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John Baldessari – The Giacometti Variations
Per la Fondazione Prada l’artista californiano ha concepito un progetto totalmente inedito, dal titolo “The Giacometti Variations”. Consiste in una serie di enormi figure, alte circa 4,5 metri, ispirate all’immaginario dello scultore svizzero, che saranno abbigliate e accessoriate con oggetti e con vestiti, disegnati da Baldessari stesso, al fine di formare, seppure immobili, un’ipotetica sfilata.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Prada è lieta di annunciare la prossima mostra dedicata
all’artista John Baldessari (1931, National City, CA) che si terrà in via
Fogazzaro 36 a Milano dal 29 ottobre 2010 al 31 dicembre 2010.
Per la Fondazione Prada l’artista californiano ha concepito un progetto
totalmente inedito, dal titolo “The Giacometti Variations”. Consiste in una
serie di enormi figure, alte circa 4,5 metri, ispirate all’immaginario
dello scultore svizzero, che saranno abbigliate e accessoriate con oggetti
e con vestiti, disegnati da Baldessari stesso, al fine di formare, seppure
immobili, un’ipotetica sfilata. Un’ipotesi di integrazione che tende a
captare le valenze di un dialogo tra arte e moda, dove l’osmosi tra
mannequin e entità scultorea diventa una dichiarazione di reciproca
attrazione e comunicazione.
La logica del progetto è così descritta dall’artista stesso: “Ho sempre
voluto fare quadri e sculture alti. Sospetto che sia perché io sono
piuttosto alto. Ho avuto poche opportunità poiché la maggior parte delle
gallerie hanno muri la cui altezza rispecchia quella dei muri nelle case
dei collezionisti.
Alcuni anni fa, sono stato invitato ad esporre presso l’Haus der Kunst, a
Monaco di Baviera. Dato che l'ingresso lì è estremamente alto, ho
cominciato a pensare a lavori alti che potessero catturarne lo spazio.
Una delle mie idee era quella che ho proposto alla Fondazione Prada.
Il mio progetto è di allungare le sculture in piedi di Giacometti e
vestirle con abiti.
Portare alla sua logica conclusione un'idea estrema già esistente è stato
per me un metodo di lavoro. Le figure di Giacometti sono le sculture più
scarnificate ed emaciate che esistano. Perché non spingersi ancora più in
là? Oggi poi i confini tra arte e moda sono indefiniti. Inoltre è prassi,
quasi di rigore, che le modelle siano altissime e magre. Perché non
fonderle – arte e moda – dato che questa idea fa parte del nostro
Zeitgeist? Sono sicuro di essere stato ispirato anche dalle sculture delle
ballerine di Degas, vestite con tutù veri. Il risultato sarà la fila di
colonne (nell’edificio della Fondazione) alternate a figure
pseudo-Giacometti assottigliate e vestite.
E’ parodia? Non ne sono certo. Detesto categorie e definizioni –
sicuramente sto citando. Non è questo ciò che fanno gli artisti? L’arte non
nasce dall'arte? Quello che sto facendo è approfondire un’ idea - che è il
requisito di ogni buona arte.”
John Baldessari, Dicembre 2009*
Nato nel 1931 a National City in California, John Baldessari è uno tra gli
artisti più influenti della sua generazione. E’conosciuto soprattutto per
le sue opere concettuali, incentrate sui processi di scelta e selezione, e
che si avvalgono di tecniche come la fotografia, le parole, i testi, le cui
regole vengono sovvertite e svelate, interrogando lo spettatore in una
sorta di ironico gioco decostruttivo.
Ha frequentato la San Diego State University e proseguito dopo il diploma
presso l’Otis Art Institute, il Chouinard Art Institute e la University
of California a Berkeley. Ha insegnato al California Institute of the Arts
a Valencia, CA dal 1970-1988 e presso l’University of California a Los
Angeles dal 1996 - 2007.
I suoi lavori sono stati esposti in più di 200 mostre personali e in oltre
900 collettive in USA e in Europa. I suoi progetti includono libri
d’artista, video, films, billboards e lavori pubblici. E’ membro onorario
dell’American Academy of the Arts and Letters, dell’American Academy of
Arts and Sciences; gli è stato conferito il premio Americans for the Arts
Lifetime Achievement, il Rolex Mentor and Protégé Arts initiative, il
premio per il Lifetime Achievement dello stato della California nelle Arti
Visive, il premio Kokoschka, lo “Spectrum” Internationaler Preis für
Fotografie, il BACA Internazionale 2008, e il Leone d’oro alla carriera
della Biennale di Venezia nel 2009. Ha ricevuto la laurea ad honorem dalla
National University Irlandese, dalla San Diego State University e dall ’Otis
Art Institute of Parsons School of Design.
I suoi progetti recenti includono mostre a NY, Madrid e a Los Angeles tra
cui la retrospettiva “Pure Beauty” che è iniziata alla Tate Modern a Londra
(ottobre 2009-gennaio 2010) per continuare al Museu d’Art Contemporani de
Barcelona (febbraio-aprile 2010), al Los Angeles County Museum of Art
(giugno-settembre 2010) e al Metropolitan Museum of Art (ottobre
2010-gennaio 2011), New York. I progetti in corso nel 2010 includono
installazioni al Museum Haus Lange a Krefeld in Germania , Sprüth Magers a
Londra e un nuovo lavoro per Kaldor Art Projects a Sidney in Australia,
oltre alla mostra alla Fondazione Prada di Milano.
*"I’ve always wanted to do tall paintings and sculptures. I suspect it’s
because I am quite tall. I’ve had little opportunity since most galleries
have wall heights that mirror the wall heights of collector’s homes.
A few years ago, I was invited to show in Haus Der Kunst, Munich. Since the
entrance hall is extremely tall, I began thinking about tall work I could
do there to capture the space.
One of my ideas was the idea that I have proposed to the Prada Foundation.
My plan is to elongate standing Giacometti sculptures and clothe them with
garments.
To extend an extreme existing idea to it’s logical conclusion has been a
working method for me. Giacometti figures are the most skinny and emaciated
sculpture that exist. Why not push that further? Also there currently is a
blurring of art and fashion. Furthermore it is au courant, almost de
rigueur that fashion model be extremely tall and thin. Why not fuse the
two- art and fashion since that idea is in our zeitgeist? I’m sure I was
also inspired by the Degas Ballerina sculptures clothed with real tutus.
The finished work would be the row of columns (at the foundation building)
alternating with clothed attenuated pseudo Giacometti figures.
Is this parody? I’m not sure. I hate categories and definitions- I
certainly am borrowing. Isn’t this what artists do? Doesn’t art arise from
art? What I am doing is furthering an idea- that is the requirement of any
good art.”
John Baldessari, December ’09
all’artista John Baldessari (1931, National City, CA) che si terrà in via
Fogazzaro 36 a Milano dal 29 ottobre 2010 al 31 dicembre 2010.
Per la Fondazione Prada l’artista californiano ha concepito un progetto
totalmente inedito, dal titolo “The Giacometti Variations”. Consiste in una
serie di enormi figure, alte circa 4,5 metri, ispirate all’immaginario
dello scultore svizzero, che saranno abbigliate e accessoriate con oggetti
e con vestiti, disegnati da Baldessari stesso, al fine di formare, seppure
immobili, un’ipotetica sfilata. Un’ipotesi di integrazione che tende a
captare le valenze di un dialogo tra arte e moda, dove l’osmosi tra
mannequin e entità scultorea diventa una dichiarazione di reciproca
attrazione e comunicazione.
La logica del progetto è così descritta dall’artista stesso: “Ho sempre
voluto fare quadri e sculture alti. Sospetto che sia perché io sono
piuttosto alto. Ho avuto poche opportunità poiché la maggior parte delle
gallerie hanno muri la cui altezza rispecchia quella dei muri nelle case
dei collezionisti.
Alcuni anni fa, sono stato invitato ad esporre presso l’Haus der Kunst, a
Monaco di Baviera. Dato che l'ingresso lì è estremamente alto, ho
cominciato a pensare a lavori alti che potessero catturarne lo spazio.
Una delle mie idee era quella che ho proposto alla Fondazione Prada.
Il mio progetto è di allungare le sculture in piedi di Giacometti e
vestirle con abiti.
Portare alla sua logica conclusione un'idea estrema già esistente è stato
per me un metodo di lavoro. Le figure di Giacometti sono le sculture più
scarnificate ed emaciate che esistano. Perché non spingersi ancora più in
là? Oggi poi i confini tra arte e moda sono indefiniti. Inoltre è prassi,
quasi di rigore, che le modelle siano altissime e magre. Perché non
fonderle – arte e moda – dato che questa idea fa parte del nostro
Zeitgeist? Sono sicuro di essere stato ispirato anche dalle sculture delle
ballerine di Degas, vestite con tutù veri. Il risultato sarà la fila di
colonne (nell’edificio della Fondazione) alternate a figure
pseudo-Giacometti assottigliate e vestite.
E’ parodia? Non ne sono certo. Detesto categorie e definizioni –
sicuramente sto citando. Non è questo ciò che fanno gli artisti? L’arte non
nasce dall'arte? Quello che sto facendo è approfondire un’ idea - che è il
requisito di ogni buona arte.”
John Baldessari, Dicembre 2009*
Nato nel 1931 a National City in California, John Baldessari è uno tra gli
artisti più influenti della sua generazione. E’conosciuto soprattutto per
le sue opere concettuali, incentrate sui processi di scelta e selezione, e
che si avvalgono di tecniche come la fotografia, le parole, i testi, le cui
regole vengono sovvertite e svelate, interrogando lo spettatore in una
sorta di ironico gioco decostruttivo.
Ha frequentato la San Diego State University e proseguito dopo il diploma
presso l’Otis Art Institute, il Chouinard Art Institute e la University
of California a Berkeley. Ha insegnato al California Institute of the Arts
a Valencia, CA dal 1970-1988 e presso l’University of California a Los
Angeles dal 1996 - 2007.
I suoi lavori sono stati esposti in più di 200 mostre personali e in oltre
900 collettive in USA e in Europa. I suoi progetti includono libri
d’artista, video, films, billboards e lavori pubblici. E’ membro onorario
dell’American Academy of the Arts and Letters, dell’American Academy of
Arts and Sciences; gli è stato conferito il premio Americans for the Arts
Lifetime Achievement, il Rolex Mentor and Protégé Arts initiative, il
premio per il Lifetime Achievement dello stato della California nelle Arti
Visive, il premio Kokoschka, lo “Spectrum” Internationaler Preis für
Fotografie, il BACA Internazionale 2008, e il Leone d’oro alla carriera
della Biennale di Venezia nel 2009. Ha ricevuto la laurea ad honorem dalla
National University Irlandese, dalla San Diego State University e dall ’Otis
Art Institute of Parsons School of Design.
I suoi progetti recenti includono mostre a NY, Madrid e a Los Angeles tra
cui la retrospettiva “Pure Beauty” che è iniziata alla Tate Modern a Londra
(ottobre 2009-gennaio 2010) per continuare al Museu d’Art Contemporani de
Barcelona (febbraio-aprile 2010), al Los Angeles County Museum of Art
(giugno-settembre 2010) e al Metropolitan Museum of Art (ottobre
2010-gennaio 2011), New York. I progetti in corso nel 2010 includono
installazioni al Museum Haus Lange a Krefeld in Germania , Sprüth Magers a
Londra e un nuovo lavoro per Kaldor Art Projects a Sidney in Australia,
oltre alla mostra alla Fondazione Prada di Milano.
*"I’ve always wanted to do tall paintings and sculptures. I suspect it’s
because I am quite tall. I’ve had little opportunity since most galleries
have wall heights that mirror the wall heights of collector’s homes.
A few years ago, I was invited to show in Haus Der Kunst, Munich. Since the
entrance hall is extremely tall, I began thinking about tall work I could
do there to capture the space.
One of my ideas was the idea that I have proposed to the Prada Foundation.
My plan is to elongate standing Giacometti sculptures and clothe them with
garments.
To extend an extreme existing idea to it’s logical conclusion has been a
working method for me. Giacometti figures are the most skinny and emaciated
sculpture that exist. Why not push that further? Also there currently is a
blurring of art and fashion. Furthermore it is au courant, almost de
rigueur that fashion model be extremely tall and thin. Why not fuse the
two- art and fashion since that idea is in our zeitgeist? I’m sure I was
also inspired by the Degas Ballerina sculptures clothed with real tutus.
The finished work would be the row of columns (at the foundation building)
alternating with clothed attenuated pseudo Giacometti figures.
Is this parody? I’m not sure. I hate categories and definitions- I
certainly am borrowing. Isn’t this what artists do? Doesn’t art arise from
art? What I am doing is furthering an idea- that is the requirement of any
good art.”
John Baldessari, December ’09
28
ottobre 2010
John Baldessari – The Giacometti Variations
Dal 28 ottobre al 26 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE PRADA
Milano, Via Antonio Fogazzaro, 36, (Milano)
Milano, Via Antonio Fogazzaro, 36, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica 11–20, chiuso lunedì
Autore
Curatore