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Marta Czok – I bambini nella guerra e nella Shoah
Un percorso drammatico, ma pieno di inedite sensazioni quello tracciato nelle 16 opere della mostra allestita a Roma nel cinquecentesco Palazzo Ferrajoli: in esso Marta Czok «racconta» dei bambini nella guerra e nella Shoah con un occhio assolutamente insolito e un’esposizione pittorica fuori dagli schemi tradizionali della denuncia.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Presentazione della mostra di pittura
di MARTA CZOK
I bambini nella guerra e nella Shoah
L’ineluttabilità dello sguardo infantile
La rassegna verrà presentata alla stampa alla presenza dell’Artista, mercoledì 21 gennaio 2009 alle ore 11,30 presso Palazzo Ferrajoli, Piazza Colonna 355, Roma, sede dell’esposizione in programma dal 25 al 28 gennaio 2009, a ingresso gratuito. In catalogo, saggio critico di Cesare Terracina.
Un percorso drammatico, ma pieno di inedite sensazioni quello tracciato nelle 16 opere della mostra allestita a Roma nel cinquecentesco Palazzo Ferrajoli: in esso Marta Czok «racconta» dei bambini nella guerra e nella Shoah con un occhio assolutamente insolito e un’esposizione pittorica fuori dagli schemi tradizionali della denuncia. Cosa poteva pensare un bambino dinanzi alla guerra, all’Olocausto? Da sempre la storia ha parlato di una delle vergogne incancellabili dell’umanità come di un dolore vissuto attraverso gli occhi dei grandi. E anche le poche parole dei sopravvissuti erano «adulte». Ma come hanno potuto vivere la tragedia i bambini? Quali segnali hanno colto i loro occhi, con quali colori hanno dipinto l’angoscia, quanta luce a disposizione hanno avuto per schiarire un’idea. E per trasmetterla anche a chi, giustamente, ha aperto un fronte storico di denuncia, ha documentato con filmati e fotografie sequenze, frammenti di dolore legati in un tormento reso ancor più aberrante dall’incomunicabilità. Un fotogramma, per quanto emblematico, non può fermare un’emozione, non può dare voce a un travaglio troppo complesso per essere interpretato da un click, metallico come una baionetta.
Ecco allora che i colori della memoria, i silenzi del disprezzo, le urla nel gelo della solitudine trovano forma, muovono le labbra dei bambini della Shoah e di tutte le guerre grazie al tratto pittorico di straordinaria e incantevole sensibilità di Marta Czok. Nelle tele dell’artista non compare la violenza perché essa è sottintesa, la crudeltà non è ostentata per non generare rischio di apologie. E sui volti di quei bambini non compaiono lacrime, ma segnali di dolore molto più intensi, carichi di stupore, di rabbia incredula, di immensa umanità.
Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Centro di Cultura Ebraica di Roma, del Museo della Shoah, dell’UNICEF, dell’ANED, dell’Istituto Polacco di Roma, del Comune di Roma, della Provincia di Roma e della Regione Lazio.
Presentazione della mostra di pittura
di MARTA CZOK
I bambini nella guerra e nella Shoah
L’ineluttabilità dello sguardo infantile
La rassegna verrà presentata alla stampa alla presenza dell’Artista, mercoledì 21 gennaio 2009 alle ore 11,30 presso Palazzo Ferrajoli, Piazza Colonna 355, Roma, sede dell’esposizione in programma dal 25 al 28 gennaio 2009, a ingresso gratuito. In catalogo, saggio critico di Cesare Terracina.
Un percorso drammatico, ma pieno di inedite sensazioni quello tracciato nelle 16 opere della mostra allestita a Roma nel cinquecentesco Palazzo Ferrajoli: in esso Marta Czok «racconta» dei bambini nella guerra e nella Shoah con un occhio assolutamente insolito e un’esposizione pittorica fuori dagli schemi tradizionali della denuncia. Cosa poteva pensare un bambino dinanzi alla guerra, all’Olocausto? Da sempre la storia ha parlato di una delle vergogne incancellabili dell’umanità come di un dolore vissuto attraverso gli occhi dei grandi. E anche le poche parole dei sopravvissuti erano «adulte». Ma come hanno potuto vivere la tragedia i bambini? Quali segnali hanno colto i loro occhi, con quali colori hanno dipinto l’angoscia, quanta luce a disposizione hanno avuto per schiarire un’idea. E per trasmetterla anche a chi, giustamente, ha aperto un fronte storico di denuncia, ha documentato con filmati e fotografie sequenze, frammenti di dolore legati in un tormento reso ancor più aberrante dall’incomunicabilità. Un fotogramma, per quanto emblematico, non può fermare un’emozione, non può dare voce a un travaglio troppo complesso per essere interpretato da un click, metallico come una baionetta.
Ecco allora che i colori della memoria, i silenzi del disprezzo, le urla nel gelo della solitudine trovano forma, muovono le labbra dei bambini della Shoah e di tutte le guerre grazie al tratto pittorico di straordinaria e incantevole sensibilità di Marta Czok. Nelle tele dell’artista non compare la violenza perché essa è sottintesa, la crudeltà non è ostentata per non generare rischio di apologie. E sui volti di quei bambini non compaiono lacrime, ma segnali di dolore molto più intensi, carichi di stupore, di rabbia incredula, di immensa umanità.
Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Centro di Cultura Ebraica di Roma, del Museo della Shoah, dell’UNICEF, dell’ANED, dell’Istituto Polacco di Roma, del Comune di Roma, della Provincia di Roma e della Regione Lazio.
25
gennaio 2009
Marta Czok – I bambini nella guerra e nella Shoah
Dal 25 al 28 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO FERRAJOLI
Roma, Piazza Colonna, 355, (Roma)
Roma, Piazza Colonna, 355, (Roma)
Sito web
www.bambiniguerrashoah.com
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