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Lamberto Correggiari – La luce. Lo spazio. Il tempo
Lamberto Correggiari nasce a Pieve di Cento (Bologna) nel 1941. Il suo percorso artistico è caratterizzato da una grande versatilità che si manifesta Nella pittura, nella grafica, nella performance concettuale, nell’architettura, nel design e nel mondo della moda.
Comunicato stampa
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Lamberto Correggiari nasce a Pieve di Cento (Bologna) nel 1941. Il suo percorso artistico è caratterizzato da una grande versatilità che si manifesta nella pittura, nella grafica, nella performance concettuale, nell'architettura, nel design e nel mondo della moda (“l’intellettuale dei nostri stilisti”, come si legge su Vogue, nel 1970), allo scopo di nutrire una grande curiosità nei confronti della sperimentazione di nuovi materiali e linguaggi. Questa ricerca però non è mai andata ad intaccare l'interesse per alcune tematiche che l'hanno ispirato nella realizzazione di una numerosissima produzione artistica dall'inizio della sua carriera sino ad oggi.
Correggiari utilizza lo strumento delle arti visive per comunicare quella che è la sua percezione profondamente spirituale, quasi sacrale, della realtà. In opere come l'installazione degli anni Novanta “L'arte brucia”, condanna le forme d'arte che non si interessano più di mostrare i valori fondamentali della vita. Non a caso l'arte che maggiormente ha influenzato il suo linguaggio è la scultura africana, la scrittura ideogrammatica dell’Estremo Oriente, sono i graffiti rupestri delle civiltà tribali sahariane, è il Movimento Surrealista, Paul Klee, la “lezione segnica di Twombly”, l'Espressionismo Astratto americano, l’Arte Povera e quella Concettuale. Da questo si comprende bene quanto sia vasta e diversificata la sua eredità culturale, che gli ha permesso di arrivare ad una poetica personale nella quale leggerezza e pensosità convivono senza scontrarsi.
Come scrive Domenico Montalto "Egli è spontaneamente portato alla libertà nei confronti dei codici interpretativi, dei materiali, contro le convenzioni di mercato, perché “l’arte deve riprendere in mano il rischio della ricerca, che è cosa ben diversa dalla novità effimera, dalla novità a tutti i costi”, nella consapevolezza che oggi “non c’è più niente di nuovo, ma possono esserci punti di vista nuovi”. E ancora: “ Correggiari esprime una dimensione psicologica e psicanalitica - profondamente moderna - dell’ambivalenza dell’immagine, della trasmutazione e della mescolanza surreale fra ordini eterogenei, sia naturali sia culturali: umano e vegetale, figurativo e aniconico, tragico e grottesco. Le sembianze dei suoi personaggi e dei suoi messaggi appaiono labili, incerte, traballanti, fornendoci una singolare ricetta visiva dell’incertezza esistenziale contemporanea. Vediamo convivere nei suoi lavori la leggerezza, tutta calligrafica e orientale, del segno, sempre alitante ed essenziale, con la profondità fisica della materia, alla quale l’autore si sente affine”.
Correggiari utilizza lo strumento delle arti visive per comunicare quella che è la sua percezione profondamente spirituale, quasi sacrale, della realtà. In opere come l'installazione degli anni Novanta “L'arte brucia”, condanna le forme d'arte che non si interessano più di mostrare i valori fondamentali della vita. Non a caso l'arte che maggiormente ha influenzato il suo linguaggio è la scultura africana, la scrittura ideogrammatica dell’Estremo Oriente, sono i graffiti rupestri delle civiltà tribali sahariane, è il Movimento Surrealista, Paul Klee, la “lezione segnica di Twombly”, l'Espressionismo Astratto americano, l’Arte Povera e quella Concettuale. Da questo si comprende bene quanto sia vasta e diversificata la sua eredità culturale, che gli ha permesso di arrivare ad una poetica personale nella quale leggerezza e pensosità convivono senza scontrarsi.
Come scrive Domenico Montalto "Egli è spontaneamente portato alla libertà nei confronti dei codici interpretativi, dei materiali, contro le convenzioni di mercato, perché “l’arte deve riprendere in mano il rischio della ricerca, che è cosa ben diversa dalla novità effimera, dalla novità a tutti i costi”, nella consapevolezza che oggi “non c’è più niente di nuovo, ma possono esserci punti di vista nuovi”. E ancora: “ Correggiari esprime una dimensione psicologica e psicanalitica - profondamente moderna - dell’ambivalenza dell’immagine, della trasmutazione e della mescolanza surreale fra ordini eterogenei, sia naturali sia culturali: umano e vegetale, figurativo e aniconico, tragico e grottesco. Le sembianze dei suoi personaggi e dei suoi messaggi appaiono labili, incerte, traballanti, fornendoci una singolare ricetta visiva dell’incertezza esistenziale contemporanea. Vediamo convivere nei suoi lavori la leggerezza, tutta calligrafica e orientale, del segno, sempre alitante ed essenziale, con la profondità fisica della materia, alla quale l’autore si sente affine”.
07
novembre 2009
Lamberto Correggiari – La luce. Lo spazio. Il tempo
Dal 07 al 30 novembre 2009
arte contemporanea
Location
MAGI 900
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 18
Vernissage
7 Novembre 2009, ore 17 inaugurazione mostra
ore 18 performance "la casa del vuoto"
Autore