono impiegati solo per rappresentare simbolicamente l’universo della comunicazione, ma mantengono il loro aspetto di particolarissimi artefatti artigianali. In effetti, si tratta di oggetti lignei che, nel caso dei caratteri più antichi, erano lavorati interamente a mano, come delle vere e proprie sculture. Il loro reimpiego in senso artistico va oltre il classico ready-made, perché non si tratta di un semplice spostamento di senso, ma anche di un recupero che guarda contemporaneamente in direzione del passato e del futuro”.
“Combinando le lettere, con senso e controsenso, in base al significato semiotico o alla valenza semantica, guardandone la forma, la leggerezza o la potenza grafica – conclude Philippe Daverio, – Milani ne fa oggetti dove la qualità visiva attuale lascia trasparire il mistero vasto e combinatorio del mercante fenicio, del filosofo greco, del lapicida epigrafico romano, dello stampatore umanista e del grafico da manifesto dada, tutti insieme. Lentamente, inesorabilmente si inventa un nuovo linguaggio poetico, puramente traslitterato”.
Lo stesso giorno dell’inaugurazione verrà inoltre presentato il volume “Giorgio Milani, il libro delle lettere” (288 pp. in italiano e in inglese edito da SKIRA) a cura di Philippe Daverio che spazia su tutta la produzione dell’artista.
I Poetari che caratterizzano la produzione attuale di Giorgio Milani, poeta visivo oggettuale, sono frutto di un percorso che inizia a metà degli anni Sessanta e si sviluppa per l’intero ventennio successivo nello studio del rapporto tra immagine e scrittura. “Un buon poeta – riporta lo stesso Milani citando una frase del critico Tommaso Trini – risale di solito all’origine delle parole e dei suoni”. Con i Poetari Milani è risalito a monte della stampa Gutenberg e ha scovato una miniera di caratteri tipografici dai quali libera vene di poesia.
“Lettere e parole da toccare oltre che da vedere – spiega il critico d’arte Luciano Caramel – Lettere e parole non come calco, ombra di un matrice altra, ma lettere-oggetto, parole oggetto”. Ed è, lo si può capire facilmente, UN fatto veramente nuovo nella storia della scrittura visiva.
“I caratteri tipografici – aggiunge Marco Senaldi, scrittore e docente di Cinema e Arti Visive all’Università di Milano Bicocca – non vengono impiegati solo per rappresentare simbolicamente l’universo della comunicazione, ma mantengono il loro aspetto di particolarissimi artefatti artigianali. In effetti, si tratta di oggetti lignei che, nel caso dei caratteri più antichi, erano lavorati interamente a mano, come delle vere e proprie sculture. Il loro reimpiego in senso artistico va oltre il classico ready-made, perché non si tratta di un semplice spostamento di senso, ma anche di un recupero che guarda contemporaneamente in direzione del passato e del futuro”.
“Combinando le lettere, con senso e controsenso, in base al significato semiotico o alla valenza semantica, guardandone la forma, la leggerezza o la potenza grafica – conclude Philippe Daverio, – Milani ne fa oggetti dove la qualità visiva attuale lascia trasparire il mistero vasto e combinatorio del mercante fenicio, del filosofo greco, del lapicida epigrafico romano, dello stampatore umanista e del grafico da manifesto dada, tutti insieme. Lentamente, inesorabilmente si inventa un nuovo linguaggio poetico, puramente traslitterato”.
Lo stesso giorno dell’inaugurazione verrà inoltre presentato il volume “Giorgio Milani, il libro delle lettere” (288 pp. in italiano e in inglese edito da SKIRA) a cura di Philippe Daverio che spazia su tutta la produzione dell’artista.
27
novembre 2010
Giorgio Milani
Dal 27 novembre 2010 al 06 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
BIFFI ARTE – ARTE | EVENTI PER IL XXI SECOLO
Piacenza, Via Chiapponi, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Chiapponi, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30. Chiuso il Lunedì
In dicembre la galleria è aperta giovedì e domenica pomeriggio
Vernissage
27 Novembre 2010, ore 18.00
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
LUCIA CRESPI
Autore
Curatore