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Grazia Toderi – Rosso Babele
L’esposizione, dedicata a una delle più interessanti artiste italiane, prevede, oltre a un’ampia raccolta di video, due nuove opere create appositamente per la mostra
Comunicato stampa
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Il PAC prosegue la programmazione 2006 con la mostra di Grazia Toderi che presenta due nuove opere create per l’occasione e un’ampia raccolta dei suoi video. Nella ricerca di Grazia Toderi (Padova, 1963), una delle più interessanti personalità emerse nella generazione artistica italiana dell’ultimo decennio, il teatro lirico italiano è un elemento fondamentale, presente al PAC con l’ultimo lavoro, inedito, realizzato con la collaborazione del Teatro alla Scala di Milano la scorsa estate. Grazia Toderi ha dedicato video di grande bellezza al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Rossini di Pesaro, al Teatro Massimo di Palermo, al Teatro Comunale di Ferrara e a quello di Modena e ad altri più periferici, piccolissimi e preziosi. Attraverso la rilettura di questi luoghi decisivi nella cultura musicale, artistica e architettonica italiana Grazia Toderi propone un’interazione tra il patrimonio storico e il linguaggio contemporaneo dell’arte visiva. Ha inoltre, spesso, preso a tema le architetture a pianta centrale, arene e stadi italiani, europei e americani. Le sue immagini di queste architetture, rielaborate e arricchite da luci e movimenti, si trasfigurano in corpi siderali che si fanno tramite e luogo di sintesi tra lo spazio cosmico e quello umano. Al PAC un flusso continuo coinvolge tutto lo spazio ed evoca appunto il rapporto tra terra e cielo.
Nella doppia proiezione del nuovo video Scala nera, 2006, l’immagine del Teatro alla Scala è virata in una tonalità che allude al buio nel momento in cui sta per iniziare lo spettacolo. In una proiezione l’immagine è frontale; nell’altra il teatro, raddoppiato in modo da costituire una ellissi circondata dai palchi, ruota attorno al proprio asse. L’ovale nero, nucleo germinale e segreto, crea un’attrazione ipnotica. Da un lato la sua forma ellittica ci riporta al lavoro sugli stadi; dall’altro evoca una grande bocca che ricorda i ritratti dei personaggi delle commedie di Plauto, o del Giardino di Bomarzo. Questa ellissi nera diventa simbolo di una sedimentazione così profonda da diventare imperscrutabile.
L’altro nuovo lavoro si intitola Rosso Babele, 2006, due proiezioni video. Attraverso la sovrapposizione di riprese di città appare una materia rossastra, brulicante di luci, dalla quale si innalza, si sgretola, sprofonda una torre, formata dalla stratificazione di centinaia di livelli di trasparenza. Una moderna Torre di Babele che si intreccia alla moltitudine di città indistinte dove, sempre più spesso, il significato profondo del linguaggio fluttua tra crescita, moltiplicazione e distruzione, tra eccesso di informazione e impoverimento del messaggio. Il titolo si collega a quella tonalità notturna delle lampade ai vapori di sodio dell’illuminazione stradale. Un colore rossastro che non esiste nella tavolozza e che Toderi chiama “Rosso Babele”, proprio per la sua mobilità e indefinitezza per lo sguardo, ma anche per l’ossessivo sovrapporsi di livelli che attornia la Babele che stiamo attraversando.
La mostra si articola in un’ampia sequenza di proiezioni tra le quali troviamo: Zuppa dell’eternità e luce improvvisa, 1994, dove l’artista tenta di camminare e aprire un ombrello completamente immersa in una piscina, sperimentando l’assenza di gravità, tema che ritroveremo poi nel video dedicato alle riprese televisive dello sbarco sulla Luna, Nata nel ’63, 1996, e in Ragazzi caduti dal cielo, 1998, che collega lo spazio dell’immaginazione filmica – il video è dedicato al film “Il Mago di Oz” – a quello cosmico. Il legame con la televisione e i media riappare nei video dedicati alle riprese televisive degli stadi, Il decollo, 1998, San Siro, 2000, Diamante, 2001, e in Q, 2003, ispirato invece al famoso quiz televisivo italiano “Rischiatutto”. Il rapporto reale e simbolico con lo spazio siderale trova un’ulteriore lettura nelle immagini prese dall’alto di Milano, 2005, dove le luci intermittenti che brillano tra il tessuto urbano creano un collegamento con le costellazioni e in Empire, 2002, dove nell’immagine satellitare notturna degli Usa, anch’essa brulicante di luci, sembra quasi che quei punti luminosi provengano dalla terra stessa e si immergano nel firmamento. L’attenzione ai monumenti architettonici storici ritorna in Rendez-vous, 2005, che riprende, in una doppia proiezione, la cupola della chiesa - progettata da Juvarra - di Sant’Uberto nella Reggia della Venaria Reale, vicino a Torino.
Come di consueto, la mostra sarà accompagnata da un programma di attività didattiche per ragazzi, visite guidate per singoli visitatori e gruppi. Iniziative realizzate con il sostegno del Gruppo COOP Lombardia. Si terranno, inoltre, l’undicesima rassegna di PACinConcerto - concerti di musica contemporanea legati ai contenuti della mostra - e alcune conferenze sul tema.
Catalogo a cura di Skira con testi di Joao Fernandes e di Francesca Pasini.
La mostra è realizzata con il sostegno di TOD’S ed Epson Italia.
Nella doppia proiezione del nuovo video Scala nera, 2006, l’immagine del Teatro alla Scala è virata in una tonalità che allude al buio nel momento in cui sta per iniziare lo spettacolo. In una proiezione l’immagine è frontale; nell’altra il teatro, raddoppiato in modo da costituire una ellissi circondata dai palchi, ruota attorno al proprio asse. L’ovale nero, nucleo germinale e segreto, crea un’attrazione ipnotica. Da un lato la sua forma ellittica ci riporta al lavoro sugli stadi; dall’altro evoca una grande bocca che ricorda i ritratti dei personaggi delle commedie di Plauto, o del Giardino di Bomarzo. Questa ellissi nera diventa simbolo di una sedimentazione così profonda da diventare imperscrutabile.
L’altro nuovo lavoro si intitola Rosso Babele, 2006, due proiezioni video. Attraverso la sovrapposizione di riprese di città appare una materia rossastra, brulicante di luci, dalla quale si innalza, si sgretola, sprofonda una torre, formata dalla stratificazione di centinaia di livelli di trasparenza. Una moderna Torre di Babele che si intreccia alla moltitudine di città indistinte dove, sempre più spesso, il significato profondo del linguaggio fluttua tra crescita, moltiplicazione e distruzione, tra eccesso di informazione e impoverimento del messaggio. Il titolo si collega a quella tonalità notturna delle lampade ai vapori di sodio dell’illuminazione stradale. Un colore rossastro che non esiste nella tavolozza e che Toderi chiama “Rosso Babele”, proprio per la sua mobilità e indefinitezza per lo sguardo, ma anche per l’ossessivo sovrapporsi di livelli che attornia la Babele che stiamo attraversando.
La mostra si articola in un’ampia sequenza di proiezioni tra le quali troviamo: Zuppa dell’eternità e luce improvvisa, 1994, dove l’artista tenta di camminare e aprire un ombrello completamente immersa in una piscina, sperimentando l’assenza di gravità, tema che ritroveremo poi nel video dedicato alle riprese televisive dello sbarco sulla Luna, Nata nel ’63, 1996, e in Ragazzi caduti dal cielo, 1998, che collega lo spazio dell’immaginazione filmica – il video è dedicato al film “Il Mago di Oz” – a quello cosmico. Il legame con la televisione e i media riappare nei video dedicati alle riprese televisive degli stadi, Il decollo, 1998, San Siro, 2000, Diamante, 2001, e in Q, 2003, ispirato invece al famoso quiz televisivo italiano “Rischiatutto”. Il rapporto reale e simbolico con lo spazio siderale trova un’ulteriore lettura nelle immagini prese dall’alto di Milano, 2005, dove le luci intermittenti che brillano tra il tessuto urbano creano un collegamento con le costellazioni e in Empire, 2002, dove nell’immagine satellitare notturna degli Usa, anch’essa brulicante di luci, sembra quasi che quei punti luminosi provengano dalla terra stessa e si immergano nel firmamento. L’attenzione ai monumenti architettonici storici ritorna in Rendez-vous, 2005, che riprende, in una doppia proiezione, la cupola della chiesa - progettata da Juvarra - di Sant’Uberto nella Reggia della Venaria Reale, vicino a Torino.
Come di consueto, la mostra sarà accompagnata da un programma di attività didattiche per ragazzi, visite guidate per singoli visitatori e gruppi. Iniziative realizzate con il sostegno del Gruppo COOP Lombardia. Si terranno, inoltre, l’undicesima rassegna di PACinConcerto - concerti di musica contemporanea legati ai contenuti della mostra - e alcune conferenze sul tema.
Catalogo a cura di Skira con testi di Joao Fernandes e di Francesca Pasini.
La mostra è realizzata con il sostegno di TOD’S ed Epson Italia.
13
dicembre 2006
Grazia Toderi – Rosso Babele
Dal 13 dicembre 2006 all'undici febbraio 2007
arte contemporanea
Location
PAC – PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Biglietti
€ 5 intero - € 3 ridotti e studenti - € 2 scolaresche bambini fino a 8 anni gratuito, da 8 a 14 ridotto
Orario di apertura
9.30 – 19.00 tutti i giorni. Giovedì fino alle 21
Vernissage
13 Dicembre 2006, ore 18.30
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
STUDIO DE ANGELIS
Autore
Curatore